Girare Manhattan a piedi è il modo più semplice e piacevole per godersi la sorprendente città di New York.
Passeggiare non è faticoso perché tutto è pianeggiante e la città è ventilata per la disposizione delle vie, che sono tagliate a reticolo sulla baia di Hudson.

A Manhattan si può camminare in sicurezza sia di giorno che di notte.
Orientarsi è facile grazie alle strade numerate che vanno in ordine crescente a partire dal sud dell’isola e da est a ovest.

Manhattan è una foresta di grattacieli, ma l’insieme è affascinante e mai freddo. I contrasti sono emozionanti. Il grigio degli edifici è ravvivato da decine di taxi gialli, da bandiere a stelle e strisce, da chiese in stile neogotico.

I grattacieli storici sono opere d’arte, vere e proprie icone dell’Art Déco. Fanno pensare all’America dei sogni, quella dei galà per l’elezione del nuovo presidente, o quella dei film in bianco e nero e di Joe Petrosino, il detective italiano che sul finire del 1800 fu un pioniero nella lotta contro il crimine organizzato.

I parchi a Manhattan sono curatissimi, a partire dal più famoso, Central Park: una spettacolare distesa di verde con laghi, rocce e zone boscose. Il parco costituisce una riserva di ossigeno fondamentale per la città. Fu progettato a partire dal 1856 dall’architetto e paesaggista britannico Calvert Vaux insieme allo statunitense Frederick Law Olmsted. La zona venne immaginata come un’immenso parco all’inglese a coprire un terreno allora paludoso, pieno di cave e capanne abusive.

Un giardino da non perdere a Manhattan è Bryant Park, proprio dietro la Public Library. Bryant Park è un’oasi fra i grattacieli, un posto dove ritemprarsi all’ombra degli alberi, dove godersi gli spettacoli all’aperto, sia di giorno che di notte.

Times Square
Subito a fianco possiamo entrare in Broadway, la via dei teatri, e raggiungere l’energizzante e luminosissimo crocevia di Times Square. Il nome deriva dal fatto che qui si trovava la prima sede del giornale New York Times, nell’edificio al centro del crocevia noto come One Times Square, dal quale per Capodanno scende la palla luminosa.


Il grattacielo inizialmente era in stile neogotico, con una torre ricordante il campanile di Giotto a Firenze. Aveva la facciata in pietra riccamente decorata, con cornici, parti scolpite e colonnette. Nel corso degli anni è stato modificato e dal 1990 ospita numerose campagne pubblicitarie. Oggi con i suoi maxi display illuminati, è uno dei più importanti luoghi pubblicitari al mondo.

Camminare al mattino presto a Manhattan è il modo migliore per osservare la città. Le grandi Avenue sono spesso deserte e questo consente di godersi maggiormente il panorama.
Possiamo procedere a piedi verso le nostre destinazioni e magari rientrare all’alloggio utilizzando il taxi, il modo più comodo e alla fine il più economico se siamo in più di una persona.


I luoghi da non perdere a Manhattan sono sicuramente la 5^Strada, bellissima soprattutto nel tratto dalla Cattedrale di San Patrick a Central Park. Poi Wall Street, il Financial District e il toccante World Trade Center, nella parte sud del distretto, dove due grandi voragini, quelle dove si trovavano le torri gemelle, sono state lasciate a ricordare il terribile evento dell’11 Settembre 2001.


Dalla punta sud di Battery Park si può prendere il traghetto che porta a Staten Island, in questo modo passeremo vicino alla Statua della Libertà ammirando nello stesso tempo un incredibile panorama sullo skyline di New York. Il biglietto è gratuito e si può andare anche di notte.

La Statua della Libertà fu progettata dal politico francese Eduard de Laubaulaye e venne pensata come un dono da parte dei Francesi per celebrare l’indipendenza degli Stati Uniti e l’amicizia Francia – America. Fu inaugurata il 28 Ottobre 1886 alla presenza di migliaia di persone e dell’allora presidente Grover Cleveland. La scultura, raffigurante la Libertà, venne realizzata dal francese Frederic Auguste Bartholdi in collaborazione con Gustave Eiffel, che ne curò le strutture interne. Il piedistallo fu realizzato in America e per il suo finanziamento la poetessa statunitense Emma Lazarus compose alcuni significativi versi che però non furono letti durante l’inaugurazione. Il sonetto venne successivamente riportato su una lapide posta alla base del piedistallo.
Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa… Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse oppresse e soffocate, desiderose di respirare libere…
Emma Lazarus



A Manhattan possiamo salire sull’Empire State Builiding, cenare in un rooftop bar, visitare il MoMA o il Metropolitan Museum, ma per conoscere la vera anima della città dobbiamo esplorare anche gli angoli meno noti, quelli più creativi e anticonvenzionali. E questo si può fare solo passeggiando.
Perciò non può mancare un giro per i quartieri del Downtown, la zona che ha più vissuto il fenomeno dell’immigrazione, la vera fucina di idee e movimenti, il raduno di genti, di artisti e bohémien, il mondo di Andy Warhol e Basquiat, i guru della pop e street art.

Possiamo partire da Union Square e da lì procedere per Washington Square Park e il Greenwich Village. Queste sono tra le aree più filmate di tutta New York.
Dirigendoci verso sud-est entreremo nella zona un tempo industriale e in seguito riconvertita in costosi loft e abitazioni che furono presi d’assalto dagli Yuppies degli anni 80.

In St Marks Place (8th street o Piccola Germania) e in Bleecker Street sono nati gli hippies, il punk e la discomusic e numerosi gruppi rock hanno suonato nei locali.
Dal 19 al 25 di St Marks si trovava il night club di Andy Warhol che servì da vetrina per numerosi gruppi rock fra i quali Lou Reed e i Velvet Underground.

Nel quartiere Nolita, a fianco di Lafayette Street, troveremo l’antica cattedrale di San Patrizio.
Fu fondata dagli immigrati Italiani e Irlandesi nel 1809 ed è la prima chiesa cattolica di New York. Nella Old St. Patrick, dove ancora oggi si festeggia San Gennaro, sono state girate alcune scene del Padrino.


Nel 1838 nella chiesa di St.Patrick avvennero i funerali di Lorenzo da Ponte, il librettista di Mozart e primo docente di letteratura italiana a New York. Così scriveva a un amico due mesi prima di morire, all’età di 89 anni:
L’autore di trentasei drammi, il poeta di Giuseppe II, di Salieri, di Martini e di Mozart dopo aver dato all’America la lingua, la letteratura e la musica italiana… resta abbandonato, negletto e dimenticato come non se ne fosse mai sentito parlare
da Epistolari Veneziani del secolo XVIII di Pompeo Molmenti
Si diffondevano maldicenze, soprattutto da parte degli Italiani, e c’erano invidie verso di lui, tanto che l’artista sentì l’esigenza di scrivere le sue memorie.
Lorenzo da Ponte ebbe da parte di New York un funerale solenne e fu sepolto nel piccolo cimitero a fianco alla chiesa. Nel 2010 il papa Benedetto XVI ha concesso alla vecchia chiesa di San Patrizio il titolo di Basilica e ancora oggi è il centro del culto cattolico a New York.
Nel palazzo di fronte ha abitato per quasi 20 anni la rockstar David Bowie.


Proseguendo verso sud lungo Mulberry Street, arriveremo nella ormai assai ridotta Little Italy, una gradevole strada piena di ristoranti italiani dove si mangia molto bene.
La famiglia del poliziotto Joe Petrosino si stabilì in questo quartiere quando giunsero dall’Italia nel 1873. In Little Italy è cresciuto anche Martin Scorsese e qui hanno avuto origine le leggendarie lotte di mafia fra gangster e bande rivali. Il posto è turistico, ma piacevole da vedere.

Little Italy confina con un altro mondo a sé, Chinatown. Lanterne rosse, odori speziati e street food ci catapultano nell’Estremo Oriente, una zona caratteristica, ideale per l’acquisto di souvenir.
Altro luogo da vedere è l’area del South Street Seaport, a fianco di Wall Street lungo l’Est River.
Nella caratteristica Front Street, le antiche case a mattoncini dei lavoratori del porto mercantile, ospitano degli ottimi ristoranti dove si può mangiare bene a prezzi ragionevoli. E da là sotto si possono osservare le arcate di un altro luogo icona della Grande Mela, il Ponte di Brooklyn.


Il Brooklyn Bridge era, al momento della costruzione, il più grande del mondo. Fu completato nel 1883 su progetto dell’ingegnere tedesco John Augustus Roebling. Il ponte collega Manhattan a Brooklyn, quartiere che si estende fino al Ponte di Verrazzano, porta d’ingresso alla baia di Manhattan e punto di partenza della celebre Maratona, una corsa attraverso i cinque grandi distretti della città di New York. Il ponte è dedicato a Giovanni da Verrazzano, navigatore italiano nativo della zona del Chianti in Toscana, il quale nel 1523 fu mandato in esplorazione della costa americana per conto del re di Francia Francesco I. Inaugurato nel 1964, il Ponte di Verrazzano è stato il più lungo del mondo fino al 1981. Considerata la lunghezza, il progetto dovette tener conto anche della curvatura terrestre.
Tutta la zona di Brooklyn compare nel film cult Saturday Night Fever, La Febbre del Sabato sera, uscito nel 1977, pellicola in cui un giovane operaio sognatore di origini italo-americane, Tony Manero, interpretato da John Travolta, nei fine settimana si trasforma in ballerino provetto, re delle discoteche di New York, in un contesto sociale degradato fatto di tensioni e malavita. Il film, grazie anche alla bellissima colonna sonora dei Bee Gees, fu un grande successo e contribuì a lanciare la discomusic a livello mondiale.

New York è emozionante, ricca di contrasti, e ognuno può trovare gli angoli che più lo aggradano in qualsiasi punto della città.
Se poi abbiamo un pomeriggio libero, un’idea carina può essere visitare un paese fuori dalla metropoli.
In un’ora, prendendo il treno dal Grand Central Terminal, si può raggiungere il Connecticut e passeggiare in un tipico villaggio del New England. Molto caratteristico è New Canaan, che si raggiunge prendendo la New Haven Line.

