Parigi è ritenuta uno dei luoghi più romantici al mondo. A partire dalla fine del 1800, la città subì grandi cambiamenti che ne fecero un luogo icona della Belle Époque. Parigi divenne il sogno di intere generazioni di artisti, letterati e bohémien.
L’impronta architettonica predominante è in stile Art Nouveau e Déco. Furono le Esposizioni Universali a dare il via ai cambiamenti, ma soprattutto fu lo zelo dell’Imperatore Napoleone III, nipote del Bonaparte, che volle migliorare le condizioni di vita dei Parigini fino ad allora costretti in quartieri sovraffollati e malsani.
Per portare a compimento il progetto fu scelto il prefetto del dipartimento della Senna, George Eugéne Haussmann, che ricevette da Napoleone III l’incarico di modernizzare la città e farne la capitale più bella d’Europa.
Haussmann lavorò al progetto per 17 anni e fu affiancato dai migliori architetti e ingegneri dell’epoca. Furono ristrutturate la rete fognaria e idrica, vennero piantati alberi, creati parchi con fontanelle e delimitate aree per far spazio a grandi viali. L’illuminazione a gas, che aveva coniato per Parigi il nome di Ville Lumiére, venne triplicata.
L’Avenues des Champs-Elysées, già esistente dal 1600, si trovava in una zona di aperta campagna, piena di teatri e circhi ambulanti ed era un luogo quasi malfamato. Haussmann volle riordinarla e dette il via per la costruzione di palazzi liberty e caffè concerto.
Le norme stabilite per i palazzi erano vincolanti: dovevano essere allineati, avere al massimo 5 piani e il tetto inclinato con abbaini e mansarde, le caratteristiche chambre de bonnes. La facciata era in pietra e andava ripristinata ogni 10 anni.
L’Arco di Trionfo, edificato da Napoleone Bonaparte il primo, divenne il luogo rappresentativo del progetto di Haussmann. Doveva essere il punto focale di Parigi, il luogo da cui si diramavano 12 boulevards a formare una stella, l’Étoile appunto.
Interi quartieri medievali vennero demoliti, preservando i monumenti più importanti al fine di valorizzarli in ampi spazi che li mettessero in evidenza. Altri grandi edifici rappresentativi vennero costruiti. I costi furono enormi, molti proprietari furono costretti a vendere i loro immobili e spostarsi in zone periferiche. La città divenne un’icona sfavillante delle innovazioni e della gioia di vivere di inizio 1900.
L’effervescente vita di Parigi era in realtà una consuetudine già da diversi anni. I café-chantant, i cabaret, le sale di spettacolo, richiamavano gente da tutta Europa ormai da tempo. Secondo un censimento ufficiale nel 1670 a Parigi e sobborghi esistevano già 1847 locali, dalle semplici bettole ai più lussuosi caffè. Ancora oggi i viali della città sono caratterizzati da centinaia di bistrot, che con i loro tendoni colorati ravvivano le facciate degli austeri palazzi.
Ma Parigi non è solo quella dei grandi boulevards, è anche la medievale della Sorbona e di Notre Dame, la sfarzosa del Re Sole e dell’Ancien Régime, la romantica degli Impressionisti e quella libertina di Toulouse-Lautrec e Picasso. I luoghi da vedere sono molti.
Il nostro itinerario in città potrebbe iniziare dall‘Île de la Cité, l’isola al centro della Senna dove si trovano gli edifici più antichi come la Cattedrale di Notre Dame e la Sacra Cappella.
L’Île de la Citè è stata la sede del potere fin dall’epoca dei Celti e dei Romani. Conquistata da Giulio Cesare nel 53 a.C., ospitò in seguito i re della dinastia merovingia, che eressero la loro dimora nel luogo dell’attuale Palazzo di Giustizia.
L’isola è raggiungibile attraversando il Pont-Neuf, il più antico ponte di Parigi, che ha al centro il monumento equestre dedicato a Enrico IV, un re molto amato dalla popolazione e quello che più di tutti contribuì all’abbellimento dell’isola.
Ad Enrico IV è dedicato anche il giardinetto sottostante, lo Square di Vert Galant, un luogo tranquillo e romantico da cui è possibile imbarcarsi per una gita in battello sulla Senna.
Tornati sul ponte troveremo nei pressi la Piazzetta Dauphine, con i caffè e le deliziose case in pietra e mattoncini rossi, alcune delle quali hanno conservato l’aspetto originale.
Imboccata Rue du Palais, frutto delle modifiche di Haussman, arriveremo al cortile del Palais de Justice, un complesso di edifici medievali utilizzati come palazzo reale dalle dinastie merovingia e carolingia. All’interno si trova la Sacra Cappella. Fu edificata nel 1248 dal re Luigi IX per custodire la corona di spine di Gesù. La reliquia è ora conservata in Notre Dame, la cattedrale di Parigi. Dalla Rue du Palais camminando sul lungo Senna arriveremo proprio sul sagrato di questa grande chiesa.
L’immensa cattedrale, detta ”vaisseau de pierre”, nave di pietra, è il monumento più prestigioso dell’Île de la Cité. Fu iniziata dal papa Alessandro III nel 1163 e terminata 170 anni dopo. I portali, le guglie, i grandi rosoni ne fanno uno straordinario capolavoro dell’arte gotico medievale, meta di milioni di visitatori all’anno.
Oltre alla visita dell’interno è consigliabile un giro dell’edificio per ammirare gli archi rampanti di Jean Ravy sul retro e il rosone a sud, ben visibile dalla piazzetta Giovanni XXIII.
Proseguendo avanti e attraversando il ponte possiamo fare una passeggiata nell’altra piccola isoletta sulla Senna, l’Ile St-Louis.
Tornando sull’Ile de la Cité e costeggiando il grande Hotel Dieu (antico orfanotrofio e ospedale), giungiamo nella piazzetta Louis Lépine, dove è allestito uno dei più vecchi mercati di Parigi, il mercato dei fiori. Lì a fianco troverete una stazione della metropolitana della linea 4.
La fortezza del Louvre, dalla parte opposta del fiume, fu costruita dal re Filippo Augusto allo scopo di custodire il tesoro reale. Nel 1564 la regina Caterina dei Medici, moglie di Enrico II, vi fece edificare a fianco un castello con grandi giardini aperti sulla campagna, il Castello delle Toulieres.
Successivamente il re Enrico IV, nipote di Caterina, unificò i due palazzi costruendo gallerie di congiungimento. Il Louvre unito alle Toulieres divenne il palazzo reale fino al 1682, quando i Borbone con Luigi XIV preferirono trasferirsi a Versailles.
Il Louvre, con il suo immenso patrimonio artistico, è il museo più visitato al mondo. La grande piramide di vetro progettata dall’architetto Ieoh Ming Pei ospita l’ingresso principale al museo.
Fra i monumenti rappresentativi di Parigi il posto d’onore spetta alla Torre Eiffel, la cui sagoma esile svetta sui tetti grigi di ardesia e zinco. Progettata dall’ingegnere Gustave Eiffel, nacque per fare da edificio mascotte all’Esposizione Universale del 1889. Doveva essere smantellata dopo l’evento, ma nonostante le disapprovazioni manifestate da alcuni intellettuali, il monumento suscitò una così grande ammirazione nei visitatori che venne preservata. E’ diventata oggi l’emblema di Parigi tanto che non si potrebbe immaginare la città senza di essa. Dal 1964 la Torre Eiffel fa parte dei Monumenti storici di Francia.
Si trova nella grande area del Campo di Marte, zona che un tempo era destinata alle parate militari. Il re Luigi XV vi aveva istituito la scuola militare e lì avvenivano le esercitazioni per i giovani soldati. Dopo la Rivoluzione francese il Champ de Mars fu il luogo destinato alle feste nazionali. Come riportano le cronache, centinaia di Francesi provenienti dalle diverse parti del Paese, abbandonate le parrucche e indossando abiti rossi e blu, con coccarde, nastrini fra i capelli e fazzoletti al collo, partecipavano agli eventi festaioli tra gli odori di cipolle arrosto e polli allo spiedo venduti nei banchetti degli ambulanti.
Dall’anno 2000 la Torre Eiffel si illumina di sera all’inizio di ogni ora a partire dalle 22, o comunque, grazie ai sensori, da quando il cielo si fa scuro e fino a mezzanotte. Migliaia di turisti appostati sulle scalinate del Trocadero, luogo dal quale se ne ha la migliore visuale (linea 6 della metropolitana), attendono questo suggestivo evento. Uno spettacolo da non perdere.
Per chi volesse fare una pausa pic-nic da vero Parigino, può visitare il Giardino di Lussemburgo, nel quartiere omonimo di Luxembourg.
Anche questo, come il Castello delle Toulieres, fu voluto da una regina italiana, Maria dei Medici.
Un piccolo gioiello nascosto nell’XVII arrondissement è il Parc Monceau. Notevolmente ridotto dagli interventi di Haussmann, il parco era il preferito dalla nobiltà parigina del 1700. Fu voluto dal duca di Chartres, Luigi Filippo II di Borbone-Orléans, che volle creare un giardino ideale secondo la moda inglese del tempo. Alberi secolari, un laghetto delimitato da colonne corinzie e ponticelli in stile veneziano adornano questo romantico angolo di Parigi.
Altro luogo ricco di storia è Place des Voges nel quartiere Marais.
La zona era abitata dall’aristocrazia parigina e fu completamente abbandonata durante la Rivoluzione francese. Nella piazzetta, perfettamente simmetrica, una serie di deliziosi palazzi formano un riquadro con al centro i giardini.
Al numero 6 di Place des Voges si trova l’abitazione dello scrittore Victor Hugo, che visse qui per 16 anni. Oggi è un museo a lui dedicato e vi si tengono mostre temporanee. Poco distante c’è la casa di nascita di Madame Sevigné, la baronessa che ci ha lasciato dettagliate descrizioni delle giornate trascorse alla corte di Versailles.
Un luogo da vedere a Parigi poi è Montmartre, con la sua collina della Butte. Amata dai maggiori artisti di più di due secoli di storia, ha visto nascere e ispirato correnti pittoriche e letterarie. Ha ospitato pittori come Renoir, Van Gogh, Picasso,Utrillo e Modigliani.
Ancora oggi nonostante la massiccia presenza di turisti e venditori di souvenir, nelle sue semplici casette si può intuire il fascino del luogo dal quale si domina tutta Parigi.
Visitare Parigi è semplice grazie ai rapidi collegamenti di metropolitane e RER, la rete di treni ad alta velocità sotterranea. Utilissimi sono gli abbonamenti giornalieri comprensivi di pass per tram, metro, treni e funicolare per Montmartre.
Un modo comodo e piacevole per raggiungere i vari quartieri è quello di camminare lungo i quais, le piattaforme lungo la Senna sempre frequentate da sportivi e gente a passeggio. Lungo i quais troveremo anche numerosi punti di approdo per romantiche gite sul fiume.
Le rive della Senna fanno parte del patrimonio dell’Unesco dal 1991.