Firenze ha un centro storico Patrimonio dell’Umanità dal 1982. Città natale di artisti come Dante Alighieri, Donatello e Botticelli, la città è armoniosa e ricca di monumenti e opere d’arte note in tutto il mondo.
“Era affascinante vagare da un capo all’altro di Firenze in quei giorni caldi e luminosi… L’elenco dei tesori di Firenze è pressoché inesauribile”
da Italian Hours di Henry James, 1877

Arrivando con l’auto, una prima visita potrebbe partire dal Piazzale Michelangelo, una terrazza panoramica da cui si può ammirare la vista sulla città e i bei dintorni. Da lassù, scendendo per una scalinata, possiamo incamminarci verso il centro.
La passeggiata è lunga ma gradevole e ci porterà nei pressi del Ponte Vecchio, il più antico ponte di Firenze.

Esistente già al tempo dei Romani, fu distrutto da una piena dell’Arno nel 1333. Venne ricostruito nel 1345. E’ fiancheggiato da una doppia fila di botteghe che un tempo erano occupate dai macellai, i quali vi costruirono le stanzette superiori nel versante ad ovest. In seguito, per volere del Granduca Ferdinando I dei Medici, sul ponte furono spostati gli orafi. Ancora oggi le botteghe sul Ponte Vecchio sono occupate dagli orefici.

Al centro del ponte, nella terrazza che regala una bella vista sul fiume, si trova un busto in bronzo del celebre orafo fiorentino Benvenuto Cellini, l’autore del Perseo di Piazza della Signoria. Fu realizzato da Raffaello Romanelli nel 1901.
Vicinissimi al Ponte Vecchio troviamo i due palazzi più conosciuti di Firenze: Palazzo Pitti in una direzione, e Palazzo Vecchio nell’altra. Con la loro considerevole mole in pietraforte sono un esempio delle costruzioni tipiche fiorentine, dal Medioevo al Rinascimento.

Procedendo verso il centro della città, troveremo la Loggia cinquecentesca del Mercato Nuovo o del Porcellino, luogo dove si riunivano i mercanti di seta. Oggi si vendono i prodotti dell’artigianato fiorentino. Il nome deriva dalla scultura del cinghiale in bronzo che si trova sotto il loggiato. Fu realizzata da Pietro Tacca nel 1612 su copia di una in marmo di epoca romana che oggi si trova al Museo degli Uffizi.


Nei pressi del Mercato, in via Porta Rossa, potremo visitare Palazzo Davanzati, un edificio trecentesco con cortile e spazi originali in cui sono stati allestiti gli arredi di epoca medievale e rinascimentale.

Poco distante troveremo Palazzo Strozzi, uno dei più begli esempi di costruzione rinascimentale al mondo. Il palazzo ospita spesso mostre d’arte moderna e suggestivi allestimenti. Fu edificato dai banchieri Strozzi, rivali dei Medici, che abitavano invece in Via Cavour, nel quartiere di San Lorenzo.
Sul retro di Palazzo Strozzi c’è Via Tornabuoni, strada delle boutique internazionali.

Una piccola traversa nei pressi del Mercato del Porcellino ci introdurrà in Piazza della Signoria, centro civico della città a partire dal Medioevo. Qui troveremo anche l’ingresso al Museo degli Uffizi.
La Piazza fu creata nel luogo dove si trovavano le abitazioni degli Uberti, la potente famiglia fiorentina appartenente ai Ghibellini, alla quale, dopo la vittoria dei Guelfi, furono distrutti i possedimenti.
Il Palazzo della Signoria, detto Palazzo Vecchio, si impone con la sua considerevole mole in pietraforte.

Eretto alla fine del 1200, dopo essere stato sede del Comune nel Medioevo, divenne nel periodo delle Signorie la dimora privata dei Medici.
Dal 1848 fino al 1871, quando Firenze era capitale d’Italia, ha ospitato la Camera dei Deputati. Oggi è di nuovo la sede del Comune.
L’aspetto è quello di una fortezza, adornata da un grande ballatoio merlato dal quale si alza la torre di Arnolfo, dal nome di Arnolfo di Cambio che ne fu l’ideatore.

All’interno, nel cortile rinascimentale di Michelozzo, l’architetto preferito dai primi Medici, possiamo ammirare gli affreschi del Vasari, realizzati in occasione delle nozze di Francesco I dei Medici con Giovanna d’Austria. Nel Palazzo si trova il Salone dei Cinquecento, istituito dal frate Girolamo Savonarola per il governo di 500 cittadini nel periodo successivo alla cacciata dei Medici.
In seguito, tornati quest’ultimi, vi abitarono fino al completamento di Palazzo Pitti. Fecero decorare le pareti e modificare il salone alzando il soffitto e adibendolo a luogo per le feste e i balli. Vi si possono ammirare gli affreschi del Vasari e il Genio della Vittoria di Michelangelo.

Nella Piazza della Signoria i capolavori artistici sono innumerevoli, a cominciare dal David di Michelangelo, il cui originale si trova nella Galleria dell’Accademia in via Ricasoli, e il Perseo in bronzo di Benvenuto Cellini.
Fra le altre opere scultoree troviamo la Fontana detta del Biancone dell’Ammannati e il monumento equestre al Granduca Cosimo I dei Medici, realizzato dal Giambologna. Entrambe sono cinquecentesche.

La Loggia dei Priori, sulla sinistra del Palazzo, costituisce uno dei migliori esempi del gotico fiorentino del secolo XIV. Nel Medioevo vi si ricevevano gli ambasciatori e si tenevano le adunanze del Comune.
Sotto le arcate possiamo ammirare, oltre al Perseo del Cellini, il bellissimo gruppo marmoreo del Ratto delle Sabine del Giambologna e altre sculture di epoca romana. Un museo a cielo aperto.

L’ingresso agli Uffizi si trova a fianco alla Loggia dei Lanzi.
La Galleria degli Uffizi è una tra le maggiori raccolte artistiche del mondo. Conserva numerose sculture di epoca romana e un patrimonio incredibile di dipinti e opere d’arte. Si tratta di un lungo corridoio, il Corridoio Vasariano, che partendo da Piazza della Signoria attraversa l’Arno e prosegue sul Ponte Vecchio fino a Palazzo Pitti, l’abitazione del Granduca.

Da Piazza della Signoria possiamo raggiungere il Duomo di Santa Maria del Fiore percorrendo Via dei Calzaiuoli, strada celebre per lo shopping. Lungo il tragitto troveremo le logge della Chiesa di Orsanmichele, un singolare esempio di architettura civile e religiosa insieme.

Il nome deriva da una piccola chiesetta, San Michele in Orto, che nell’ VIII secolo si trovava in quel luogo circondata da orti e campi coltivati. Nel 1290 per volere delle Corporazioni Artigiane che governavano la città, vi fu costruita una loggia per la raccolta del grano.
La venerazione del popolo fiorentino verso un’immagine della Madonna che si trovava dipinta su una colonna, fece sì che il loggiato venisse chiuso e trasformato in chiesa. Il deposito del grano fu spostato al piano superiore. Artisti come Ghiberti, Brunelleschi, Giambologna e Donatello, su commissione degli esponenti delle maggiori Arti fiorentine, realizzarono le statue dei Patroni in bronzo o marmo per la facciata. Gli originali sono nel Museo al piano superiore dell’edificio.
L’interno della chiesa è invariato dal 1300. Si possono notare le bocchette di fuoriuscita del grano sulle colonne, gli affreschi alle pareti e il tabernacolo realizzato da Andrea di Cione di Arcangelo, detto l’Orcagna, a protezione del quadro che aveva sostituito l’immagine della Madonna miracolosa. L’ambiente è molto suggestivo.

Ed eccoci giunti in Piazza di San Giovanni o del Duomo. Qui possiamo ammirare la Cattedrale Santa Maria del Fiore coperta dalla cupola del Brunelleschi, il campanile iniziato da Giotto, e il Battistero, con le porte in bronzo, fra le quali la Porta del Paradiso.
Gli edifici di questa pregevole piazza, anche se edificati in epoche diverse, sono in perfetta armonia. Questa è una caratteristica comune a molte delle piazze fiorentine.

Proseguendo per Via dei Cerretani giungeremo nella zona di Santa Maria Novella. La Basilica è un capolavoro dell’architettura romanico-gotica. Venne iniziata nel 1279 su disegno dei frati domenicani Sisto e Ristoro e fu continuata negli anni successivi, dai frati Giovanni da Campi, Jacopo Passavanti e Jacopo Talenti. I lavori furono finanziati da alcune facoltose famiglie fiorentine insieme con la Repubblica di Firenze. La splendida facciata in marmo della chiesa fu completata da Leon Battista Alberti nel 1470. Gli fu commissionata da Giovanni Paolo Rucellai, che per questo motivo fece porre sul davanti lo stemma di famiglia e l’emblema personale. Michelangelo, che amava questa chiesa, la chiamava “la mia sposa”.
Fra i tanti capolavori, all’interno della Basilica, nella navata centrale, si trova il Crocifisso di Giotto, opera giovanile del grande artista toscano.

Fin dal Medioevo in piazza Santa Maria Novella si facevano giochi e giostre. Nel 1563 Cosimo I vi istituì il Palio dei Cocchi, la corsa dei carri il cui tracciato fu delineato dagli obelischi con le tartarughe del Giambologna, ancora presenti al centro. Nel lato opposto alla Basilica si trova un antico ospizio per pellegrini divenuto poi ospedale con antistante la quattrocentesca Loggia di San Paolo, decorata da terracotte dei Della Robbia. Il palazzo è sede museale.

Sul Chiostro della Chiesa affacciano i locali dell’Officina Profumo di Santa Maria Novella, l’antica Spezieria dei frati. Si tratta della farmacia più antica d’Europa. Nacque nel 1221, quando i monaci domenicani coltivavano nei loro orti le erbe officinali usate per preparare i medicamenti per il convento. La fama di questi prodotti ebbe nel tempo così successo che nel 1612 la farmacia aprì al pubblico con l’onore del Granduca di Toscana. Oggi si vendono essenzialmente prodotti di erboristeria nella meravigliosa cornice degli interni del XVII e XVIII secolo. Fra le essenze più famose c’è l’Acqua di Santa Maria Novella o Acqua della Regina, un profumo creato dai frati nel 1533 su commissione di Caterina de’ Medici. Lo portò in Francia in occasione delle nozze con Enrico di Valois. I prodotti sono realizzati con procedimenti artigianali seguendo le ricette originali. Il posto vale una visita. L’ingresso è su Via della Scala.

A pochi metri da Santa Maria Novella si trova la stazione centrale ferroviaria di Firenze, anche questa realizzata in pietraforte come tutti i principali palazzi cittadini.
Parlare di tutte le meraviglie artistiche di Firenze sarebbe interminabile. Ogni angolo, ogni piazzetta, ogni via, racchiude tesori storici e artistici considerevoli.
Imperdibile la visita al Palazzo del Bargello, in via del Proconsolo dietro Piazza della Signoria. Costruito nel secolo XIII, è stato la prima sede del Comune di Firenze. Vi sono custoditi il David di Donatello e quello del Verrocchio, ci sono inoltre opere di Michelangelo, Giambologna e dei Della Robbia.

Le campagne nei dintorni di Firenze completano in bellezza questo quadro elegante che ha pochi uguali nel mondo.
Dal Giugno 2013 anche le Ville Medicee disseminate nel territorio sono state iscritte nei Capolavori dell’Umanità dell’Unesco.