Il Colosseo, monumento simbolo di Roma, venne chiamato così in epoca medievale a causa di un’enorme statua che si trovava al lato, il Colosso. Per costruire l’anfiteatro era stato prosciugato il lago del parco della Domus Aurea, la mastodontica villa di Nerone sul colle Oppio.

L’Anfiteatro Flavio, questo il vero nome, fu fatto costruire da Vespasiano nel 72 d.C. e occorsero cinque anni per il completamento dell’opera. Per compiacere il popolo, Vespasiano scelse di pagare le spese della costruzione esclusivamente con il ricavato delle conquiste e non con le tasse.

Nel grande anfiteatro si facevano i ludes circenses, che comprendevano lotte fra gladiatori (munera) e cacce con animali feroci (venationes). Inizialmente vi si svolgevano anche battaglie navali (naumachie). Tutto il popolo romano aveva accesso gratuitamente agli spettacoli, compresi gli schiavi. I posti erano numerati, ad eccezione dei palchi d’onore alle estremità delle assi centrali. Qui sedevano l’imperatore, i consoli, i magistrati e le vestali. Il palco imperiale si trovava all’estremità meridionale dell’asse minore.
Gli spettatori si disponevano sulle gradinate in base alla classe sociale di appartenenza: nelle prime file i nobili, poi i plebei, gli schiavi e infine le donne “e gli uomini si sviteranno il collo per guardarle” cit. da Properzio

Alla sommità stavano i marinai della flotta imperiale, che avevano il compito di azionare l’enorme velario che proteggeva dal sole l’anfiteatro durante gli spettacoli. La costruzione era dotata di numerose vie di fuga e varie fontanelle per dissetarsi.
L’arena era coperta da tavole di legno che si potevano togliere quando gli spettacoli lo richiedevano. Durante le cacce con animali feroci, la cavea era protetta da una rete. Nei locali sotterranei, aggiunti da Domiziano e attualmente scoperti, c’erano le gabbie degli animali e le stanze dei gladiatori, che erano adorati come veri e propri campioni di oggi.

I gladiatori erano spesso prigionieri di guerra o schiavi che venivano addestrati al combattimento in apposite scuole. Se erano particolarmente bravi venivano ricompensati con la libertà.

Il Colosseo continuò a svolgere la propria funzione fino all’alto medioevo, periodo in cui vi venivano rappresentate quasi esclusivamente le venationes, le tradizionali cacce alle belve feroci e scontri fra animali.
La costruzione, di forma ellittica e alta quasi 50 metri, era scandita da tre ordini di arcate e ogni arcata ospitava una statua. La facciata era rivestita in travertino e dopo la caduta dell’Impero, ormai in degrado, fu utilizzata per centinaia di anni come cava di materiali da costruzione. Con il travertino del Colosseo sono stati creati molti monumenti della città di Roma.

Contrariamente a quanto si pensa, e sperando che effettivamente sia andata così perchè il sacrificio della vita non era quello a cui Gesù teneva, non si hanno in realtà notizie di grandi massacri di martiri cristiani.
Si possono facilmente contare i Cristiani che morirono per la loro religione, perchè ne morirono pochi e solo di tanto in tanto
da Contro Celso, di Origene di Alessandria, teologo e filosofo greco antico
Voltarie nel suo Dizionario filosofico alla voce Cristianesimo, afferma essere stati pochi i verbali di proconsoli e pretori che condannarono a morte i Cristiani. Essi furono casomai esiliati.
Il Colosseo è comunque stato sede talvolta di barbare uccisioni. Per questo, nel corso del 1700, il papa Benedetto XIV ne arrestò il decadimento consacrandolo alla preghiera della Via Crucis.
Un recente progetto prevede il riallestimento originario dell’arena del Colosseo tramite tecnologiche lamelle mobili in legno. Sarà possibile anche usufruire del prestigioso spazio, per eventi consoni alla tutela del monumento, che è protetto dall’Unesco dal 1980.
Nel 2007 il Colosseo è stato inserito fra le Nuove sette meraviglie del Mondo dal sondaggio lanciato sui social dalla società svizzera New Open World Corporation.

A pochi metri dal Colosseo sorge l’Arco di Costantino il più grande degli archi innalzati a Roma. Fu realizzato nel 315 d.C. utilizzando in gran parte materiali e sculture provenienti da altri monumenti e probabilmente anche dal Colosseo.
L’iscrizione ci ricorda la vittoria di Costantino su Massenzio e il trionfo del Cristianesimo con l’allusione alla grandezza dello spirito dell’Imperatore e ad un’astratta “divinità” al quale si era affidato al posto degli dei dell’Olimpo.

“Da tre giorni godiamo delle più chiare e magnifiche notti… Il Colosseo soprattutto, offre uno stupendo colpo d’occhio; la notte rimane chiuso e vi dimora un eremita presso una piccola cappella, oltre i mendicanti che si annidano fra le rovine delle volte. Questi avevano acceso un fuoco e un vento leggero spingeva il fumo… ci fermammo davanti all’inferriata a contemplare, la luna era alta e luminosa…”
da Viaggio in Italia di J.W.Goethe, 2 Febbraio 1787
