Palermo

La città di Palermo, capoluogo della Sicilia, racchiude tesori unici del patrimonio storico mondiale.

I numerosi popoli che hanno abitato e amato questa città, hanno lasciato tracce dappertutto, dando origine a un’architettura caratterizzata dalla mescolanza di elementi e presente solo qui.

Via Roma e Piazza San Domenico, Palermo
Via Roma e Piazza San Domenico, Palermo

Lunedì, 2 Aprile 1787

La città, volta al nord, è situata ai piedi di alte montagne… il sole dardeggiava su di essa… sicchè tutti gli edifici apparivano illuminati dal riflesso… Un vapore luminoso dava un certo che di azzurro a tutte le ombre

da Viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe

Corso Vittorio Emanuele, il Cassaro

Una passeggiata lungo il Cassaro, oggi Corso Vittorio Emanuele, da Porta Nuova a Porta San Felice, ci mostrerà i vari aspetti della storia di Palermo e delle civiltà che ne fecero il loro posto privilegiato di permanenza.

La città è molto facile da vedere e difficile da conoscere… Una strada lunghissima la taglia dalla porta in basso fino a quella in alto, dal mare fino alla montagna…

da Viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe

Il Palazzo dei Normanni  dal giardino d'Orleans
Il Palazzo dei Normanni  dal giardino d’Orleans

Partendo da Porta Nuova, subito a fianco troviamo il Palazzo dei Normanni, uno dei più antichi palazzi reali al mondo.

Costruito inizialmente dai Fenici, fu abitato dai re Normanni di Sicilia, fra i quali Federico II, l’Imperatore che favorì la Scuola Poetica Siciliana, madre del sonetto e della letteratura italiana in volgare. L’esterno del palazzo è arabo, impreziosito da merlature e finte arcate a sesto acuto. All’interno, la Cappella Palatina sorprende per la bellezza dei mosaici dorati ad uso bizantino.

I giardini di Villa Bonanno
I giardini di Villa Bonanno

Proseguendo lungo il Corso attraverseremo i bei palmeti del parco di Villa Bonanno, in Piazza Vittoria.

giardini a Palermo sono esotici e rigogliosi, complice un clima mite e adatto alla crescita delle piante.

I limoneti e gli aranceti erano di una perfezione così totale che sono ridiventato preraffaellita

Oscar Wilde, in visita a Palermo nel 1900

Cattedrale di Palermo
Cattedrale di Palermo

In breve ci troveremo davanti alla maestosa Cattedrale, che rappresenta una perfetta sintesi degli stili architettonici tipici delle civiltà succedutesi a Palermo. All’interno si trovano le tombe delle regine e dei re Normanni e le spoglie di Santa Rosalia, la patrona della città.

Infiorata per Santa Rosalia, Palermo
Infiorata per Santa Rosalia, Palermo

Continuando lungo il Corso potremo concederci una pausa per visitare i negozietti tipici o per gustare le arancine di riso e i cannoli alla ricotta, prelibatezze di Sicilia.

arancine palermo

A metà Cassaro troveremo Piazza Villena Vigliena, conosciuta come Quattro Canti per le facciate barocche dei quattro palazzi disposti obliquamente a formare una specie di palcoscenico. La piazza è nota anche con il nome di Teatro del Sole, perché ad ogni ora della giornata se ne illumina una parte.

Piazza Villena e Corso Vittorio Emanuele
Piazza Villena e Corso Vittorio Emanuele

Fu costruita agli inizi del 1600 in omaggio al Vicerè spagnolo, marchese Juan Fernandez de Villena. Di sera, illuminata dalla luce gialla dei lampioni, è molto suggestiva.

Quattro Canti, Palermo
Quattro Canti, Palermo

Nei dintorni  le cose da vedere sono molte: la bellissima chiesa barocca di San Giuseppe dei Teatini proprio ai Quattro Canti, il Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo, la Fontana Pretoria dietro l’angolo, Piazza Bellini sul retro. 

Chiese di San Cataldo e Santa Maria dell'Ammiraglio (Martorana)
Chiese di San Cataldo e Santa Maria dell’Ammiraglio (Martorana)

In Piazza Bellini si trovano la Chiesa di San Cataldo e quella di Santa Maria dell’Ammiraglio, più nota come Martorana.

Entrambi gli edifici sono splendidi esempi dello stile arabo-normanno e appartengono al Patrimonio dell’Umanità dal Luglio 2015, insieme alle Cattedrali di Palermo, Monreale e Cefalù

Dopo aver visto tutti questi monumenti, che hanno, anche se di epoche e matrici differenti, uno stesso carattere, una stessa natura, si può dire che essi non sono nè gotici, nè arabi, nè bizantini, ma siciliani; si può affermare che esiste un’arte siciliana ed uno stile siciliano sempre riconoscibile e che è il più ricco d’inventiva di tutti gli stili architettonici

da La Vie Errante di Guy de Maupassant, 1885

San Cataldo, Palermo
San Cataldo, Palermo

La chiesa di San Cataldo fu fondata nel XII secolo da Maione da Bari, ammiraglio di Guglielmo I di Sicilia, figlio del re Ruggero II. Destinata nei secoli anche ad ufficio della Regia Posta, fu restaurata completamente e riportata all’aspetto originario da Giuseppe Patricolo nel 1882. La pavimentazione in tarsie di marmo è sostanzialmente integra. All’esterno si notano rovine di antiche mura puniche.

Santa Maria dell'Ammiraglio
Santa Maria dell’Ammiraglio

Santa Maria dell’Ammiraglio è conosciuta con il nome di Martorana perché si trovava nei pressi del monastero fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana. La chiesa ha un interno bizantino decorato da bellissimi mosaici doratiAl centro, sulla cupola, è rappresentato il Cristo benedicente e, fra gli altri, si notano il fondatore, l’ammiraglio di re Ruggero Giorgio di Antiochia, inginocchiato ai piedi di Maria. Il portale di sinistra sulla piazza, è di epoca barocca. L’ingresso al tempio è dal bel campanile traforato da colonnine.

La tradizione della frutta di Martorana, un dolce siciliano molto apprezzato, nasce dalle suore di questa chiesa, che per abbellire il loro cortile decorarono gli alberi con frutti di marzapane.

Fontana Pretoria
Fontana Pretoria

Le chiese della Martorana e San Cataldo si trovano in Piazza Bellini a pochi metri dall’incrocio dei Quattro Canti.

San Giovanni degli Eremiti

Sempre facente parte dei monumenti Unesco 2015 è la chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Si trova in via dei Benedettini, dopo la discesa alla sinistra del Palazzo dei Normanni.

San Giovanni degli Eremiti, Palermo
San Giovanni degli Eremiti, Palermo

Antichissimo edificio pagano, poi islamico, in epoca normanna fu affidato dal re Ruggero II ai Monaci Benedettini di Montevergine,  il cui abate era il confessore privato del re. L’interno è molto semplice, con pareti lisce e qualche nicchia.

San Giovanni degli Eremiti
San Giovanni degli Eremiti

Il Chiostro, formato da colonnine con archi a sesto acuto, ha al centro una cisterna di origine araba. Il giardinetto è pieno di aranci e piante esotiche. Come la Martorana e San Cataldo, anche San Giovanni degli Eremiti fu restaurato alla fine del 1800 da Giuseppe Patricolo, che lo riportò all’antico splendore demolendo le parti aggiunte in epoche successive.

via maqueda
Via Maqueda

Proseguendo il nostro itinerario sul Cassaro, dai Quattro Canti possiamo decidere di percorrere la seicentesca Via Maqueda, che taglia il Corso in orizzontale, in modo da raggiungere il più grande teatro italiano, il Teatro Massimo.

Teatro Massimo, Palermo
Teatro Massimo, Palermo

Fu progettato nel XIX secolo dall’architetto del Liberty Giovan Battista Filippo Basile. La piazza è bellissima. Ci sono i chioschetti liberty in ferro battuto e ghisa, grandi alberi di ficus e lo splendido teatro che sembra un tempio dell’antichità.

La Cala, Palermo
La Cala, Palermo

Tornando ai Quattro Canti e proseguendo a dritto sul Corso arriveremo al porto e a Piazza Marina. 

Lì si trova un il Giardino dedicato a Giuseppe Garibaldi, anche questo realizzato dal Basile. All’interno del parco, sono da vedere gli esemplari secolari di Ficus Magnolia.

Porta Felice
Porta Felice

Al finale della via, a fianco della Porta Felice, una scalinata conduce sulle mura, lungo la Passeggiata delle Cattive, intese come le prigioniere in quanto vedove di guerra. Questo camminamento fu creato sulle vecchie mura dal marchese Lucchesi Palli nel 1813.

Subito a destra c’è Palazzo Butera, sede di grandiosi ricevimenti durante la Bella Époque ad opera del principe Ercole Michele Branciforte di Butera. L’edificio ha ospitato nei secoli numerosi sovrani, e scrittori illustri come Goethe, che alloggiò nella parte allora adibita ad hotel.

Palazzo Butera, Porta Felice
Palazzo Butera, Porta Felice

Ci hanno condotti in città per Porta Felice, la porta meravigliosa, composta di due pilastri enormi, che sopra non deve essere chiusa, affinchè, nella celebre festa di Santa Rosalia, possa passarvi il carro della Santa, alto come una torre. E, subito dopo, abbiamo trovato un grande albergo a sinistra… L’albergatore ci accompagnò in una grande camera munita di un balcone dal quale vedemmo il mare e la rada, il monte di Santa Rosalia e la spiaggia… Un appartamento così sontuoso ci mise in un certo imbarazzo…

La sera il chiaro di luna ci ha nuovamente attirati alla rada e. al ritorno, ci ha trattenuti ancora lungamente al balcone. L’illuminazione era meravigliosa, e grande la quiete ed il riposo

 da Viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe, 1786

Jean-Pierre Houël, Il Carro di Santa Rosalia passa per Porta Felice
Il Carro di Santa Rosalia passa per Porta Felice, Jean-Pierre Houël
Il Cassaro, Quattro Canti
Il Cassaro, Quattro Canti

Il Cassaro, Corso Vittorio Emanuele, è stato da sempre il luogo del passeggio in città, il luogo dove le famiglie facoltose di Palermo facevano a gara ad edificare i più sontuosi palazzi. Le suore della Martorana, quelle dei dolci a forma di frutta, si erano fatte costruire un passaggio sotterraneo che da Piazza Bellini portava ad una scala a chiocciola di Palazzo Guggino ai Quattro Canti; da lassù potevano osservare indisturbate le processioni e le parate di carrozze aristocratiche che transitavano fra lanci di fiori e confetti.

Mentre ero davanti al negozio per guardare le mercanzie, un leggero colpo di vento turbinando lungo la strada sollevò una polvere immensa che subito s’introdusse in tutte le botteghe e le finestre… Non vi è dunque rimedio? Eppure questa strada è tanto lunga e bella da poter gareggiare col Corso di Roma…

Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia

ballarò, il mercato
Ballarò, il mercato

La storia di Palermo è appassionante. Perfino i mercati hanno tradizioni da raccontare: il mercato di Ballarò, la Vucciria, il Capo, hanno origini secolari che li fanno risalire ai suq arabi. I colori e le voci urlanti dei venditori ambulanti contribuiscono a conferirgli un’aria molto pittoresca e vitale. Indispensabile visitare almeno un mercato se siamo a Palermo.

palermo street food

Se si raffrontano i delitti avvenuti nei paesi considerati pericolosi con quelli che hanno luogo in un mese a Londra, Parigi o New York, risalterebbe quanto siano in fondo innocenti queste regioni malfamate… Si può andare in giro di giorno e di notte, senza scorta e armi; si incontrano solo persone ottimisticamente disposte verso il forestiero…

da La Vie Errante di Guy de Maupassant, 1885

La Vucciria, mercato Palermo, piazza san domenico
La Vucciria, Piazza San Domenico

Senza la Sicilia non ci si può formare nessuna idea dell’Italia. E’ qui che si trova la chiave di tutto

Venerdì 13 Aprile 1787, Johann Wolfgang Goethe