Nemi e i Castelli Romani

Nemi si trova a circa 30 chilometri da Roma, nella verdissima zona dei “Castelli Romani”. Il villaggio domina dall’alto il lago omonimo e i boschi circostanti. La bellezza del paesaggio e la suggestiva posizione hanno fatto di Nemi una meta rinomata di villeggiatura, dall’epoca dell’Impero romano fino ai viaggiatori del Grand Tour.

In epoca romana nella zona dei Castelli si trovavano le antichissime città di Tuscolo e Albalonga, e sulle sponde del lago di Nemi avevano costruito ville, Giulio Cesare e Caligola. La Gens Julia, dalla quale discendeva Cesare, era proveniente da questi luoghi e qui si erano stanziati da tempo gli antichi Latini. Da sempre ritenuta zona sacra dai Romani, dopo la morte di Augusto, a Bovillae, primo abitato sulla Via Appia per i Castelli, furono insediati dall’imperatore Tiberio i Sodales Augustales, sacerdoti incaricati al mantenimento degli antichi rituali. Sempre nella zona c’era poi il grande tempio dedicato alla dea Diana, Nemus Dianae, da cui deriva il nome del paese, e che richiamava frequenti pellegrinaggi dalla città di Roma.

Ristoranti sul lago in Via Vittorio Emanuele, Nemi
Ristoranti sul lago in Via Vittorio Emanuele a Nemi

I poeti romantici Stendhal, Goethe e Byron, affascinati dalla zona dei castelli e dai suoi laghi, le dedicarono alcuni scritti.

George Gordon Byron alloggiava alla Locanda Trattoria De Sanctis a Nemi, dal cui terrazzino la vista del lago gli ispirò i celebri versi:

Ecco Nemi! Fra le colline boscose e il vento sradicatore, che lacera la quercia dalle sue fondamenta… Lo specchio ovale del tuo lago vitreo… nulla può scuoterlo, tutto avvolto in se stesso e rotondo, come dorme il serpente

da Childe Harold’s Pilgrimage di G.Byron

Il poeta, invaghitosi di una cameriera della zona, un po’ per scherzo le chiese di sposarlo. “Dite che nun lo posso sposà perchè non è romano” rispose la ragazza. Huge commentò lui come sempre ironico, grandioso!

Nemi, Via Vittorio Emanuele
Nemi, Via Vittorio Emanuele

Gabriele D’Annunzio, altro grande estimatore della zona dei laghi, trovandosi in fuga amorosa ad Albano con Elvira Leoni detta la Barbarella, era solito anche lui frequentare la trattoria di Pietro De Sanctis a Nemi. Fra i ricordi della Leoni è stato trovato il conto del ristorante dove, per un totale di 5.70 lire, compare un abbondante pranzo con pane, vino, maccheroni, salame, cotolette con contorno, fritto di pesce, finocchi e caffè… Segue la nota spiritosa del poeta che riporta al margine: …essendo Barbarella lunatica e il tempo anche. Era il 28 Aprile 1889. 

Ancora oggi le località dei Castelli Romani sono famose per l’ottima offerta gastronomica e culinaria.

Nemi, il paese
Nemi, il paese
Lago di Nemi
Lago di Nemi, vista dal Corso Vittorio Emanuele

Nel 1928 dal fondo del lago di Nemi furono rinvenute due navi attribuibili a Caligola e che purtroppo poi furono distrutte da un incendio avvenuto nel 1944. Se ne conosceva l’esistenza già dagli inizi del Rinascimento, quando c’era stato un primo tentativo di recupero nel 1446 per volere del cardinale Prospero Colonna. Erano veri e propri palazzi galleggianti adibiti probabilmente a luoghi per feste e banchetti. I modelli delle imbarcazioni e ciò che ne rimane, sono custoditi nel Museo delle Navi Romane sulle sponde del lago. Il papa Pio II Piccolomini ne parla nei suoi Commentarii:

Molti segni indicano che qui si trovavano particolari delizie dei Romani, e ne è spia soprattutto una nave che è stata qui trovata nei nostri tempi sommersa sul fondo del lago… Lo scafo, fatto di legno di larice, aveva uno spessore di tre dita: la parte esterna era cosparsa di bitume, al quale venivano aggiunti teli di seta di colore giallo o rosso… La sua lunghezza era non minore di venti cubiti e la larghezza era proporzionata alla lunghezza. Si pensa che sopra la nave fosse stata costruita una casa, come quelle che abbiamo visto sul Po di Borso di Ferrara… I marinai che scesero nelle profondità del lago dicono di aver visto sul fondo della nave un’arca di ferro o di rame, legata con quattro anelli e un’urna di terracotta il cui coperchio era di bronzo dorato

da I Commentarii di papa Pio II Piccolomini, Libro XI, 1462

Il lago dal Sentiero di San Michele a Nemi
Il lago dal Sentiero di San Michele

Il territorio di Nemi è inserito nell’area del Parco Regionale dei Castelli Romani, istituito dalla regione Lazio nel 1984 allo scopo di tutelare le bellezze paesaggistiche e archeologiche della zona. 

Nella passeggiata per il Corso Vittorio Emanuele imperdibile è la degustazione delle piccole fragole che si coltivano nella zona, con le quali vengono realizzati dolci e dessert con panna. La Sagra delle Fragole e la Mostra dei Fiori, sono ricorrenze per cui il paese di Nemi è conosciuto.

Gli antichi latini lo chiamavano specchio di Diana e non senza ragione: esso ha infatti la forma di uno specchio rotondo e l’acqua lucida come il vetro riflette l’immagine di chi la guarda… Tutto il tratto pianeggiante e tutto quello roccioso fino a dove comincia la montagna sono coperti da alberi da frutta: bellissimi castagni verdeggianti, grandi noci avellani disposti a filari, e ancora meli assai alti di vario genere, sotto i quali spuntano piccoli nespoli, e piante di pere e cotogni e susini… Quando l’anno è ferace, questi luoghi forniscono a Roma frutta sufficiente per tutta la popolazione

da I Commentarii di papa Pio II Piccolomini, Libro XI, 1462

Nemi, il paese
Nemi, ristoranti
Vendita delle fragoline di Nemi
Vendita delle fragoline di Nemi
Matrimonio a Nemi
Matrimonio a Nemi

Nei dintorni della località ci sono sentieri molto panoramici, come il romantico sentiero di San Michele, raggiungibile al termine del borgo dopo la porta ad arco del Palazzo Ruspoli. La zona dei Castelli Romani, piena di verde, di angoli caratteristici e belle ville antiche, è spesso scenario di matrimoni e festeggiamenti che trovano qui la loro cornice ideale.

Sentiero di San Michele, Nemi
Sentiero di San Michele, Nemi

Sono due giorni che giriamo per questi dintorni e troviamo sempre qualche cosa di bello e di attraente. E intanto non saprei dire se la sera non si passa anche più piacevolmente del giorno. Appena l’albergatore, dalla bella e imponente figura, posa sul tavolo il lume di ottone e ci dice “Felicissima notte”, si forma presto un circolo e si mettono fuori i fogli disegnati o abbozzati durante il giorno…

da Viaggio in Italia di Johan Wolfgang Goethe, 15 Novembre 1786

Nemi, il paese

I paesi dei dintorni sono molto gradevoli da visitare. Castel Gandolfo sorge dove si trovava la villa dell’imperatore Domiziano, un’immensa dimora che comprendeva i territori dalla Via Appia al lago di Albano.

Il lago di Albano, conosciuto come lago di Castel Gandolfo, fa capolino dietro gli angoli delle vie del paese, creando scenari davvero suggestivi.

Il lago nel suo cratere, col suo colore di stagno, immobile e rilucente come una lastra d’acciaio levigato… Si sollevano gli occhi e si vede Castel Gandolfo, coi suoi edifici bianchi, la sua cupola rotonda, stagliata nell’aria…

da Viaggio in Italia di Hippolyte Taine, 1864

Castel Gandolfo
Castel Gandolfo
Lago di Castel Gandolfo
Lago di Castel Gandolfo

Il Castello, nel medioevo, è stato feudo dei Gandolfi e poi dei Savelli. Fu ceduto alla Camera Apostolica nel 1596.

Dal 1600 in avanti molti pontefici hanno trascorso alcuni periodi a Castel Gandolfo, soprattutto in estate. Il Palazzo Apostolico si trova nella piazzetta principale del paese, dove c’è la Collegiata dedicata a San Tommaso da Villanova. Il grande Palazzo Pontificio, con le ville Barberini e Cybo inglobate in seguito, è circondato da un parco di 55 ettari. Alla sua costruzione hanno lavorato Carlo Maderno e Gian Lorenzo Bernini. Per informazioni e visite guidate nei giardini potete consultare il sito ufficiale.

Palazzo Pontificio, Castel Gandolfo
Palazzo Pontificio, Castel Gandolfo

Il poeta Gabriele d’Annunzio nelle Elegie Romane descrive la crisi d’amore per la sua musa Barbara, cioè Elvira Leoni, camminando una sera d’Aprile per i boschi di Castel Gandolfo

Discendevamo il colle, la sera d’aprile occupando i colonnesi boschi… mentre nell’ombra già cantavano gli usignoli… Lei era muta, io pure, ma non quel colle, non quel lago, non il lontano mare, la sera aveva abissi tanto profondi quanto l’abisso che era tra noi… Candido sorrise il cielo. Portò nel sovrano candore un suono di campane, l’Ave, giù da Castel Gandolfo.

pubblicato sul giornale artistico letterario La Tavola Rotonda, il 7 Febbraio 1892

Piazza Marconi, Frascati
Piazza Marconi, Frascati

Altro bel paese dei Castelli Romani è Frascati, una cittadina molto frequentata dai Romani soprattutto nei dopo-cena estivi. Il paese è dominato dalla mole della Villa Aldobrandini,  che troneggia in lontananza sulla Piazza Marconi. 

La villa fu terminata nel 1602 dopo quattro anni di lavori. L’attuale aspetto fu voluto dal papa Clemente VIII che la donò al nipote, il cardinale Pietro Aldobrandini. All’interno si trovano stanze affrescate da Giuseppe Cesari, detto il Cavalier D’Arpino, che fu maestro di Caravaggio. 

Al centro del paese troviamo la cattedrale barocca dedicata a San Pietro. Fu realizzata a partire dal 1698.

San Pietro, Frascati
Cattedrale di San Pietro, Frascati

Il territorio dei Castelli Romani, grazie alla rigogliosa vegetazione e al clima mite e ventilato, è da sempre stato una zona prediletta per la costruzione di ville da parte di famiglie nobili e cardinalizie. Le innovazioni del secolo XIX trovarono in questi luoghi le loro sedi privilegiate di realizzazione.

Il 7 Luglio 1856 fu inaugurata la linea ferroviaria Roma – Frascati, la prima dello Stato Pontificio e la settima italiana. La suddivisione dell’Italia in stati, non favorì infatti lo sviluppo contemporaneo di una rete ferroviaria nazionale… Ed avvenne che Pio IX non solo approvasse nel 1848 il progetto della via ferrata fra la capitale e Frascati, ma che favorisse egli stesso l’opera anche dal lato finanziario. La Società concessionaria istituitasi, la Pio-latina, emise azioni di scudi 100 ognuna per formare il fondo occorrente per la costruzione: il nostro Comune acquistò 150 azioni

dalle cronache dell’epoca in Storia e storie nelle Cartoline da Frascati di Achille Nobiloni, 2008

Carrozza della Roma – Frascati

La prima stazione ferroviaria di Frascati si trovava fuori dal paese, in località Campitelli, un po’ distante dall’abitato. Venne poi spostata nell’attuale sede più centrale e la linea fu prolungata a beneficio anche dei comuni vicini. Nel 1906 fu la volta del tram elettrico, che partendo da Piazza Venezia a Roma e passando per Via Tuscolana, collegò tutti i comuni dei Castelli compresa una funicolare per salire in vetta a Rocca di Papa. L’autorizzazione a costruire la linea venne data il 29 Dicembre 1901 dal re Vittorio Emanuele II alla Società anonima delle tramvie e ferrovie elettriche di Roma.

Il tram a due piani, detto “imperiale”, attraversa il centro di Frascati

Anche la luce elettrica, generata dalla forza motrice dell’impianto presente a Tivoli, il più grande d’Europa all’epoca, portò l’illuminazione in città nel novembre 1901

Stamani s’inaugurerà solennemente l’impianto idro-elettrico per l’illuminazione e distribuzione di energia elettrica nella città di Frascati e comuni vicini… Anche questa volta è l’antica e generosa Tibur, la città ricca di chiare, fresche e dolci acque, che fornirà alla consorella laziale il potente elemento, generatore della corrente elettrica. E Tivoli che già dà all’alma Roma il tributo delle sue acque copiose, lo elargirà anche ai castelli vicini: Frascati, Monte Porzio e Monte Compatri… La forza motrice dell’impianto che si inaugurerà domani, è derivata dal fiume Aniene a Tivoli

Frascati
Frascati

L’offerta gastronomica a Frascati è ottima: nelle caratteristiche fraschette si possono gustare le specialità tipiche dei Castelli come la porchetta, i salumi e il vino. Molto conveniente è anche la ricettività alberghiera: in tutti i paesi dei Castelli Romani si offrono splendide ambientazioni a prezzi davvero competitivi. Inoltre, a 8 km da Frascati si trova la Stazione Anagnina, capolinea sud della linea A della metropolitana che porta direttamente in Piazza di Spagna a Roma. Alloggiare ai Castelli può essere quindi una piacevole alternativa anche per chi volesse visitare la capitale.

Lago di Castel Gandolfo
Lago di Castel Gandolfo

Il clima mite e ventilato, l’aria salubre e i meravigliosi paesaggi, rendono i molti paesi dei Castelli Romani delle ottime destinazioni per una deliziosa vacanza a pochi chilometri da Roma.

Il posto è su una collina, o piuttosto su un monte, e ad ogni passo si offrono al disegnatore dei magnifici soggetti. La prospettiva è sconfinata: si vede Roma al piano e, più lontano, il mare; a dritta le montagne di Tivoli…

da “Viaggio in Italia”  di J.W.Goethe              Frascati, 15 Novembre 1786

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