Pompei, la città antica

Le scoperte archeologiche di Pompei, insieme a quelle di Ercolano, furono la conferma che coronò l’Italia come luogo di eccellenza dei Grand Tours europei.

casa del fauno pompei
Casa del Fauno, Pompei

Pompei è indubbiamente uno dei luoghi più suggestivi al mondo per chi è appassionato di storia. Girare fra le rovine di un’intera città di più di 2000 anni fa, trasmette emozioni forti, surreali.

A Pompei la concezione romantica del sublime e la bellezza di ciò che appare davanti ai nostri occhi, si esprimono nella loro potenza, vincolata purtroppo al ricordo della tragedia avvenuta nel 79 d.C,. quando il Vesuvio improvvisamente esplose, sommergendo tutto con una nube di cenere e rocce.

casa di venere in conchiglia pompei
Casa di Venere in Conchiglia

 Si entra con rispetto nelle case di Pompei, quasi con il timore di violare l’intimità di questo popolo sfortunato e sorprendentemente progredito. 

Le case sono piccole e le stanze più piccole ancora; sono fatte per prendervi il fresco, per dormire. L’uomo trascorreva le giornate fuori, al foro, ai bagni, a teatro…

da Viaggio in Italia di Hippolyte Taine, 1864

Casa di Paquius Procolus, case pompei interno
Casa di Paquius Procolus

C’era stato un terremoto 17 anni prima, evento che fece sì che molti edifici venissero abbandonati, altri erano in via di restauro o appena sistemati. Le vittime dell’eruzione vulcanica fortunatamente non furono moltissime, rispetto a ciò che poteva essere. Il Vesuvio aveva dato segni di preavviso già da diversi giorni, come a voler avvertire di quello che di lì a poco sarebbe successo. 

In pochi attimi, la vita di Pompei, Ercolano e i centri vicini, si fermò.

plinio il giovane pompei

Incominciava a cadere cenere.. una fitta oscurità ci incombeva  alle spalle 

cit. Plinio Il Giovane 

vie di pompei antica
Vie di Pompei antica

I Romani, assai superstiziosi, temendo di scatenare ancora una volta l’ira degli dei, decisero di abbandonare tutto, e tutto rimase lì, dimenticato sotto metri di cenere. Fino a quando nel 1500, in occasione dei lavori di scavo per un canale del fiume Sarno, l’architetto Fontana si imbattè in alcuni edifici dalle pareti dipinte.

Ninfeo, Casa di Loreio Tiburtino e Octavius Quartio
Ninfeo, Casa di Loreio Tiburtino e Octavius Quartio

Il ripristino vero e proprio iniziò solo nel 1748, sotto il Regno di Carlo di Borbone, per poi proseguire a ritmo serrato a partire dal 1860 sotto la direzione di Giuseppe Fiorelli.

Da allora gli scavi non si sono interrotti: Pompei e i paesi limitrofi sono un continuo affiorare di fonti storiche, un libro a cielo aperto, una tappa fondamentale per i Grand Tour dei secoli XVIII e XIX.

porta marina, antica città di pompei
Porta Marina

Arrivando nella piccola stazione ferroviaria di Pompei Scavi, possiamo iniziare la visita al paese entrando da Porta Marina, quella che affacciava verso il mare e il porto. Si noteranno due entrate, una serviva per i carri e l’altra più piccola per le persone.

vie di pompei
Lungo le strade di Pompei

La solide strade a grandi lastre lisce, eccellenza e innovazione dei Romani, caratterizzano tutte le vie di Pompei. Hanno marciapiedi, fontane agli incroci (molte funzionanti e potabili), zone rialzate per l’attraversamento pedonale e barriere che servivano ad impedire la circolazione dei mezzi. 

terme suburbane pompei
Terme Suburbane, Pompei
foro pompei
Pompei, il Foro, il Vesuvio

Sulla sinistra prima di arrivare a Porta Marina, c’è il complesso delle Terme Suburbane, con all’ingresso quella che era la zona spogliatoio, intuibile dai dipinti che raffigurano armadietti e poi la classica suddivisione in frigidariumtepidarium e calidarium.

Procedendo  avanti, alla nostra sinistra troveremo i resti del tempio dedicato ad Apollo, il più antico, riconducibile al periodo Sannitico (V secolo a.C.). Da qui arriviamo al Foro, la piazza principale, che a Pompei è decentrata rispetto all’impianto urbano. 

Si tratta di un grande spazio rettangolare dove a nord troneggiano le rovine del tempio dedicato a Giove, mentre il Vesuvio incombe sullo sfondo. Tutto intorno c’erano colonnati e portici.

Rovine del Tempio di Giove, Pompei
Rovine del Tempio di Giove, Pompei
resti della basilica, pompei
Basilica, Pompei

La  parte meridionale dello spazio era occupata da tre aule destinate agli uffici ministeriali e alle assemblee. A fianco di queste c’è quello che resta della Basilica e sul fondo, la Tribuna da dove parlavano i  magistrati.

La Basilica al tempo dei Romani non aveva un ruolo religioso ma era il luogo in cui si esercitava la giustizia e il centro della vita economica del paese. 

granai pompei
Granai, Pompei

Sulla destra del Tempio di Giove troviamo i Granai dove venivano conservati i cereali; oggi vi si trovano raccolti alcuni oggetti pervenuti dagli scavi. Molti altri, i più preziosi, si trovano al Museo Archeologico di Napoli: si tratta di gioielli, mosaici, statue, vasellame, strumenti musicali, affreschi…  

Il pavimento della piazza era in travertino, ne sono rimaste alcune lastre in qua e là.

via consolare, pompei antica
Via Consolare

A questo punto possiamo iniziare ad addentrarci nei vicoli e per le strade della città.

Una a fianco all’altra troveremo abitazioni, dalle più semplici, con bottega a piano terra e piccolo spazio al fianco o al piano superiore, a quelle più grandi, decorate da mosaici e corredate da giardini interni, i cosiddetti peristilii.

Casa del Fauno, particolari del pavimento
Casa del Fauno, particolari del pavimento
Casa di Loreio Tiburtino e Octavius Quartio 
Casa di Loreio Tiburtino e Octavius Quartio 

Case piccole, senza finestre che danno su cortili e gallerie aperte…. Sembrano dei modelli o degli armadi di bambole… Ma queste camere, queste sale, questi corridoi, sono ornati di gaie, ridenti pitture, graziosi arabeschi, ghirlande di fiori…

da Viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe,  11 Marzo 1787

casa di giulia felice, pompei antica
Casa di Giulia Felice

Le case dei ceti più agiati erano composte da uno stretto corridoio di accesso che conduceva ad un atrium coperto da tetto spiovente e aperto al centro, in modo da convogliare le acque piovane in una vasca detta impluvium.

casa di trebio valente
Casa di Trebio Valente

Intorno all’atrium c’erano i cubicula, le camere da letto della famiglia, poi il tablinum (salotto di rappresentanza) e il triclinum, la stanza da pranzo. 

casa di giulia felice peristilio
Casa di Giulia Felice, peristilio

Davanti a queste si apriva il peristilio, un giardino circondato da un portico e spesso abbellito da una fontana. Ai lati c’erano altre stanze per differenti usi e più in fondo spesso si trovava l’hortus, con alberi da frutto e pergolati di viti.

Casa di Loreio Tiburtino e Octavius Quartio 

Le piante nei giardinetti sono stati riposizionate seguendo le indicazioni date dalle radici e dai semi trovati nel terreno. Si è visto che erano essenzialmente adornati da siepi di bosso, rose, viburni, oleandri, melograni, platani e alberi da frutto. 

case di pompei antica, domus cornelia

Non tutte le case sono visitabili purtroppo: a Pompei viene stabilito un sistema di rotazione per l’entrata nelle case più importanti.

Si può comunque sbirciare dagli ingressi.

villa dei misteri pompei
Villa dei Misteri

Le pareti all’interno delle abitazioni, e a volte anche quelle dell’esterno, erano colorate. I toni sono quelli del rosso, bianco e giallo ocra, con balze, riquadri, graffiti e basamenti neri e verdi. L’azzurro era quasi sempre riservato alle zone con acqua (piscine, ninfei, giardini, terme..) A volte l’intonaco in stucco veniva trattato a cera e lucidato ad imitazione del marmo. I colori probabilmente molto brillanti, sono scuriti per il contatto con i materiali eruttivi.

Casa e thermopolium di Vetutius Placidus
Casa e thermopolium di Vetutius Placidus

Proseguendo il cammino lungo Via dell’Abbondanza, la principale strada del paese, troveremo molti thermopolium o popina. Erano le taverne dove poter mangiare e bere qualcosa di caldo, l’equivalente dei nostri ristoranti. 

Thermopolium o Popina
Thermopolium o Popina

Sono riconoscibili dal bancone in muratura con incassati i contenitori in coccio che servivano a mantenere al caldo le vivande. 

Panificio di Modesto, pompei antica, forni di cottura
Panificio di Modesto
Fullonica di Stephanus (lavanderia), Via dell'Abbondanza
Fullonica di Stephanus (lavanderia), Via dell’Abbondanza

Nel paese c’erano molti forni, palestre, lavanderie, terme pubbliche e anche i lupanare (bordelli), che spesso si trovavano ai piani superiori dei locali. 

Anfiteatro, Pompei
Anfiteatro, Pompei

Sul fondo della lunga Via dell’Abbondanza si trova il grande anfiteatro, il più antico degli anfiteatri romani che si conoscono, ha perciò una grande importanza nello sviluppo di questo peculiarissimo monumento dell’architettura romana.

Fu costruito verso l’80 a.C. dai magistrati C. Quinzio Valgo e M.Porcio, che avevano edificato a proprie spese il delizioso Teatro Piccolo, sulla destra più avanti. La particolare costruzione circolare era nata raddoppiando le strutture del teatro ideato dai Greci, popolo che ha sempre ispirato Romani ed Etruschi. 

Teatro Piccolo, Pompei
Teatro Piccolo, Pompei
Teatro Grande, Pompei
Teatro Grande, Pompei

Il Teatro Grande fu edificato in epoca ellenistica (200 -150 a.C.) e ampliato in età Augustea. Alle spalle della scena c’era una vasta piazza quadrata circondata da portici (porticus post scaenam) dove gli spettatori potevano ritemprarsi durante e dopo lo spettacolo. 

caserma dei gladiatori
Caserma dei Gladiatori

Più tardi, in età neroniana, si trasformò in caserma dei gladiatori, per ospitare le numerose familiae gladiatorum che venivano via via assoldate per i grandi Ludi nell’anfiteatro. 

Casa di Giulia Felice
Casa di Giulia Felice

La partecipazione agli spettacoli era regolamentata da una legge di Augusto che richiedeva eleganza e decoro: non si poteva mangiare né bere, i posti erano numerati e gli spettatori  dovevano indossare la toga di gala. Le fonti storiche riportano che nel 59 d.C., durante uno spettacolo nell’anfiteatro di Pompei, avvenne una sanguinosa zuffa fra Pompeiani e Nocerini. E’ ricordata negli scritti di Tacito.

Il fatto fu riferito all’imperatore Nerone, il quale intimò il Senato di decretare la sanzione più grave, che consisteva nella chiusura dell’anfiteatro per dieci anni. 

Gli affreschi restaurati della Villa dei Misteri
Gli affreschi restaurati della Villa dei Misteri

Girare per Pompei, accompagnati da una guida o dopo un’accurata documentazione per apprezzare meglio ciò che si vede, è un’esperienza straordinaria, la più incredibile testimonianza dell’epoca romana, una visita alla quale dedicare un’intera giornata.

Fra i luoghi da non perdere, oltre a quelli già citati, sono consigliabili la Casa del Fauno in Via della Fortuna, la Villa dei Misteri, fuori dalle mura e le tre abitazioni sul fondo di Via dell’Abbondanza: quasi delle ville, con cortili doppi e spazi per gli ospiti.

via dell'abbondanza
Via dell’Abbondanza

La Casa di Giulia Felice per esempio, aveva una parte allestita ad albergo, forse per ospitare attori e spettatori del vicino anfiteatro.

casa di giulia felice
Casa di Giulia Felice
Palestra degli Juvenes, Vicolo della Regina

Palestra degli Juvenes, Vicolo della Regina

A Pompei potete girare liberamente esplorando vicoli, rovine di case e di botteghe, zone per il relax e lo sport. Ogni città romana, anche le più piccole, avevano terme, teatri, palestre. I Romani curavano il loro aspetto e trascorrevano molto tempo in questi luoghi.

affrechi pompei antica

Le case di Pompei testimoniano il gusto di tutto un popolo per la pittura e per l’arte, gusto di cui il più appassionato amatore non ha oggi né l’idea, né il sentimento, né l’esigenza

da Viaggio in Italia di J.W. Goethe, 1786