Verona è una città intima e accogliente, nota come la città dell’amore. Lo è per la storia di Giulietta e Romeo, ma anche perché riunisce in sé alcune caratteristiche delle più romantiche città italiane: Venezia, Firenze e Roma.
Come a Venezia ci sono le tradizioni e i palazzi in stile gotico fiorito, con le finestre dagli archi a punta e le colonnine.
Come Firenze con l’Arno, anche Verona è attraversata da un fiume, l’Adige, che scorre nella bella campagna fra armoniose colline punteggiate di cipressi e giardini.
E come a Roma, nel centro storico si trovano imponenti rovine, a ricordo dell’importanza che la città ricopriva al tempo dell’Impero Romano.
Verona si trovava all’incrocio di tre vie importanti: la Gallica, che dalla Pianura Veneta portava a Torino, la Postumia, da Aquileia a Genova, e la Claudia Augusta, che da Roma andava in Germania.
I Romani, i Longobardi, i Franchi e soprattutto gli Scaligeri, Signori di Verona, abbellirono la città costruendo castelli, chiese e palazzi.
La fama internazionale di Verona è dovuta anche a William Shakespeare, il drammaturgo inglese che ha ambientato qui molte delle sue commedie.
Nella Bisbetica domata, Petruccio, lo sposo dell’intrattabile Caterina, è di Verona, e sono di Verona i due amici innamorati della stessa donna nella commedia I due gentiluomini di Verona. C’è poi The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet, la più popolare opera di Shakespeare che racconta il tragico amore fra Romeo e Giulietta, i figli delle famiglie rivali dei Montecchi e Capuleti.
“… In fair Verona, where we lay our scene “ “… Nella bella Verona, dove ha luogo la nostra scena…” Così inizia la storia, che trae ispirazione dalla novella di Luigi da Porto, a sua volta ispiratosi a una leggenda medievale sulle ostilità fra le due famiglie.
Anche Dante Alighieri, presente in città all’epoca degli Scaligeri, nella Divina Commedia fa riferimenti alla tristezza generata dall’odio fra Montecchi e Cappelletti (Capuleti), casate rivali nel periodo delle lotte fra Guelfi e Ghibellini.
L’Alighieri, esiliato da Firenze, fu accolto a Verona alla corte di Cangrande I della Scala e al suo benefattore dedicò il Paradiso.
Una bella passeggiata nel centro di Verona può avere come punto di riferimento Piazza delle Erbe, l’antico Foro romano. Si tratta di una piccola piazza, vitale, armoniosa, densa di storia e particolari affascinanti.
Da millenni è sede di un mercato, il Mercato Nuovo, istituito nel medioevo per ampliare il Vecchio, che si teneva all’interno del cortile del Palazzo Comunale.
Il Palazzo Comunale, edificato nel XII secolo, è uno dei più antichi palazzi municipali al mondo. E’ sovrastato dalla Torre dei Lamberti, sulla quale si può salire per ammirare il panorama.
Nella Piazza delle Erbe si affacciano la Domus Mercatorum, che era la sede delle assemblee fra i mercanti, e le Case Mazzanti, antichissime case medievali decorate da affreschi cinquecenteschi.
Al centro della piazza c’è la fontana di Madonna Verona, uno dei simboli della città, fatta assemblare da Cansignorio della Scala con reperti di epoca romana.
Sul fondo si trovano la trecentesca Torre del Gardello e il Palazzo Maffei, un raffinato palazzo barocco, costruito nel 1678.
Sul davanti si erge la colonna con il leone alato simbolo della Repubblica di Venezia, che dopo gli Scaligeri dominò sulla città per più di tre secoli.
Come in un salotto pieno di cose belle, dobbiamo ammirare tutto con attenzione.
Attraversando i passaggi ad arco possiamo entrare nelle altre piazze, come se fossero stanze all’interno di un palazzo.
Oltrepassando l’Arco della Costa entriamo in Piazza dei Signori, o Piazza Dante, così chiamata per la statua a lui dedicata che si trova al centro.
Il poeta fu ospitato per alcuni anni alla corte dei Della Scala, nel palazzo alla sinistra del monumento.
Accanto al palazzo, un arco conduce alle Arche Scaligere, le tombe monumentali della famiglia in stile gotico fiorito.
Da Piazza delle Erbe, imboccando Via Cappello, giungeremo dopo pochi passi alla casa di Giulietta.
Si tratta di un edificio medievale appartenuto ai Capuleti e ripristinato in facciata all’aspetto che doveva avere in epoca Scaligera.
Nel piccolo cortile, sempre affollato di gente, gli innamorati appendono alle pareti cerotti e bigliettini d’amore. Sotto il balcone si trova una statua in bronzo dedicata a Giulietta.
Percorrendo Via Mazzini raggiungeremo Piazza Bra, la piazza dell’Arena.
L’anfiteatro, costruito dai Romani nel I secolo d.C., ospita ogni anno una prestigiosa stagione lirica inaugurata nel 1913 con l’Aida di Giuseppe Verdi.
Su un lato della piazza si trovano caffè e ristoranti: è il Listòn, da secoli il cuore sociale della città.
“Un’ora o un’ora e mezzo prima di notte gli aristocratici cominciano la loro passeggiata in carrozza. Si attraversa il Brà percorrendo una lunga e larga strada per arrivare a Porta Nuova. Si esce fuori Porta, si fa un giro e si ritorna quando annotta. Alcuni vanno in chiesa per l’Ave Maria della sera, altri si trattengono sul Brà…”
da Viaggio in Italia di J.W.Goethe, Verona, 17 Settembre 1786
Da Piazza delle Erbe andando verso Corso Borsari arriveremo alla Porta Jovis o Borsari: era l’ingresso principale alla città in epoca romana. Procedendo a dritto raggiungeremo Castelvecchio, il castello sull’Adige fatto costruire da Cangrande II della Scala.
Andando invece da Piazza delle Erbe in direzione opposta, lungo Corso Anastasia, troveremo la Cattedrale e il Ponte Pietra, un quartiere molto pittoresco con taverne e ristoranti allestiti su romantici terrazzini coperti da edere.
Al di là del ponte, sulla riva sinistra dell’Adige, si raggiunge il Teatro Romano, sul Colle di San Pietro.
Più avanti c’è il Giardino Giusti, il parco frequentato dal Goethe nel suo Viaggio in Italia.
La città di Verona “splendido esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni” è Patrimonio dell’Umanità dall’anno 2000.