San Gimignano in Toscana è un prezioso esempio di cittadina medievale rimasta uguale nei secoli. La particolarità del borgo sono le torri, che danno subito l’idea di trovarsi davanti a un panorama unico al mondo. Con l’affermarsi dei Comuni infatti, furono abbassate o distrutte quasi ovunque, perchè rappresentavano la potenza delle grandi famiglie feudali.
A San Gimignano se ne possono ammirare ancora 14, la cui sagoma si delinea in lontananza dalle colline della Val d’Elsa. Quest’insieme di torri fa assomigliare la cittadina a una metropoli dell’antichità, una Manhattan del Medioevo.
” Il centro di San Gimignano è una testimonianza eccezionale della civiltà medievale, perchè racchiude una serie di capolavori dell’arte italiana nel loro contesto architettonico e tutte le strutture tipiche della vita urbana…” 12 Dicembre 1990, San Gimignano, Patrimonio dell’Umanità
Il paese nacque intorno al IX secolo, in un punto dove il vescovo di Volterra aveva istituito un mercato settimanale. Il luogo era ideale per gli scambi, perchè era al centro di due vie importanti: la Francigena, che collegava Roma con i paesi d’Oltralpe, e la Pisana.
Camminare per i vicoli e le piazze di San Gimignano, attraversando la Francigena dalla Porta San Giovanni alla Porta San Matteo, sarà come fare un percorso indietro nel tempo.
Procedendo avanti lungo Via San Giovanni, troveremo sulla destra i resti dell’antico Spedale di San Francesco, in seguito divenuto convento, e poco avanti, Palazzo Pratellesi, tipico esempio di palazzetto nobiliare del medioevo con le graziose finestre bifore in cotto.
Prima di giungere all’arco delle mura più antiche, c’è Palazzo Campatelli, che è visitabile ed ha al suo interno gli arredi originali ottocenteschi e una torre medievale. Lungo la strada si trovano alcuni bei tabernacoli fra i quali uno di Sebastiano Mainardi, pittore sangimignanese, la cui sorella sposò Domenico Ghirlandaio, il famoso pittore fiorentino.
Arriviamo quindi alla Torre dei Becci, addossata all’arco della prima cinta muraria del 998 d.C.
Prendendo a sinistra, nel vicolo sotto l’arco delle mura, giungeremo nei pressi di un piccolo laboratorio dove abili ceramisti hanno ricostruito il modello della città secondo l’aspetto che doveva avere nel 1300. Ogni particolare è stato curato e documentato con attenzione. Ci accorgeremo che non è molto diversa da oggi.
Ed eccoci arrivati in Piazza della Cisterna. Era il luogo del mercato, c’erano taverne e botteghe e vi si tenevano feste e tornei.
Al centro c’è il bel pozzo duecentesco e il terreno conserva l’originale pendenza. In questa piazza si trovano diverse case torri: sono quelle delle famiglie Tortoli, Lupi, Cattoni, Ardinghelli e Cetti. La maggior parte degli edifici è del 1200, alcuni sono stati trasformati in suggestivi hotel o appartamenti per i turisti. Il pavimento è in cotto disposto a spina di pesce, così come lo era in quasi tutte le piazze. In alcune parti del paese è ancora quello originale.
Adiacente a Piazza della Cisterna troviamo Piazza del Duomo, dove si trovano la Cattedrale e i palazzi pubblici principali della cittadina.
San Gimignano era un importante borgo nel Medioevo e vide la presenza fra le sue mura di influenti personaggi della storia della Toscana, come Dante Alighieri e il monaco Girolamo Savonarola. Il Savonarola iniziò proprio da questa cittadina le sue prediche più infuocate, le quali a Firenze invece, data l’ostilità dei Medici, erano disertate dalla popolazione.
Fu mandato a predicare le due quaresime del 1484 e 1485 nella piccola terra di San Geminiano, posta fra i monti di Siena… Le chiese adorne dei più vaghi concetti del Ghirlandaio, attestano ancora oggi che San Geminiano fu una volta fiorente di arti e senno civile. La sua popolazione non aveva la squisita raffinatezza dei Fiorentini, ma neppure si corrompeva col troppo studio e i molti sofismi la spontanea ingenuità del suo cuore, non perdeva le idee, sotto alle frasi… Fra le torri di San Geminiano, la voce del Savonarola echeggiò più sicura e padrona di sè… l’attenzione del popolo era scossa, l’uditorio quasi rapito. A San Geminiano egli ritrovò la sua strada e conobbe che i tristi presentimenti che agitavano il suo petto, erano nascosti nel cuore delle molitudini
da La Storia di Girolamo Savonarola di Pasquale Villari, 1859
Un regolamento cittadino del 1255 stabiliva che le torri non dovessero superare in altezza quella del Podestà, che raggiungeva i 52 metri ed era detta Torre Rognosa. Era chiamata così perchè chi vi sostava aveva rogne, in quanto il luogo era una prigione.
La Torre Chigi, sul fianco della Rognosa, è una delle meglio conservate di San Gimignano. Fu costruita intorno al 1280 dalla famiglia degli Useppi. La base è in pietra chiara con parte superiore in laterizio. All’esterno sono visibili le buche pontaie, che servivano per l’istallazione dei ballatoi di legno che completavano molte delle costruzioni della città.
Le famiglie rivali degli Ardinghelli e dei Salvucci, appartenenti l’una ai Guelfi e l’altra ai Ghibellini, non potendo superare i limiti di altezza della Rognosa si costruirono torri gemelle. Le torri gemelle dei Salvucci sono visibili nella Piazza delle Erbe al lato del Duomo, i resti di quelle degli Ardinghelli, nella limitrofa Piazza della Cisterna.
La Collegiata, iniziata nel 1056, è una delle prime opere pubbliche realizzate a San Gimignano. Terminata nel 1148, ha subìto in seguito alcuni rimaneggiamenti. L’interno è ricco di opere d’arte, come gli affreschi di Benozzo Gozzoli e quelli del Ghirlandaio, illustranti la vita di Santa Fina, vissuta a San Gimignano nel XIII secolo. Santa Fina, insieme con San Geminiano, vescovo di Modena del IV secolo, sono i patroni della città.
A destra della Collegiata c’è il Palazzo nuovo del Podestà o Palazzo del Popolo, con la Torre Grossa eretta nel 1300.
Fu costruita leggermente più alta della Rognosa per la nuova sede del Comune, misura infatti 54 metri ed è visitabile. Dall’alto della torre si può ammirare un bel panorama sul paese e la campagna dei dintorni.
All’interno del Palazzo del Popolo c’è la Sala del Consiglio, detta Sala di Dante perchè il poeta vi tenne un discorso l’8 Maggio del 1300, per convincere San Gimignano ad entrare nella lega guelfa toscana. L’ingresso al cortile è libero.
Il biglietto comprende la visita alla Torre, il Palazzo Comunale, la Pinacoteca Civica, il Museo Archeologico e altri spazi come la Spezieria di Santa Fina, in Via Folgòre, verso la porta a nord di San Matteo.
Sulla piazza, a fianco al Nuovo Palazzo del Popolo, c’è una loggia costruita dopo la confisca di alcune case alla famiglia degli Ardinghelli, le cui abitazioni principali, compresi i resti delle torri gemelle, affacciano nella Piazza della Cisterna a lato. La loggia, eretta nel 1338, serviva per ospitare le figure politiche nelle adunanze e le cerimonie pubbliche. Lì si trova un Centro Informazioni dove è possibile prenotare tour organizzati e visite turistiche alla città.
A sinistra della Cattedrale, percorrendo la piazzetta delle Erbe si può raggiungere la Fortezza di Montestaffoli, un tranquillo giardino da dove poter godere di belle vedute sulle torri e la campagna circostante. In estate c’è un cinema all’aperto e si fanno concerti.
I numerosi statuti medievali di San Gimignano vietavano la demolizione dei palazzi se non per edificarne di più belli e offrivano franchigie a chi costruiva all’interno delle mura nuove. Da quel periodo il paese, che si arricchì notevolmente grazie alla produzione dello zafferano, può dirsi immutato.
Nel corso del 1300, le guerre fra guelfi e ghibellini, l’epidemia di peste e le rivalità fra le grandi famiglie, indebolirono il potere civile di San Gimignano, che così si sottomise volontariamente a Firenze. La repentina decadenza economica della città ha fatto sì che urbanisticamente tutto sia rimasto immutato, con i bei palazzi antichi, le case-torri, gli orti e i cortili.
Tornati in Piazza Duomo e oltrepassata la porta ad arco della Cancelleria, prima cerchia delle mura, inizia via San Matteo. Subito a destra c’è il duecentesco palazzo della Cancelleria, poi la chiesetta di San Bartolo, presente nei documenti storici fin dal 1100. L’interno romanico ad un’unica navata e le pareti asimmetriche, la rendono molto suggestiva. Alcune finestrelle in basso su un lato, ricordano che l’edificio precedentemente era un ospedale che si trovava fuori dalle prime mura della città.
La strada prosegue costeggiata da palazzi e case torri, fino a giungere in fondo al paese, alla porta San Matteo.
Camminando sulla destra prima di uscire dalle mura, possiamo raggiungere Piazza Sant’Agostino. Lo spazio è ampio, pavimentato a mattoncini disposti a spina di pesce, con al centro il pozzo e in angolo l’imponente mole della chiesa di Sant’Agostino, che conserva opere d’arte importanti.
La pala sull’altare centrale che raffigura l’Incoronazione della Vergine fu realizzata da Piero del Pollaiolo nel 1483. Le pareti delle volte sono affrescate con le Storie della vita di Sant’Agostino di Benozzo Gozzoli. Sui lati, fra le tante opere, c’è la Madonna del Latte di Lippo Memmi, anno 1314.
Sul fondo della chiesa c’è la Cappella dedicata al santo sangimignanese Bartolo, con il pavimento in maioliche di Andrea della Robbia. L’altare in marmo è di Benedetto da Maiano.
La ricchezza di opere d’arte presenti anche in questa pur più marginale chiesa, dimostra l’importanza di San Gimignano, che nel Medioevo poteva permettersi di pagare il lavoro di artisti così eccelsi sulla scena italiana.
Girando per San Gimignano capiterà di ricordare immagini delle pellicole di Zeffirelli, il raffinato regista toscano, che qui ha girato molte scene dei suoi capolavori.
La cittadina è piena di begli angoli caratteristici che sono stati spesso teatro di film e sceneggiature.
I negozi a San Gimignano sono specializzati nella vendita di oggetti in pelle, biancheria e ceramiche. Si fanno splendidi vasi dipinti a mano, zuppiere e piatti decorati. Non mancano i luoghi dove comprare le specialità della zona, come l’olio, i dolci, i salumi e naturalmente i vini: la Vernaccia e il Chianti.
Per gli acquisti di altri oggetti possiamo recarci nella vicina Poggibonsi, una moderna cittadina con grandi spazi commerciali e un centro vivace e pieno di negozi. In quanto ad alloggi nella zona si può trovare di tutto, dagli agriturismi, alle ville storiche, dagli hotel, ai bed and breakfast.
Raggiungibile in soli 25 km da Siena e a meno di un’ora di auto da Firenze, San Gimignano è un paese assolutamente da vedere se siamo in giro per la Toscana. Se alloggiate in zona, non fatevi mancare un giro notturno in città, la suggestione è garantita.