Palazzo Pitti

Palazzo Pitti fu iniziato nel 1458 su disegno dell’architetto Luca Fancelli di Settignano, per volere della famiglia Pitti, ricchi mercanti di Firenze.

Palazzo Pitti

Nel 1549, per difficoltà finanziarie dei Pitti, fu acquistato da Eleonora di Toledo, la moglie di Cosimo I dei Medici, duca di Toscana. La bella Eleonora cercava una dimora con grandi giardini che le desse l’impressione di vivere in campagna, e il palazzo dei Pitti, che si trovava un po’ isolato dal centro, sembrò la scelta ideale.

Cosimo I de’ Medici, Agnolo Bronzino
Eleonora di Toledo, Agnolo Bronzino

Cosimo, grande amante della caccia e della natura, assecondò con passione il volere della moglie e nel 1549 trasferì la corte di rappresentanza dal medievale Palazzo Vecchio di Piazza della Signoria al più arioso e moderno Palazzo Pitti.

I duchi si erano sposati quando avevano solo 20 anni lui e 17 lei. Il loro primo incontro era avvenuto nel 1539 nella Villa di Poggio a Caiano, poco distante da Firenze. Il matrimonio fu celebrato in San Lorenzo nello stesso anno.

Panorama sulle colline toscane dal Giardino dei Boboli a Palazzo Pitti
Panorama sulle colline toscane dal Giardino dei Boboli a Palazzo Pitti

Cosimo I, che diventerà Granduca di Toscana nel 1569, ingrandì il palazzo raddoppiandone i volumi e grazie alle ricchezze di Eleonora, acquistò tutti i terreni sul retro per trasformarli in quello che oggi è il più famoso fra i giardini di Firenze, il Giardino dei Boboli. La famiglia Medici ha abitato nel Palazzo Pitti fino all’estinzione della dinastia, con il Granduca Gian Gastone e la sorella Anna Maria Luisa, entrambi senza figli. Nel 1737, dopo la morte di Gian Gastone, come da accordi stabiliti fra dinastie, il titolo di Granduca e i beni connessi, passarono dai Medici ai Lorena. 

Anna Maria dei Medici, Galleria degli Uffizi
Museo delle porcellane, Giardini dei Boboli
Museo delle porcellane, Giardini dei Boboli

Il Sabato il palazzo del granduca era aperto e pieno di contadini, ai quali era aperta ogni cosa e la gran sala era piena di diversi balli, chi di qua chi di là...

dal Giornale di viaggio in Italia di Michel Montaigne, 1581

Palazzo Pitti
Palazzo Pitti

L’ultima Medici, Anna Maria Luisa, abitò in un’ala del Palazzo Pitti fino ad età avanzata e stipulò il Patto di famiglia, che sanciva che tutte le opere d’arte e i beni di proprietà della famiglia dovessero rimanere a Firenze. Con molta cura la Medici si occupò della gestione delle collezioni d’arte, delle sculture, dei quadri e di tutto ciò che di prezioso avevano accumulato nel tempo. Oggi quelle importanti opere le possiamo ammirare agli Uffizi, nei Musei di Firenze e nelle Ville Medicee del territorio.

Il fiume Arno dal Museo degli Uffizi
Il fiume Arno dal Museo degli Uffizi

Con il matrimonio di Francesco Stefano di Lorena, futuro imperatore del Sacro Romano Impero, e Maria Teresa d’Asburgo, nacque il casato dei Granduchi Asburgo-Lorena e Palazzo Pitti divenne una delle loro regge. I due vi abitarono però per pochi periodi, lasciando la loro dimora principale a Vienna. Rimase invece stabilmente a Firenze, il loro figlio Pietro Leopoldo, che dette origine al ramo cadetto della famiglia Asburgo-Lorena.

Nel periodo napoleonico, nel palazzo ha abitato Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, e negli anni in cui Firenze fu capitale di Italia, dal 1865 al 1871, vi risiedettero i Savoia.

Palazzo Pitti, Firenze
Palazzo Pitti, Firenze

Splendido esemplare di palazzo fiorentino in pietraforte, Palazzo Pitti ha ispirato la costruzione di molte altre regge europee come Versailles di Luigi XIV e il palazzo del Lussemburgo a Parigi, voluto dalla fiorentina regina di Francia, Maria dei Medici.

I vari ampliamenti che si sono succeduti nel tempo, non hanno alterato l’aspetto del nucleo primitivo: sia il cortile realizzato dall’Ammannati nel 1561, che le ali laterali volute dai Lorena successivamente, sono in bugnato rustico in pietraforte. 

Il Cortile
Grotta del Buontalenti, Palazzo Pitti
Grotta del Buontalenti, Palazzo Pitti

Nella nostra visita di Palazzo Pitti potremo ammirare mostre temporanee e diversi musei: fra questi al primo piano ci sono la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali. Al secondo la Galleria di Arte Moderna, che conserva molte tele dedicate all’arte romantica e ai Macchiaioli fiorentini. Si accede al piano dallo Scalone monumentale costruito dall’Ammannati.

Nelle Sale della Galleria Palatina sono conservati capolavori delle principali scuole pittoriche, dal Rinascimento al Barocco. I quadri sono disposti seguendo il criterio delle quadrerie private, cioè non cronologicamente, per scuola o in ordine “museale“, ma così come deciso dall’antico collezionista, secondo il gusto e l’effetto desiderato.

Tra le pinacoteche esistenti al mondo la Galleria Palatina di Firenze è una delle più importanti e visitate. Vi si possono ammirare opere di Tiziano, Raffaello, Murillo, Rubens, Tintoretto, Bronzino.

Giardini dei Boboli anfiteatro
Giardini dei Boboli, anfiteatro

Sul retro del Palazzo Pitti ci sono i Giardini dei Boboli, forse il migliore esempio di giardino all’italiana, geometricamente composto da viali, siepi, grotte e fontane.

Vicino all’entrata principale si trova la Grotta del Buontalenti, celebre architetto e scultore fiorentino del 1500.

La Grotta del Buontalenti ai Giardini dei Boboli di Firenze
La Grotta del Buontalenti ai Giardini dei Boboli di Firenze

La moda delle “grotte” si diffuse a partire dal Rinascimento.

Le grotte divennero un elemento indispensabile nel giardino delle ville nobiliari in epoca barocca e romantica. Servivano per allestire spettacolini e stupire gli ospiti. Vi si riproduceva l’ambiente naturale arricchendolo di effetti scenici, luci e sculture.

La Grotta Grande al Giardino dei Boboli rappresenta un capolavoro nel suo genere, un perfetto miscuglio di importanti opere pittoriche, architettoniche e di scultura.

Museo delle Porcellane
Museo delle Porcellane

Nella parte alta del Giardino dei Boboli, circondato da roseti, c’è il Museo delle Porcellane. Qui sono raccolte porcellane antiche provenienti dalle diverse corti europee e naturalmente da quella medicea.

Dall’uscita in alto verso il Forte Belvedere, utilizzando lo stesso biglietto d’ingresso, si può raggiungere il romantico Giardino Bardini, con una spettacolare terrazza panoramica su Firenze