Colonnata è un paese circondato da uno scenario suggestivo: le case hanno come sfondo le pendici di marmo delle Alpi Apuane, montagne madri dell’arte.
Chiamate Alpi per l’aspetto frastagliato e biancheggiante, questi particolari rilievi della Toscana del nord, contrastano con la forma più dolce della Garfagnana e degli Appennini alle loro spalle. Quel bianco che scintilla al sole, non sono nevai, ma cave di marmo; una catena di monti di marmo a dieci chilometri dal mare, così insoliti da farci pensare a un miraggio.
Il paese di Colonnata, al centro di queste montagne, esiste dalle epoche romane, vi abitavano i cavatori, che spesso erano schiavi, inviati dalla vicina Luni, colonia romana, con lo scopo di estrarre l’oro bianco, il marmo.
Il marmo serviva per rivestire i monumenti, costruire altari e urne funerarie, per le colonne, le statue e tutte le grandiose opere della Roma Imperiale. I blocchi di pietra venivano spediti sulle navi in partenza dal porto di Luni e diretti verso Roma.
I pesanti massi riportavano la scritta A.U.PH. (ad unsum Fori), ed erano esenti da qualsiasi imposizione fiscale. Alcune epigrafi ritrovate nel 1800 testimoniano di questo passato storico, documentato a partire dal 177 a.C.
Nel Rinascimento artisti e scultori venivano qui in loco per scegliere i massi più belli. Michelangelo, appena ventinovenne, avendo ricevuto l’incarico dal papa Giulio II di mettere mano alla chiesa di San Pietro, dopo aver trascorso alcuni mesi a Roma in osservazione della basilica, si recò a Carrara per la scelta dei marmi
Così Michelagnolo si mise a lavoro con grande animo: e per dargli principio andò a Carrara a cavare tutti i marmi con due suoi garzoni… Consumò in quei monti otto mesi senza denari e provvisioni … Scelto poi la quantità dei marmi e fattoli caricare alla marina, poi li condusse a Roma
da Vita di Michelagnolo Buonarroti di Giorgio Vasari, 1550
Voleva tirar fuori le statue dalla pietra Michelangelo, questa sentiva essere la sua missione, nata fin dall’infanzia, quando con i fratelli, il padre e la balia aveva vissuto a Settignano, paese di scalpellini sulle colline di Firenze. A Carrara aveva i suoi scalpellini di fiducia che lo rifornivano di marmi adeguati, fra questi c’era Domenico detto Topolino
Maestro Domenico, mio carissimo,
l’aportatore di questa lettera sarà Bernardino di Pier Basso, che viene costà per certi marmi che ha bisogno. Vi prego di servirlo bene e presto… Avrete inteso che il Medici è stato fatto papa: da ciò mi pare si sia rallegrato tutto il mondo onde io stimo che qua, circa l’arte, si farà molte cose, perciò servite bene e con fede.
Vostro Michelangelo scultore in Firenze, 25 Novembre 1523
da una lettera di Michelangelo a Domenico detto Topolino
A Colonnata il marmo è dappertutto, sui gradini, nei portali, nella pavimentazione della piccola piazza principale, Piazza Palestro.
Nonostante il paese sia piccolo, i ristoranti sono numerosi: Colonnata è infatti conosciuta anche per il lardo e gli ottimi salumi ad indicazione geografica protetta (IGP).
Il grasso di maiale viene stagionato per almeno sei mesi in conche di marmo strofinate con aglio e poi coperto da aromi e spezie. Accompagnato con pane e verdure, il lardo costituiva il semplice e sostanzioso cibo dei lavoratori della montagna. Oggi viene servito tagliato sottilissimo in taglieri con pane arrostito e salumi, o in aggiunta ad altri cibi, tipo crostacei.
Per secoli le Apuane hanno continuato a offrire generosamente le loro pietre ad uso degli artisti che hanno prodotto immensi capolavori in Italia e nel mondo. Il merito di tutto questo è da attribuirsi anche ai cavatori, che hanno lavorato duramente e in alcuni casi purtroppo anche a scapito della loro vita.
Per questo motivo Giuseppe Carpena, parroco di Colonnata, nel 1981, volle far realizzare un monumento che celebrasse tutti questi martiri del lavoro. Il monumento, chiamato Cristo del Cavatore, è opera dello scultore Alberto Sparapani, e rappresenta Gesù che emerge da una pietra. La statua si staglia a fianco della Chiesa di San Bartolomeo, ed ha sullo sfondo, un bellissimo scenario montano.
Il particolare aspetto delle Alpi Apuane ha ispirato numerosi scrittori come Dante Alighieri e Gabriele d’Annunzio, che era affascinato dai divin marmi
“ Oh Alpe di Luni,
davanti alla faccia del mare, la più bella, rupe che s’infutura…”
da Alcyone di Gabriele d’Annunzio
Risalendo da Carrara, Colonnata si raggiunge in pochi minuti percorrendo la strada che sale verso le cave, lungo la quale troveremo bancarelle e negozietti di souvenir. I prodotti gastronomici del paese e soprattutto l’estrazione dei pregiati marmi di Carrara rappresentano un enorme tesoro per l’economia della zona.
I camion in passaggio sono tanti, l’attività estrattiva è tutt’altro che esaurita, e questo ha generato negli ultimi anni diverse polemiche da parte delle associazioni ambientaliste e per la tutela del territorio.
Nel 1985 è stato istituito il Parco Naturale regionale delle Alpi Apuane, che si estende per circa 20.000 ha nelle province di Lucca e Massa Carrara. Nel 2011 è entrato a far parte della rete dei Geoparchi protetti dall’Unesco.
Il mondo impressionante e fantastico di queste montagne, potrebbe costituire un’ottima possibilità per il rallentamento dell’estrazione intensiva, l’incentivo del turismo e altre nuove possibilità, come il ripristino delle vecchie vie ferrate.
Fra il 1876 e il 1890 venne attivata per tronchi la Ferrovia Marmifera Privata di Carrara, che restò l’opera più importante nel campo dei trasporti del marmo apuano. Con uno sviluppo complessivo di 22 km di binari, più di 8 km di raccordi e con pendenza massima del 60 per mille, congiungeva il porto di Marina di Carrara con la stazione ferroviaria di Avenza e le valli carraresi, attraverso le quali si snodava fino a raggiungere a 445 m. di altitudine, la stazione termale di Ravaccione
da Alpi Apuane, ricordo delle ferrovie marmifere di Adriano Betti Carboncini
I numerosi sentieri e le escursioni alle cave, proposte già oggi dagli operatori turistici, attirano decine di turisti, che in moderne Jeep vengono portati in territori interdetti ai non addetti ai lavori, offrendo loro esperienze emozionanti e uniche.
La ferrovia serve esclusivamente per le merci, ha però un vagoncino passeggeri capace di 25 persone, per uso della Direzione della Società, che viene cortesemente messo a disposizione dei visitatori che ne fanno richiesta con preavviso… La visita è gratuita: mancia al personale del treno
da Touring Club Italiano, 1916
Prima dell’avvento della Ferrovia, i blocchi di marmo, scavati anticamente con piccone e martello nelle naturali linee di fratturazione, venivano collocati su travi e poi fatti scivolare giù, lungo le vie di lizzatura, oppure trainati dai buoi sui carri. Alcune vie di lizzatura rimasero anche successivamente all’avvento della ferrovia
“Sono salito alle cave delle Apuane… E’ una stupenda montagna, d’una luce bianca, assoluta. Il marmo ha una forza di irradiazione, uno splendore fermo, maggiori di quelli del ghiaccio. Risaltano su quel bianco, le bocche di leone, le margherite gialle… Assisto al lavoro dei lizzatori, che fanno scivolare a valle sulle piste i blocchi squadrati, lavoro faticoso e pericoloso…”
Da Viaggio in Italia di Guido Piovene
Oggi i blocchi viaggiano sui camion e arrivano giù al mare e nella pianura di Carrara, dove vengono tagliati, lavorati, oppure tenuti grezzi e esportati in tutto il mondo.
Un’escursione sulle Apuane, a Colonnata, e nella bella Carrara, con la deliziosa Piazza Alberica e il duomo dalla facciata di marmo finemente lavorata, possono costituire ottime alternative per trascorrere una giornata in una Toscana insolita ad un passo da Lucca, Pisa e il mare di Versilia.
“E c’è anche, in queste cave, un senso di gioia. La luce bianca delle cave porta, in chi vi passa un’accensione dei pensieri, quasi un’esaltazione. La cava dove ho sostato era avvolta di quel riflesso… “
Da Viaggio in Italia di Guido Piovene