Siena

Siena è una bella città medievale circondata da un paesaggio davvero pittoresco, con le colline del Chianti a nord, Crete e Val d’Orcia a sud. Visitare Siena soprattutto nel dopo-cena, quando le strade sono quasi deserte e i palazzi illuminati da luci rosseggianti, è un’esperienza che ci porterà indietro, alle epoche medievali.

Piazza del Campo, Palazzo Comunale

Giunsi di sera tardi, alla luce di una luna magnifica, e mentre mi preparavano il letto nella locanda, andai fuori a passeggio… Non c’era nessuna presenza umana che potesse rammentarmi l’anno in corso, così, con l’aiuto del chiaro di luna, trascorsi una mezz’ora rapito da una visione immaginaria dell’Italia medievale

Siena, 1873, da Italian Hours di Henry James

via di città siena
La medievale Via di Città

La città ha origini misteriose. Secondo una leggenda venne fondata dai figli di Remo, Senio e Aschio. Fu in particolare Senio a dare origine alla costruzione di Siena, che appunto da lui prende il nome. E dai cavalli dei due fratelli, uno bianco e uno nero, derivano i colori della sua semplice balzana. Un’altra leggenda tramanda invece la fondazione della città da parte della famiglia etrusca dei Saina, che successivamente passò ai Romani con il nome di Saena Julia, datole direttamente dall’imperatore Augusto. Per queste ragioni la città è ricordata spesso come figlia di Roma e ha per simbolo, come Roma, una lupa.

Piazza del Campo
Piazza del Campo

Il cuore di Siena è la Piazza del Campo, voluta nel 1300 dal governo dei Nove Podestà in un luogo dove si tenevano i mercati e i tornei. Si entra nella piazza da scalette e piccoli vicoli, stretti fra gli alti palazzi. Molte di queste viuzze portano ancora i nomi medioevali: Chiasso Largo, Vicolo dei Pollaioli, Chiasso de’ Setaioli, Vicolo dei Borsellai... Il centro storico di Siena è tutelato dall’Unesco dal 1995

Una città conservata in questo modo è come una Pompei medievale. Si sale e si scende attraverso viuzze erte e strette, lastricate di pietra, fiancheggiate da case monumentali. Alcune di esse hanno ancora la loro torre…

Hippolyte Taine, in visita a Siena nel 1864

il battistero, siena
Il Battistero, Siena

Siena è una città rimasta sostanzialmente identica a com’era nelle epoche medievali: la grande epidemia di peste del 1348 fermò la vita di questa prosperosa e ricca cittadina del centro Italia, che da quel momento, e per lungo tempo, rimase bloccata nel ricordo della terribile tragedia

I suoi abitanti assommavano a centoventimila persone che furon ridotte dal morbo a ventimila. Ci furono interi quartieri spopolati dentro le mura; le case caddero in rovina, le vie furono cancellate e l’aratro passò sui loro resti; ancora oggi prosperano ampi giardini, uliveti e vigneti, dove un tempo si svolgeva il traffico intenso di una vita pulsante

William Dean Howells, Tuscan Cities, 1867

Palazzo Tolomei Siena
Palazzo Tolomei

In seguito, per la fama dei suoi atenei e collegi, e grazie alle tendenze umanistiche che attribuivano grande valore all’educazione, Siena conobbe un nuovo momento di splendore, ottenendo un’eccellente fama tanto da esser ritenuta da molti viaggiatori del Grand Tour, la Delizia d’Italia. Il Collegio Tolomei, la Domus Sapientiae e i diversi convitti gestiti da ecclesiastici, insieme alla purezza della lingua italiana e l’affabilità della gente, richiamarono numerosi studenti provenienti dalle maggiori città italiane ed europee. I Seminaria Nobilium di Siena, tenuti dai Gesuiti, al pari di quelli di Bologna e Parma, furono un grande polo di attrazione per le più antiche famiglie nobili e dirigenziali d’Europa. Personaggi di grande livello internazionale giunsero a Siena a partire dal secolo XVI.

piazza Tolomei, chiesa di San Cristoforo
Chiesa di San Cristoforo, Piazza Tolomei

Il diplomatico e letterato inglese Thomas Hoby, ambasciatore della regina Elisabetta I, fu a Siena nel 1549, quando la città era sotto l’occhio del governatore spagnolo Don Diego de Mendoza, per conto dell’imperatore Carlo V.

Hoby nel suo Diario annota alcune osservazioni:

Il principale governo di questa città era nelle mani di Don Diego di Mendoza, ambasciatore imperiale presso il papa, il quale veniva molte volte da Roma qui a Siena… Erano sempre presenti in città, come suoi emissari, Zuan Gallego e Don Frances Dalaua, con una guarnigione di cinque o seicento spagnoli… Il fatto che questa città sia talora assoggettata al re francese e molte altre volte all’imperatore, sembra esser dovuto alle discordie private e ai contrasti intestini in conseguenza dei quali i Senesi non son capaci di trovare da loro stessi alcun punto d’accordo.

dal volume Viaggiatori Stranieri in terra di Siena di Attilio Brilli

Siena dal facciatone del duomo incompiuto
Panorama dal facciatone del duomo incompiuto

La rinomata gentilezza verso gli stranieri della popolazione senese difettava a volte negli amichevoli rapporti fra loro, e la secolare tradizione del palio ne è una conferma: le contrade senesi sono come piccole città nella città. A Siena il Medioevo vive ancora.

Thomas Hoby, che trascorse diversi anni in Italia, estenderà il giudizio circa le divisioni fra cittadini all’intera penisola, vedendo in tutto ciò la ragione per la mancata unificazione italiana e il ricorso a potenze estere protettive dei singoli staterelli.

La lupa senese nelle vie del centro
La lupa senese nelle vie del centro

Grazie alla mediazione del Granduca Cosimo dei Medici, i Senesi riuscirono a cacciare gli ex alleati spagnoli, con la guerra di Siena del 1552.

La decennale guerra fra Firenze e Siena, conseguenza delle guerre franco-spagnole, terminò nel 1559 con la pace di Cateau-Cambrésis. In quell’occasione la repubblica senese passò definitivamente nelle mani dei Medici e successivamente venne istituto con bolla papale il Granducato di Toscana.

Piazza del campo Siena
Piazza del Campo, Siena

La suggestiva Piazza del Campo, che suscitò l’ammirazione di tanti studenti e viaggiatori, ha la forma di una conchiglia, con un’accogliente pendenza che invita i visitatori a sedersi per terra, cosa non frequente in simili prestigiosi contesti.

Sul fondo, in basso, si possono ammirare il duecentesco Palazzo Comunale e la Torre del Mangia, così chiamata dal soprannome del campanaro Giovanni di Duccio, detto “Mangiaguadagni” per la passione verso il cibo e le osterie dove dilapidava i suoi denari.

L’intera costruzione del palazzo, di aspetto delicato nonostante la mole, è tipica espressione dell’arte senese del Medioevo, che usa mattoni rossi e travertino. Le finestre trifore con colonnine sono sormontate da un arco acuto riportante la balzana cittadina. La pavimentazione è a ventaglio divisa in nove settori richiamanti il numero dei governatori.

Fonte Gaia, Natale a Siena
Fonte Gaia, Natale a Siena

Nella parte alta della piazza, troviamo la fontana detta Fonte Gaia, con le sculture di Jacopo della Quercia i cui originali si trovano al Museo della Scala nella Piazza del Duomo. Fu chiamata così per la gioia dei cittadini che videro arrivare l’acqua proprio al centro della città e festeggiarono per diversi giorni la sua inaugurazione avvenuta nel 1342.

Palazzi Medievali in Piazza del Campo
Palazzi Medievali in Piazza del Campo

I palazzi che affacciano sul Campo appartenevano alle potenti famiglie del senese, che potevano vantare prestiti fatti a sovrani e alla Curia Romana dell’epoca. Di costruzione medioevale, alcuni di questi sono stati rimaneggiati nella facciata nel corso del 1700 seguendo uno stile neo-gotico.

Fiaccolata e corteo per i Granduchi nel Campo a Siena, Giuseppe Zocchi, 1739, Monte dei Paschi
Fiaccolata e corteo per il’arrivo dei Granduchi nel Campo a Siena, Giuseppe Zocchi, 1739, proprietà Monte dei Paschi

Il Palazzo Pubblico, costruito alla fine del 1200, ha al suo interno il Museo Civico, che ospita importanti capolavori fra i quali gli affreschi di Simone Martini raffiguranti le vittorie di Guidoriccio da Fogliano e della Repubblica di Siena sui castelli del sud della regione.

Molto conosciuto anche il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti sugli Effetti del Buon Governo. I dipinti furono una vera e propria propaganda politica commissionata dal governo in modo da valorizzare le capacità amministrative dei nove podestà che governarono la città dal 1287 al 1355, periodo in effetti di grande splendore di Siena.

Croce del Travaglio, punto d'incontro delle principali vie del centro di Siena
Croce del Travaglio, punto d’incontro delle principali vie del centro di Siena 

Una meta imperdibile per chi visita Siena è il bellissimo Duomo, raggiungibile da Piazza del Campo percorrendo Via di Città.

Per la medievale strada che si inerpica in salita, troveremo alcuni importanti palazzi come il trecentesco Palazzo Chigi-Saracini, che ospita l’Accademia Musicale Chigiana.

Il duomo di Siena rappresenta uno dei più importanti monumenti dell’architettura italiana. La facciata in puro stile gotico, sembra un ricamo prezioso. E’ stata ristrutturata in varie epoche, l’ultima sostanziale terminata nel corso del 1800 sotto la direzione dell’architetto Lorenzo Doveri. I capolavori all’interno sono numerosi. Decine e decine di Grandtourist descrissero la bellezza di questa cattedrale con grande entusiasmo

duomo di siena facciata
La spettacolare facciata del Duomo di Siena

In Italia esistono chiese più interessanti, poche tuttavia più splendide, varie e ricche dal punto di vista scenografico di questa… Quest’opera d’oreficeria in pietra è più di quanto possa ricordare o descrivere

da Italian Hours di Henry James

Il Duomo è la chiesa più straordinaria che abbia mai veduto in Italia

da The Diaries of John Ruskin, John Ruskin, 1840

duomo di siena, veduta dalla cupola
Duomo di Siena, vista dalla cupola

Il compositore tedesco Richard Wagner, in Italia per la seconda volta nel 1880, trascorse quasi due mesi a Siena dove aveva affittato la villa detta Torre Fiorentina dai baroni Sergardi Biringucci

La visita del Duomo lo commosse profondamente e continuò poi a parlarne spesso con entusiasmo. Volle che Joukowsky gliene facesse una riproduzione esatta dell’interno, pensando di servirsene per l’ideazione del tempio del Graal

da Wagner in Italia di Mario Panizzardi

duomo di siena interno
Interno del Duomo di Siena
Il sacrario del Graal wagner scenografie Parsifal
Il sacrario del Graal nelle scenografie per il Parsifal di Richard Wagner

A fronte di tante lodi non mancarono come sempre anche i commenti più negativi:

Un gusto barbarico per tutto ciò che è emblematico pervade questa cattedrale. La facciata è coperta di animali, tutti simboli di città. Anche il leone sotto le colonne presumo che celi un qualche enigma; infatti l’ho scorto alle porte di diverse chiese toscane…Il pulpito riceve la generale ammirazione quale esempio di scultura marmorea, ma forse presenta troppi elementi, troppi schemi decorativi…

Joseph Forsyth, 1802

duomo di siena, il pulpito, nicola pisano 1265
Il pulpito, Nicola Pisano e bottega, 1265

La facciata è decorata a fasce orizzontali di marmo bianco e nero; si dice che tale disposizione, ricorrente in tutto l’edificio, sia derivata dall’emblema di Siena. Ad ogni modo gli Italiani vanno matti per le strisce, che ricorrono anche quando non è possibile darne una spiegazione… Al fine di proteggere il pavimento, le parti più belle sono coperte da un tavolato, per cui invece di un effetto di ricchezza, abbiamo una sensazione di miseria…

da Letters of an architect from France, Italy, and Greece, Joseph Woods, 1817

La Basilica di San Domenico e in basso Fontebranda
 La Basilica di San Domenico e in basso Fontebranda

Da Piazza del Duomo, scendendo per la scalinata al lato del vecchio Spedale di Santa Maria della Scala, raggiungeremo Fontebranda, la fonte medievale più antica della città. E’ divisa in tre settori: il primo in alto serviva per l’acqua da bere, il secondo ad uso degli animali e il terzo veniva usato come lavatoio per i tintori dell’Arte della Lana che abitavano il quartiere. Il luogo è citato anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. A Fontebranda andava anche Santa Caterina a lavare le stoffe con il padre, che era un tintore. Santa Caterina è nata in questo rione nel 1347. Fu canonizzata nel 1461, periodo in cui il Comune di Siena acquistò la sua casa, che venne arricchita da portici e trasformata in santuario. Si trova a pochi metri di distanza dalla fontana. L’ingresso è gratuito. Le reliquie della Santa si trovano nell’imponente Basilica di San Domenico, in alto sopra la rupe.

Pinacoteca di siena, via di pietro
Il cortile della Pinacoteca, Siena

Molto interessante da visitare è la Pinacoteca, in Via di Pietro, nei pressi del Duomo. Vi sono conservate bellissime immagini religiose dagli sfondi dorati, i cosiddetti fondi oro. Furono raccolti nel settecento dall’abate Giuseppe Ciaccheri, bibliotecario all’Università e appassionato ricercatore di queste bellissime opere, tipiche dei pittori senesi del Medioevo, ispirati dal gusto bizantino.

Entrata in Gerusalemme, Guido da Siena, secolo XIII, pinacoteca di siena
Entrata in Gerusalemme, Guido da Siena, secolo XIII, Pinacoteca di Siena
Annunciazione, Ambrogio Lorenzetti, 1344, Pinacoteca
Annunciazione, Ambrogio Lorenzetti, 1344, Pinacoteca

La Pinacoteca, che è ospitata nei palazzi Buonsignori e Brigidi, ha all’interno la leggendaria scala, detta scala della Pia dei Tolomei, in quanto ritenuta quella dell’abitazione in cui si trovava Nello Pannocchieschi, secondo marito della donna. Questa misteriosa figura femminile, probabilmente sotto falso nome, viene citata da Dante Alighieri nel V canto del Purgatorio della Divina Commedia.

Piazza San Francesco, la Basilica e l'Oratorio di San Bernardino
Piazza San Francesco, la Basilica e l’Oratorio di San Bernardino

Un grande santo molto amato a Siena è San Bernardino, un frate francescano che con le sue vivaci Prediche Volgari, rivoluzionò il modo di pensare dei Senesi del Medioevo. Il suo trigramma, un sole raggiante con le iniziali di Gesù, appare in quasi tutti i principali edifici della città.

I giardini in Fortezza
I giardini in Fortezza

Risalendo verso nord, per le vecchie strade del centro storico, giungeremo nei pressi della Fortezza. Fu eretta nel 1561 da Cosimo I dei Medici dopo la conquista della città da parte dei Fiorentini. Il forte venne trasformato in un giardino nel 1700; passeggiando all’interno delle mura si può ammirare il bel panorama sulla campagna e le colline circostanti.

porta camollia siena
 Porta Camollia

Proseguendo ancora verso nord, Porta Camollia accoglie i visitatori con il suo saluto ai forestieri “Cor magis tibi Sena pandit” cioè: Siena ti offre il cuore più grande di questa porta. Presente fin dalle epoche medievali, questa imponente porta fu rimaneggiata dai Fiorentini dopo la conquista della città avvenuta nel 1555. I decori marmorei sono di Domenico Cafaggio, scultore che operò molto nel Duomo, nato a Settignano (Firenze) nel 1530.

Il gentile pensiero espresso nell’iscrizione, proprio perchè rivolto a chi viene dalla direzione di Firenze, suona come un invito a stabilirsi nella nobile città. Molte famiglie importanti del senese, infatti, dopo la caduta della Repubblica nelle mani dei Fiorentini, se ne andarono a Montalcino dove fondarono la Repubblica senese riparata in Montalcino. 

libreria piccolomini affresco del pinturicchio che celebra l'incontro fra Federico III d'asburgo e Eleonora d'Aragona alla presenza dell'allora vescovo di Siena Enea Silvio Piccolomini
Libreria Piccolomini, Storie di Papa Pio II, Pinturicchio

Nei pressi di Porta Camollia avvenne lo storico incontro fra i due promessi sposi Federico III d’Asburgo e Eleonora d’Aragona, alla presenza del vescovo Enea Silvio Piccolomini, futuro papa Pio II. L’evento è stato splendidamente rappresentato dal Pinturicchio negli affreschi della Libreria Piccolomini, all’interno del Duomo di Siena.

Panorama sulla città dalla chiesa di  San Domenico 
Panorama sulla città dalla chiesa di San Domenico 

Siena i ristoranti, i caffè, le osterie dove poter assaporare l’ottima cucina toscana, sono molti e si trovano per tutto il centro storico. Con i loro tavolini sempre apparecchiati, vivacizzano le facciate scure delle antiche case torri.

E’ consigliabile concedersi una pausa per assaggiare i gustosi piatti tipici come la ribollita, i pici, i salumi, accompagnati dai vini della zona e naturalmente i celebri dolci natalizi.

Panorama di Siena dall'incompiuto Duomo Nuovo
Panorama di Siena dall’incompiuto Duomo Nuovo

A Siena avevo un ottimo alloggio. Mangiavo bene. Il vino era molto buono e nei giorni di festa mi concedevo il delizioso Montepulciano… Scrivevo in Italiano con la stessa regolarità… feci progressi assai celeri. Il senese è il più gradevole dialetto italiano

Tomas Smollett, 1764

Basterebbe una parolina a farmi stabilire qui per sempre, tanto pura è l’aria, dolce la lingua, invitante il posto…

Hester Lynch Piozzi, 1784