Settignano è un piccolo paese della prima periferia di Firenze. Il luogo fa pensare alle immagini dei Macchiaioli, il gruppo di artisti toscani che dipingevano a macchie di colore la realtà contadina e piccolo borghese ottocentesca. E infatti Settignano fu un luogo chiave: Telemaco Signorini, uno dei fondatori del movimento, si recava spesso lassù a dipingere dal vero.

Circondato dalle dolci colline toscane, Settignano nasconde la sua bellezza dietro i vecchi muri a pietra che costeggiano le vie sui pendii. Quegli antichi muretti delimitano poderi, uliveti, campi di fiori e ville dai giardini all’italiana che affacciano su Firenze, Fiesole e i bei dintorni.

I Macchiaioli dipingevano all’aria aperta, en plein air, come faranno anche gli Impressionisti francesi. Le donne dei Macchiaioli, ritratte nella bella campagna toscana o sul mare di Versilia, Riomaggiore o Castiglioncello, sono però più popolari, meno raffinate, con i vestiti semplici e i capelli scomposti.
E’ quella luce così gialla e profonda ad incantarvi più di tutto… Osservatela filtrata da un pergolato di vite, sul fazzoletto rosso con cui una contadina cenciosa raccoglie i capelli, e tutta la magia dell’Italia crea ai vostri occhi un’aureola attorno alla testa di quella povera ragazza
da Italian Hours di Henry James, 1909

La vita di Settignano non era certo quella effervescente di Parigi, e probabilmente a questo è dovuto il minor successo dei Macchiaioli, artisti che furono ancora più intensi, rivoluzionari e sentimentali dei compagni di Montmartre.
A Settignano c’è poco da visitare, ma il bello si percepisce, è tutto intorno. E’ nella natura, nelle case e soprattutto è nella storia dei personaggi che qui sono nati o vi hanno vissuto.


La lista dei nomi ha qualcosa di sorprendente. Tralasciando il passato etrusco e romano, possiamo iniziare dal Medioevo con il Boccaccio.
Lo scrittore, nato a Certaldo, trascorse parte della giovinezza quassù, sulle colline sopra Firenze, dove il padre possedeva un podere.
Nel suo romanzo più celebre, il Decameron, immagina che durante le epidemie di peste, un gruppo di giovani fiorentini si rifugi in una villa della zona, passando il tempo a raccontarsi novelle che parlano di storie e di amori, di cavalieri e contadini, cercando in questo modo di sfuggire con il pensiero alla crudezza della malattia che si diffondeva nelle città.

Settignano era poi il paese degli scalpellini, i lavoratori delle cave di pietre che hanno dato all’Italia del Rinascimento i monumenti più eccelsi. In questi pendii si trovavano numerose cave di pietraforte e pietra serena, le pietre che hanno fatto la gloria di Firenze.

Desiderio da Settignano, con i suoi eleganti busti marmorei, Bartolomeo Ammannati, lo scultore della fontana in Piazza della Signoria, Bernardo Rossellino, ideatore del borgo di Pienza, suo fratello Antonio e molti altri, sono tutti artisti nati qui, a Settignano.

I Rossellino nel secolo XV abitavano a Villa Gamberaia, luogo storico che nei secoli successivi è stato impreziosito da restauri e abbellimenti. La Villa, che si trova appunto in Via del Rossellino, è visitabile al pubblico su prenotazione.

Anche il grande Michelangelo Buonarroti ha vissuto a Settignano dove possedeva alcuni poderi. Per gran parte della sua infanzia è rimasto nella casa del padre custodito dalla balia, che era moglie di uno scalpellino. “Col latte tirai gli scarpelli e i’ mazzuolo con cui io fo le figure” come raccontò al Vasari all’epoca.
Suo fratello Gismondo visse sempre lassù, da solo, occupandosi dei campi e degli animali e facendosi vivo ogni tanto per chiedere soldi. Celibe, solitario e piuttosto testardo, fu un po’ un cruccio per il fratello, che nel frattempo si era stabilito a Roma. In molte sue lettere indirizzate al nipote Leonardo, ne parla spesso con rammarico.
“Di Gismondo, ho gran passione e duolmi assai”
da una lettera di Michelangelo, 28 Settembre 1555

Scelsero Settignano come residenza anche Mark Twain, uno dei primi grandi scrittori americani, lo storico Bernard Berenson ed Edward Hutton, scrittore e critico d’arte, grande estimatore dell’Italia e delle sue bellezze naturalistiche e artistiche.
Poi ci furono gli Italiani come Niccolò Tommaseo, al quale è dedicata una statua nella piazzetta principale del paese e Aldo Palazzeschi, che a Settignano aveva la residenza di campagna.

Altro grande personaggio che nei primi anni del Novecento girava per queste strade è stato Gabriele D’Annunzio.
Abitava nella Villa detta La Capponcina, luogo dove è rimasto per più di 12 anni, il periodo forse più felice e proficuo della sua vita. Era così innamorato della sua casa di Settignano che volle pagare per l’affitto più di quanto gli era stato richiesto.
Proprio davanti alla Capponcina abitava poi Eleonora Duse, l’amore divinizzato del Vate e da qui sono passate molte delle Muse ispiratrici dei suoi versi.

Il figlio Gabriellino riferisce che il poeta scriveva tutta la notte, dormiva nel pomeriggio e appena sveglio si dedicava agli amati cani, ai cavalli e agli esercizi con i manubri, non trascurando la vita mondana e le belle donne.
“Vivo qui immerso nel torpore primaverile. La vita si è fatta leggera e obliosa… sono tutto fogliuto di pensieri nuovi”
Il suo tenore di vita era assolutamente superiore alle possibilità, i debiti crescevano e nel Giugno del 1911 ci fu la grande asta pubblica della villa e degli oggetti che conteneva, evento di cui parlarono tutti i giornali dell’epoca. D’Annunzio riuscì a mantenere per sè soltanto i libri e un ritratto della madre fatto da Basilio Cascella.

Il poeta commenterà l’evento con queste parole: “ Mi sembra di udire le grida delle cose… E’ l’ultimo strazio. Un branco di scimmie ha distrutto quello che magari prima o poi avrei distrutto io per far largo al mio pensiero impaziente”

Nella sua ultima prigione dorata, il Vittoriale (che ha lasciato in dono agli Italiani) ricreò in parte questa sua amata e mai dimenticata casa sulle colline di Firenze.

Settignano è sicuramente un posto da valorizzare e preservare. E’ la Montmartre di Firenze.
Per gli amanti del trekking è un posto ideale, gli itinerari sono molti e attraversano le belle colline, i boschi e le zone delle cave.

Per raggiungere Settignano da Firenze dobbiamo seguire la lunga Via Gabriele d’Annunzio che sale verso Coverciano e passa proprio davanti al Centro Tecnico Federale Calcistico, il luogo di ritiro della Nazionale Italiana. L’autobus che arriva al paese è il n.10.
Se siete a Fiesole potete arrivare a Settignano percorrendo la strada che passa da Maiano, oppure scendere verso Ponte a Mensola e poi risalire verso il paese.
