Conosciuta per l’industria siderurgica e per il porto, il secondo per importanza della Toscana, Piombino è in realtà una città che ha molto da offrire. Il suo centro storico unisce il calore delle belle cittadine rurali toscane con strepitosi scenari sul mare.
Dalla Piazza Bovio, una terrazza naturale sul promontorio, le isole dell’Arcipelago sembrano tutte lì, a un passo: una vista panoramica che si estende fino alla Corsica, come dalla prua di una nave in procinto di approdare. L’Isola d’Elba è proprio di fronte e il piccolo porto del Cavo si raggiunge in soli 15 minuti di traghetto.
La storia di Piombino è ricca di avvenimenti di rilievo. La lavorazione dei metalli nella zona ha da sempre dato un ruolo strategico alla cittadina, a partire dal tempo degli Etruschi, quando Populonia, sul promontorio di Piombino, gestiva il ferro proveniente dall’Elba. L’attività non si è mai interrotta e passando per l’epoca romana, il Medioevo e la Signoria degli Appiano, è continuata fino ai nostri giorni.
Il 13 Febbraio 1399 Gherardo Leonardo d’Appiano, esponente della ricca famiglia piombinese, vendette tutti i possedimenti, compresa la repubblica di Pisa, ai Visconti di Milano. Trattenne per sè solo quel piccolo tratto di territorio che comprendeva la costa di Piombino e le isole dell’arcipelago toscano: una zona amata, ricca di risorse e bellezze paesaggistiche. Intendeva farne la sua Signoria.
Gli Appiano abitavano nel palazzo omonimo in Piazza Bovio, oggi di proprietà del Comune, e vista l’importanza delle materie prime che gestivano, la famiglia ricoprì una posizione determinante nella storia fra il XV e il XVII secolo, stringendo alleanze con personaggi potenti e legami familiari con i Medici di Firenze e gli Aragona a Napoli.
Nel 1480, Semiramide, figlia di Jacopo III Appiano, sposò Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici detto Lorenzo il Popolano. Il giovane, rimasto orfano dei genitori, era stato preso sotto la tutela del cugino Lorenzo Il Magnifico, il quale combinò per lui il matrimonio con Semiramide. Per le nozze dei due ragazzi il Botticelli dipinse la celebre Primavera, dove Lorenzo appare nelle vesti di Mercurio e Semiramide è una delle tre donne che danzano.
La zia di Semiramide era la bella Simonetta Cattaneo, celebre Venere del Botticelli, che fu musa ispiratrice di molti fra i maggiori artisti del Rinascimento italiano e adorata dai fratelli Lorenzo e Giuliano dei Medici.
La Cattaneo trascorse gran parte della giovinezza a Piombino, dove era ospite della sorellastra Battistina, madre di Semiramide. Anche il suo matrimonio con Marco Vespucci fu combinato da Jacopo III Appiano con il benestare dei Medici.
Altro personaggio determinante nella storia di Piombino fu Cesare Borgia, detto Il Valentino, che nel 1501 conquistò la Signoria costringendo Jacopo IV a rifugiarsi a Genova. Il Borgia si stabilì nel nuovo palazzo degli Appiano, che era stato fatto costruire in alto sulla Cittadella da Jacopo III ad opera di Andrea Guardi. Oggi purtroppo il palazzo non esiste più, sono rimaste solamente la Cappella e una Cisterna. Cesare Borgia rimase a Piombino per qualche anno e divenne famoso per la vita dissoluta e lo sperperare dei denari in banchetti e ricevimenti.
I festeggiamenti in onore della visita del padre, che era il papa Alessandro VI, (aveva avuto i figli Cesare e Lucrezia prima di essere eletto al soglio papale) durarono diversi giorni e in quell’occasione il pontefice tenne una solenne cerimonia nel piccolo duomo della città.
Nel 1594, su decreto reale dell’imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II, Piombino divenne un Principato ed iniziò a coniare una propria moneta.
Fra gli illustri personaggi che hanno dimorato nella cittadina ci furono anche Machiavelli, ospite per un periodo alla corte degli Appiano, e Leonardo da Vinci, che disegnò i bastioni semicircolari della fortezza e studiò alcuni metodi per bonificare il territorio per volere di Cesare Borgia. Il Machiavelli scriverà poi Il Principe sempre in onore a Cesare Borgia, il duca Valentino.
Nel 1805 Napoleone Bonaparte, dopo il Congresso di Vienna, affidò il principato alla sorella Elisa, che lo governò insieme al marito Felice Baciocchi fino all’Unità d’Italia. Nacque così il Principato di Lucca e Piombino.
La Bonaparte fece realizzare la Strada Provinciale della Principessa, per unire Piombino all’Aurelia nei pressi di San Vincenzo.
I vicoli del centro storico di Piombino si aprono in deliziosi scorci sul mare fino alla panoramica Piazza Bovio e al piccolo porto ottocentesco. I numerosi ristoranti del centro offrono una cucina molto rinomata in zona. Nel paese si trovano anche due importanti musei del territorio: il Museo Archeologico e il Museo del Castello.
Il mare a Piombino è azzurro e pulito. I Parchi costieri della Sterpaia e di Rimigliano hanno spiagge costeggiate da una rigogliosa macchia mediterranea.
Cala Moresca e Buca delle Fate sono alcune delle strepitose baie raggiungibili camminando per i sentieri sul promontorio.
A dieci minuti di distanza da Piombino è consigliabile la visita al Golfo di Baratti e Populonia, antichi possedimenti etruschi.
Da non perdere anche un’escursione nelle isole dell’arcipelago o in una delle nobili cittadine dell’interno come Massa Marittima.