Sul finire del Medioevo, dopo i tempi di massimo splendore di Siena, quando la città era maestra d’arte e di stile e le allegre brigate sperperavano soldi nei divertimenti più svariati, un frate, Bernardino da Siena, che poi era nato a Massa Marittima nel 1380, cominciò, con il benestare dei governanti dell’epoca, la sua predicazione in Piazza del Campo.

Lo andava facendo in molti luoghi d’Italia, e come in seguito farà anche il Savonarola, aveva già parlato a Firenze, la storica nemica.
I discorsi di Bernardino da Siena, coloriti e spesso divertenti, ci danno un’immagine viva e precisa di quel periodo storico. L’evidente amore del santo verso la città adottiva, non lo trattenne da prediche a volte dure e infuocate. La sua è una religiosità fortemente ascetica, come era di consueto nel Medioevo, ma anche originalmente molto moderna, schietta e rivoluzionaria.

In più occasioni, fra il 1425 e il 1427, il papa Martino V invitò Bernardino a predicare a Siena, città che stava vivendo un momento difficile a causa di corruzione, carestie e inimicizie fra famiglie, fra Guelfi e Ghibellini.

Bernardino, pur essendo un frate francescano e quindi votato alla povertà, esaltava nei suoi discorsi le figure dell’imprenditore e del mercante onesto, persone che riteneva fondamentali per il benessere del popolo e la felicità della città.
L’imprenditore doveva essere generoso, non prestare ad usura, dedito al suo lavoro, responsabile e riconoscente con i collaboratori. Solo l’accumulazione infruttuosa era giudicata sterile e negativa. Il potere che era stato affidato da Dio all’imprenditore onesto, non era altro che un servizio che lui doveva svolgere al meglio per il bene comune. Anche il popolo aveva i propri doveri di onestà e chi non avesse potuto donare in moneta, avrebbe dovuto fare l’elemosina del cuore, usando parole e compiendo azioni che fossero di conforto e affetto per tutti, in particolare i sofferenti e bisognosi.

Con la figura di San Bernardino nascono i fondamenti del pensiero politico e economico occidentale.
A Siena sorgerà, qualche anno dopo, quello che può essere ritenuto il primo istituto bancario del mondo, il Monte dei Paschi.
Già da secoli le famiglie facoltose del senese prestavano denari a papi e governanti. Il Monte Pio, questo il primo nome, fu fondato dalla magistratura della città per aiutare i ceti più deboli: era il 1472.

Nonostante le recenti problematiche e gli scandali che l’hanno coinvolto, lo storico Istituto senese del Monte dei Paschi è tutt’ora attivo. La banca è stata acquisita in parte dallo Stato Italiano, che al momento ne detiene la maggioranza delle azioni.
Quando si trovava a Siena, Bernardino risiedeva nel Convento dell’Osservanza, a 5 chilometri dal centro. Qui sono conservati i suoi indumenti e la tavoletta con il trigramma, il simbolo ideato dal frate: un sole raggiante con al centro le lettere IHS, iniziali del nome di Gesù. Il bel trigramma compare in molti edifici della città di Siena. Lo si ritrova sulla facciata del Duomo, del Palazzo Comunale, sopra Porta Camollia e in molte altre chiese e monumenti.

San Bernardino da Siena è una figura originale, un personaggio emblematico del passaggio fra età medievale e moderna.
I Frati Francescani erano arrivati a Siena subito dopo la morte del loro fondatore, San Francesco di Assisi. Costruirono il Convento e la grande Basilica di San Francesco, nella piazza omonima. Dopo la morte di Bernardino proprio a fianco della grande chiesa, fu edificato l’Oratorio di San Bernardino, in onore del frate, che anche in questa piazza teneva i suoi discorsi. Nell’Oratorio sono conservati incredibili affreschi della pittura senese medievale e la delicata Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti. L’ingresso è compreso nel biglietto del Complesso Museale del Duomo.

Nel 1968 il Convento adiacente la Basilica di San Francesco fu acquistato dall’Università di Siena e oggi vi ha sede la facoltà di Economia, Politica e Finanza.

Le serie di prediche di San Bernardino, dette Prediche Volgari, furono amorevolmente trascritte da Benedetto di Bartolomeo, un semplice cimatore di panni, che le riportò fedelmente in tavolette cerate, fatto che il santo riconobbe espressamente e più volte ringraziò.
Bernardino iniziava a parlare all’alba, prima che la vita prendesse il normale corso. Il monaco si rivolgeva al popolo senese esortandolo alla virtù, alla non ipocrisia, all’amore sincero per il prossimo, per se stessi e soprattutto per Gesù, percorrendo la via della Verità da Lui insegnata.

Mi venne un pensiero di voler vivere d’acqua e di erbe e pensai di andarmi a stare in uno bosco… e incominciai a cogliere un’insalata di cicerbite e altre erbucce e non avevo né pane, né sale, né olio… mastica, mastica, ella non poteva andare giù… Sai che ti voglio dire? Con un boccone di cicerbita io levai via ogni tentazione, perché certamente io conosco che quella era tentazione
dalla predica conosciuta come Il boccone di cicerbita
Una grande spiritualità dietro un’apparenza semplice e scherzosa. E probabilmente quella fu proprio tentazione, perchè come eremita non avrebbe avuto certamente la stessa influenza.

Siena è molto affezionata ai suoi numerosi santi e Bernardino è sicuramente uno dei più amati.
Fu canonizzato da papa Niccolò V nel 1450, solamente sei anni dopo la morte.
“Sai che medicina bisogna a te Siena? Bisogna il bastone…”
da Le Prediche Volgari di Fra Bernardino degli Albizzeschi