Per romantiche passeggiate nella natura proprio nel centro della bella Firenze, non può mancare la visita ad uno dei suoi tanti giardini panoramici. Il più noto è il Giardino di Boboli, parco che si estende per circa 40 ettari sul retro di Palazzo Pitti, uno dei palazzi rappresentativi della città. Il giardino arriva fino a Porta Romana in basso e al Forte Belvedere nella parte superiore.
Fu Eleonora di Toledo, moglie del duca Cosimo I dei Medici, a voler acquistare il palazzo e i territori retrostanti.
Sembra che la bella moglie di Cosimo non gradisse gli spazi un po’ oscuri del Palazzo Vecchio e per questo nel 1549 si impossessò della dimora che i banchieri Pitti, per difficoltà finanziarie, avevano dovuto vendere.
L’architetto Ammannati trasformò il palazzo in una reggia che avrebbe ispirato la costruzione di molte corti europee. Il progetto per il giardino fu affidato a Niccolò Pericoli, detto Il Tribolo, artista prediletto dal duca.
Il giardino dei Boboli rappresenta un tipo di parco nato nel Rinascimento a completamento di ville e palazzi importanti. E’ il cosiddetto “Giardino all’Italiana“, fatto di terrazze belvedere, viali costeggiati da siepi, statue, laghetti, grotte e fontane, tutto disposto in modo regolare e in schemi ordinati.
Nei secoli successivi i Medici, appassionati di botanica, abbellirono il loro parco con piante e animali esotici ricevuti in regalo da sovrani stranieri: nacquero così il Giardino degli Ananassi, quello delle Camelie, il boschetto dei frutti nani, la zona degli innesti, i roseti e la zona dei gelsomini, il fiore preferito da Cosimo III.
L’amico medico e naturalista Francesco Redi ideò appositamente per il Granduca la profumata ricetta della cioccolata al gelsomino, bevanda che divenne l’indiscussa protagonista dei ricevimenti a Palazzo Pitti. A questo proposito Pietro Leopoldo dotò il giardino della Kaffeehaus, un padiglione rococò dove offriva ai suoi ospiti degustazioni di tè, caffè e cioccolata.
Nel punto più alto dei giardini di Boboli è da visitare il gradevole Museo delle Porcellane, inserito in una bella cornice di roseti e piante rampicanti. Questa armonica palazzina era la zona per le feste estive e il rifugio preferito da Gian Gastone, l’ultimo Granduca dei Medici.
Dal Giardino di Boboli, uscendo verso Forte Belvedere, si può raggiungere il panoramico Giardino Bardini, uno dei posti più romantici di Firenze (il biglietto d’ingresso è valido per l’entrata ad entrambi i parchi).
Ripristinato dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, da qualche anno è nuovamente aperto al pubblico e ospita mostre, concerti, tè e aperitivi nella meravigliosa cornice di Firenze vista dall’alto.
Il Bardini è un giardino storico per la città di Firenze. Si estende sulla Collina di Montecuccoli, un’ampia zona che va dall’Arno alle pendici del Piazzale Michelangelo.
Nel Medioevo apparteneva alla famiglia Mozzi, che abitava nel sottostante palazzo sul Lungarno Torrigiani. I documenti parlano di un orto nella parte bassa e vigneti e frutteti sui terrazzamenti soprastanti. Nel 1273 nel Palazzo dei Mozzi venne ospitato il papa Gregorio X, per celebrare una festa in occasione della pace fra Guelfi e Ghibellini.
Nella prima metà del 1600 il terreno fu acquistato da Giovan Francesco Manadori, che fece costruire una villa nella parte in alto.
Villa Manadora oggi si chiama Villa Bardini, dal nome di Stefano Bardini, il collezionista d’arte che nel 1913 acquistò tutti i possedimenti, che nel frattempo erano tornati di nuovo ai Mozzi. La villa è stata restaurata ed ospita musei, Fondazioni e un lussuoso ristorante.
Nel giardino Bardini ci sono frutteti, pergolati, azaleee e roseti. C’è anche una zona di parco all’inglese creata nel 1800 dal proprietario Giacomo Luigi Le Blanc.
Altri gradevoli giardini di Firenze sono il Giardino degli Iris e quello delle Rose.
Si trovano entrambi al Piazzale Michelangelo, la grande terrazza panoramica.
L’ingresso al “Giardino degli Iris” è in un angolo del Piazzale. A fine Aprile/Maggio, il mese della fioritura, fanno un concorso che premia i fiori più belli. Negli altri periodi è aperto su prenotazione.
La gara floreale nacque nel 1954, per volere di Piero Bargellini, l’allora assessore alle Belle Arti e Giardini. Specialisti e botanici di tutto il mondo visitano e operano nel Giardino degli Iris ammirando le specie e mostrando le loro ibridazioni. Il vincitore riceve il Fiorino d’oro, la storica moneta fiorentina.
L’iris, che in Toscana è detto “giaggiolo”, è il simbolo di Firenze e lo possiamo vedere raffigurato nello stemma della città.
Sul lato opposto del Piazzale Michelangelo, scendendo per una scalinata, possiamo arrivare al Giardino delle Rose, dal quale la vista sui tetti di Firenze è altrettanto deliziosa. Venne realizzato nel 1865 dall’architetto Giuseppe Poggi su incarico del Comune. Occupa la Collina di San Miniato estendendosi per circa un ettaro di terreno. Le specie di rose coltivate sono centinaia, dalle rose antiche a quelle rampicanti, in un tripudio di profumi e colori.
Lo stile del giardino è quello tipico dei parchi romantici ottocenteschi, con fontanelle, vialetti, panchine e cespugli.
Il Giardino delle Rose ospita alcune opere dell’artista Jean-Michel Folon. L’ingresso è gratuito.
Il più esteso parco di Firenze è il Parco delle Cascine, lungo la riva destra dell’Arno.
Nato come riserva di caccia di Cosimo I dei Medici, è ideale per sportivi, ciclisti e amanti delle passeggiate.
All’interno del Parco delle Cascine ci sono diverse società sportive, una piscina comunale, due ippodromi e alcuni campi da calcio e tennis. Ogni martedì mattina lungo le rive del fiume si tiene un grande mercato di bancarelle.