L’Isola Maggiore è un posto paesaggisticamente molto bello, un posto tranquillo, circondato dalle placide acque del lago Trasimeno.

Anticamente l’abitato era disposto su due strade parallele: una andava lungo il lago, la stessa che possiamo vedere oggi, l’altra correva parallela più in alto, a partire dalla Chiesa di San Salvatore, la più antica del villaggio.

C’erano mulini a vento, diverse cappelle e un famoso monastero francescano che fu istituito dopo che San Francesco, nel 1211, di ritorno dall’eremo di Cortona, volle trascorrere qui tutto il periodo della Quaresima.

Nel Medioevo il paese era abitato essenzialmente da famiglie di pescatori
“… uomini di orribile aspetto, dagli occhi infiammati dal vento del nord… coperti con pelli, mantello o cappuccio di lana di pecora, che non temono il fragore del cielo né i fulmini di Giove“
così li descrive Matteo dall’Isola, uno scrittore della zona che nel suo manoscritto, “La Trasimenide”, ha lasciato proverbi, disegni e descrizioni di quanto avveniva sul Trasimeno nel periodo fra il Medioevo e il Rinascimento.


Matteo dall’Isola con il suo bel poemetto epico, usa probabilmente la metafora dei pescatori e della pesca con i Tori, per simboleggiare il periodo violento di saccheggi e stragi che interessarono la sua gente e che, fantasticamente, scatenano la paura di Oceano, l’abitante del lago.

Oltre alla bellezza stilistica del documento, la Trasimenide offre una documentata ricostruzione della vita tardo medievale in questa parte d’Italia. La figura dei rudi e semplici pescatori, nel finale del testo, appare vincente sugli dei, le ninfe e gli eroi. E al di sopra di tutto c’è un ironico Giove che davanti al timore di Oceano esclama:
Perché urli? Mi meraviglio di tanto vaneggiare di dei per la paura!

Nel punto più alto dell’isola Maggiore si trova la chiesa di San Michele Arcangelo, con il campanile a vela e vari affreschi all’interno.

Seguendo un viottolo fra lecci e ulivi si ridiscende verso San Salvatore, la chiesa più antica, con il bel portale decorato da foglie.

Passeggiando per via Guglielmi, l’unica via sull’Isola Maggiore, potremo visitare il piccolo museo e osservare i vecchi palazzi, alcuni medievali, con le chiesine e i cortili sul lago.

Nel Medioevo le acque del lago Trasimeno rifornivano di pesce la città di Perugia e tutti i dintorni. Dei più di 30 barconi da pesca utilizzati, la maggioranza appartenevano all’Isola Maggiore.

E pare proprio di immaginarli quei pescatori che tornano stanchi la sera, legano le barche ai porti, tendono le vele ad asciugare al vento e dopo essersi rifocillati con un po’ di pane e vino, vinti dalla stanchezza crollano addormentati. Non hanno certo il tempo di dedicarsi alle fantasticherie, e nemmeno alle loro mogli, scrive Matteo nella Trasimenide.

La loro vita sul lago scorre monotona seguendo i ritmi della natura, allietata dal canto e da qualche gioco di addestramento, e poi, quando non si può andare in acqua, il tempo viene impiegato a sistemare le barche, i remi, le reti.

Oltre alle famiglie dei pescatori, sull’Isola Maggiore vivevano diverse confraternite di monaci e alcuni facoltosi proprietari terrieri appartenenti alla “stirpe Cornea”, una famiglia che Matteo dall’Isola giudica virtuosa e laboriosa. In totale erano più di 600 abitanti.

Oggi sull’isola Maggiore risiedono poche persone che si dedicano essenzialmente all’attività turistica. Ci sono infatti un centro informazioni, diversi ristoranti e qualche affittacamere.

Rilevante nella storia del paese fu l’acquisto del Convento di San Francesco da parte dei marchesi Guglielmi di Civitavecchia. Nel 1887 Giacinto Guglielmi acquistò il monastero ampliandolo e trasformandolo in un castello, che poi chiamò Castello Isabella, dal nome della moglie. Vi ha pernottato anche la regina d’Italia Elena di Savoia, in onore della quale la popolazione del borgo organizzò festeggiamenti, gare di pesca e luminarie.

Le marchese della famiglia Guglielmi sono passate alla storia per la bravura nella tecnica del merletto. Esse allestirono una scuola nelle stanze del castello, cosa che suscitò grande interesse da parte delle donne dell’Isola Maggiore. In paese c’è un piccolo museo dedicato a questo.
Oggi purtroppo il bellissimo e storico complesso del Castello Isabella Guglielmi è in decadenza. Un vero peccato, potrebbe avere potenzialità enormi.

L’Isola Maggiore si raggiunge prendendo i traghetti da Passignano, Tuoro e Castiglione del Lago. Sono abbastanza frequenti: in genere almeno uno ogni ora. La traversata dura circa 20 minuti.

L’Isola Maggiore è un posto mistico, senza tempo, senza automobili e stress, solo silenzio, natura e panorami. Un posto da valorizzare.
Dalle acque del lago affiorano isole di rara bellezza.. e da ogni parte l’onda si infrange sulle sinuose rive
dalla Trasimenide, Libro Primo
