Le gondole sfilano suggestivamente per i canali di Venezia fin dalle epoche medievali e già da alcuni secoli sono il simbolo di questa bella città.
Nel libro “Viaggio in Italia”, il Goethe descrive la gondola di Venezia come uno dei giocattoli d’infanzia più amati. Gli fu portato dal padre al ritorno da un viaggio in Italia e da allora lo scrittore tedesco non smise mai di sognare il suo arrivo nella “meravigliosa città insulare”.
Così dunque era scritto nel gran libro del destino, che l’anno 1786, il 28 settembre, alle ore cinque di sera, io dovevo vedere per la prima volta Venezia… I primi rostri di ferro e i felzi neri delle gondole mi salutarono come una vecchia conoscenza e io ne provai come una dolce impressione giovanile da lungo tempo sopita
da Viaggio in Italia di J.W.Goethe

Queste eleganti barche, che erano nere per la pece che ne impermeabilizzava lo scafo, misurano 11 metri e pesano più di 350 kg. Il fondo piatto ne garantisce la stabilità; sta comunque alla destrezza del gondoliere riuscire a manovrarle per gli stretti canali veneziani.
Essi ne annunciano l’arrivo con il tipico “òhe”, che risuona nel silenzio dei canali.

Fino al 1854 Rialto era l’unico ponte sul Canal Grande e le gondole, che assicuravano gli spostamenti da una zona all’altra di Venezia, erano numerosissime. Ancora oggi alcune di esse fanno da traghetto trasportando le persone da una riva all’altra del Canale.

Un’usanza molto antica sono i tour collettivi con serenata, quando un piccolo corteo di gondolieri sulle loro barche sfila per i canali cantando melodie in dialetto veneto.
Sempre il Goethe scrive:
“Avevo ordinato per questa sera, il famoso canto dei gondolieri. Essi abitualmente non si sentono, bisogna chiederli: appartengono piuttosto alle tradizioni di un passato quasi svanito.
Mi sono imbarcato sulla gondola al chiaro di luna, con un cantante innanzi a me e l’altro alle mie spalle. Hanno intonato le loro melodie e cantavano alternandosi… In lontananza risponde un altro col verso seguente… Quanto più le voci sono lontane tanto più la musica è dilettevole per colui che ascolta.
Vi è qualcosa di indefinibile che commuove fino alle lacrime…”
Da “Viaggio in Italia” 7 Ottobre 1786

La costruzione di una gondola segue procedimenti molto rigorosi. Ogni elemento è importante ed ha un valore simbolico.
Il ferro sulla prua serve a bilanciare il peso del gondoliere ed ha una forma che ricorda il cappello del doge e il Canal Grande. I 6 denti rappresentano i sestieri. Quello rivolto all’indietro, l’isola della Giudecca.
Il gondoliere voga con un solo remo, in piedi dalla parte opposta alla prua. Nel caso delle gondole traghetto, i gondolieri sono due. La barca è leggermente asimmetrica, naviga quindi un po’ pendente su un lato.
Venezia a piedi: itinerario in città
