Le gondole sfilano suggestivamente per i canali di Venezia fin dalle epoche medievali e già da alcuni secoli sono il simbolo di questa bella città.
Nel libro Viaggio in Italia, il Goethe descrive la gondola di Venezia come uno dei giocattoli d’infanzia più amati. Gli fu portato dal padre al ritorno da un viaggio in Italia e da allora lo scrittore tedesco non smise mai di sognare il suo arrivo nella “meravigliosa città insulare”.
Così dunque era scritto nel gran libro del destino, che l’anno 1786, il 28 settembre, alle ore cinque di sera, io dovevo vedere per la prima volta Venezia… I primi rostri di ferro e i felzi neri delle gondole mi salutarono come una vecchia conoscenza e io ne provai come una dolce impressione giovanile da lungo tempo sopita
da Viaggio in Italia di J.W.Goethe
Queste eleganti barche misurano 11 metri e pesano più di 350 kg. Il fondo piatto ne garantisce la stabilità; sta comunque alla destrezza del gondoliere riuscire a manovrarle per gli stretti canali veneziani. Essi ne annunciano l’arrivo con il tipico “òhe”, che risuona nel silenzio dei canali.
Questi gondolieri sono persone di un’abilità meravigliosa: girano, si fermano, schivano con una prontezza e una facilità che sorprendono
da Noveau Voyage di F. Maximilien Misson, venezia 14 Febbraio 1688
Il colore nero delle gondole era inizialmente dovuto alla pece che ne impermeabilizzava lo scafo, poi venne imposto dal Senato della Serenissima per evitare uno eccessivo sfarzo di colori. E questo, considerando anche l’usanza dei nobili veneziani di vestirsi di nero, suscitò talvolta disgusto in alcuni viaggiatori dei grand tours dei secoli scorsi. Le gondole restano comunque barche caratteristiche e assai suggestive per tutti.
Edifici antichi e neri; molte migliaia di gondole dipinte di nero perchè qualsiasi colore è proibito. Muovendosi per Venezia ci si immagina un funerale, tanto più che le gondole sembrano delle bare e gli Italiani vi stanno dentro sdraiati
da una lettera di Denis Ivanovic Fonvizin, 1784
Di ben altro avviso era invece Guy de Maupassant, che nel 1883 ne La Vie errante descrive la gondola veneziana con queste parole:
La fine gondola merita la sua gloria… Ha un’aria civettuola e severa, affettuosa e guerriera, e culla in modo delizioso il passeggero disteso su una specie di “chaise-longue”. Si sta senza far niente e si va, si riposa e si guarda, si è carezzati da questo movimento nello spirito e nella carne
I numerosi gondolieri di Venezia, personaggi di spicco in città, venivano talvolta descritti come Omnis homo, cioè uomini fatti per ogni intento
Sanno il modo e i trucchi, si vantano di conoscere le ore opportune e le scale appartate… promettono di poter introdurre nei luoghi impenetrabili...
da una lettera di Maximilien Misson, Nouveu Voyage, Venezia 1688
Fino al 1854 Rialto era l’unico ponte sul Canal Grande e le gondole, che assicuravano gli spostamenti da una zona all’altra di Venezia, erano numerosissime. Ancora oggi alcune di esse fanno da traghetto trasportando le persone da una riva all’altra del Canale.
Un’usanza molto antica sono i tour collettivi con serenata, quando un piccolo corteo di gondolieri sulle loro barche sfila per i canali cantando melodie in dialetto veneto. Sempre Goethe scrive:
Avevo ordinato per questa sera, il famoso canto dei gondolieri. Essi abitualmente non si sentono, bisogna chiederlo: appartengono piuttosto alle tradizioni di un passato quasi svanito.
Mi sono imbarcato sulla gondola al chiaro di luna, con un cantante innanzi a me e l’altro alle mie spalle. Hanno intonato le loro melodie e cantavano alternandosi… In lontananza risponde un altro col verso seguente… Quanto più le voci sono lontane tanto più la musica è dilettevole per colui che ascolta. Vi è qualcosa di indefinibile che commuove fino alle lacrime…
da “Viaggio in Italia” 7 Ottobre 1786
La costruzione di una gondola segue procedimenti molto rigorosi. Ogni elemento è importante ed ha un valore simbolico. Il ferro sulla prua serve a bilanciare il peso del gondoliere ed ha una forma che ricorda il cappello del doge e il Canal Grande. I 6 denti rappresentano i sestieri. Quello rivolto all’indietro, l’isola della Giudecca. Il gondoliere voga con un solo remo, in piedi dalla parte opposta alla prua. Nel caso delle gondole traghetto, i gondolieri sono due. La barca è leggermente asimmetrica, naviga quindi un po’ pendente su un lato.
Ci si potrebbe servire di gondole come ci si serve delle carrozze da noleggio a Londra o Parigi. Ma è molto più comodo averne una che sia completamente a propria disposizione: e ciò costa poco, poichè se ne può avere una delle migliori per un prezzo di cinque o sei scellini al giorno. Le gondole di Venezia sono una cosa bellissima, sono leggere e di una struttura piacevole; vi si sta comodamente seduti e al coperto come in una carrozza…
Maximilien Misson, Nouveu Voyage, Venezia 1688
Di questa stagione qui si comincia a vivere a mezzanotte. In quest’ora i canali sono coperti di gondole e Piazza San Marco è piena di gente. Il popolo accorre dappertutto, sulle rive o dovunque si senta cantare. Stanotte è passata sul Canal Grande una barca che portava una buona orchestra composta da violini, flauti, contrabbassi… e una graziosa voce di tenore
da Viaggio musicale in Italia di Charles Burney, 1770