A partire dal Medioevo le più importanti costruzioni di Firenze furono fatte utilizzando la pietraforte.
Più resistente alle intemperie della pietra serena, anche questa tipica della zona, si tratta ugualmente di una roccia appartenente alla famiglia delle arenarie. A Firenze ce n’erano cave praticamente dappertutto. Una si trovava dove adesso è situato Palazzo Pitti, che fu costruito utilizzando appunto la pietraforte.

L’anfiteatro sul retro del Palazzo, nei Giardini dei Boboli, fu edificato proprio sui resti della cava.
La pietra, al momento dell’estrazione è grigia, in seguito diventa marroncina a causa del ferro contenuto che si altera al contatto con l’aria.
Il selciato è ovunque di assai grossi blocchi di pietra grigiastra, che chiamano Pietra forte e che si estrae da cave vicine. Una buona parte delle case è costruita con pietre di questo tipo, e molte tra esse sono di non comune grandezza e bellezza. Alcuni pretendono anche, per dirla all’italiana, che i palazzi di Firenze siano i meglio costruiti di tutta Italia
da Noveau Voyage di Maximilien Misson, Firenze, 23 Maggio 1688

Il Palazzo della Signoria, Ponte Vecchio, Palazzo Medici in San Lorenzo, le stesse mura della città e molti altri edifici di Firenze, sono caratterizzati dall’uso di questa pietra, che è diventata il simbolo delle costruzioni fiorentine dal Medioevo al Rinascimento.
La parte bassa dei palazzi è spesso costituita da grosse pietre sporgenti lasciate in grezzo e sfalsate, il bugnato rustico. Gli anelli sulle facciate si utilizzavano per legare gli animali, nei chiodi venivano sistemati i ceri per illuminare la strada e gli uncini alle finestre servivano per appendere i tendaggi durante i festeggiamenti e le cerimonie religiose.

Anche le basiliche di Santa Maria Novella e San Lorenzo presentano parti in pietraforte e lo stesso la Stazione Ferroviaria della città, grande edificio che è un bell’esempio di architettura degli anni ’30 realizzato da Giovanni Michelucci.

Per anni gli scalpellini toscani hanno estratto pietra forte e pietra serena dalle colline dei dintorni di Firenze e i marmi sulle Apuane a Carrara. Grotte e cave si possono notare un po’ ovunque. In particolare nella zona di Settignano, un piccolo paese a pochi chilometri da Fiesole, si estraeva una varietà molto pregiata di pietra serena che veniva chiamata “del Fossato“.
Lo stesso Michelangelo, che possedeva poderi a Settignano, aveva i propri fidati scalpellini sul luogo ai quali si rivolgeva per l’acquisto delle pietre.


La pietra serena, meno resistente al vento della pietra forte, si distingue per il colore grigio a grana sottile contenente pagliuzze brillanti dovute a scaglie di mica.


Mentre la pietraforte si usava principalmente nel Medioevo, la pietra serena ebbe una larga diffusione in Toscana a partire dal Rinascimento. Fu la pietra preferita dal Brunelleschi, che la utilizzò accostata generalmente agli intonaci chiari, in modo da avvicinarsi maggiormente a quella che era la riscoperta dell’architettura classica. La pietra serena veniva usata essenzialmente per colonne, capitelli, sculture, scaloni monumentali, lastre di pavimentazione.

Le cave di pietraforte dei dintorni di Firenze sono ormai esaurite ad eccezione di qualcuna rimanente nella zona del Chianti.
