Colle Val d’Elsa si trova al centro della Toscana, nell’armonioso territorio che si estende fra Siena e Firenze.
Il centro storico domina dall’alto la valle dove scorre il fiume Elsa. Se ne ha una bella visuale dalla piazza centrale del paese moderno, piazza dedicata ad Arnolfo di Cambio, l’architetto primo ideatore del Palazzo Vecchio e del Duomo di Firenze, nato a Colle nel 1245.
Colle è anche patria natale di Cennino Cennini, il primo scrittore ad aver tramandato dettagliatamente in un manoscritto le metodologie pittoriche utilizzate nella sua epoca, il finire del medioevo. Il manoscritto servì da guida per molti artisti italiani e stranieri, e ancora oggi costituisce un’interessante guida informativa. Il pittore impressionista Renoir nel 1911 nell’introduzione all’edizione francese del libro di Cennini si espresse in questo modo:
Potrebbe sembrare che siamo molto lontani da Cennino Cennini e dalla pittura, eppure non è così, poichè la pittura è un mestiere, come la falegnameria e la lavorazione del ferro, e sottostà alle medesime regole
Colle Val d’Elsa fu molto amata da Francesco Stefano di Lorena, il Granduca che succedette ai Medici nel governo della Regione dopo l’estinzione della dinastia.
Francesco, Imperatore del Sacro Romano Impero e padre della regina Maria Antonietta, nel 1750 emanò la “Legge per il regolamento della nobiltà e cittadinanza” e conferì a Colle il titolo di “città nobile”, un’onorificenza dovuta ad “osservanze di fatto”. Probabilmente determinante fu la presenza nella Cattedrale della reliquia di un Sacro Chiodo della Croce di Gesù.
Pertanto, come Firenze, Siena, Pisa, Cortona e qualche altra bella cittadina toscana, Colle Val d’Elsa si trovò iscritta nel ristretto cerchio delle patrie nobili, che era anche la prerogativa richiesta agli aristocratici per entrare a pieno titolo a far parte degli ordini cavallereschi nobiliari.
E patria nobile Colle lo è stata, soprattutto nel dare i natali ad Arnolfo di Cambio, uno dei più influenti architetti di tutti i tempi, l’uomo che abbellirà Firenze con la progettazione del Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, del Duomo di Santa Maria del Fiore e di numerosi altri monumenti italiani.
La casa-torre di Arnolfo di Cambio si trova al termine di Via del Castello, nella parte alta di Colle, nei pressi del Baluardo, una zona panoramica molto suggestiva. Da lassù si domina tutta “Colle Bassa”, una zona già presente in epoca medievale e caratterizzata fin da allora da mulini, cartiere e vetrerie che sfruttando le acque del fiume Elsa, producevano eccellenti manufatti. Ancora oggi Colle Val d’Elsa è nota per essere la Città del Cristallo, una delle più famose al mondo.
Le acque del fiume Elsa sono citate anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Nel canto XXXIII del Purgatorio, Beatrice si rivolge al poeta con queste parole:
E se stati non fossero acqua d’Elsa
i pensieri vani intorno alla tua mente
La bella zona lungo il fiume è balneabile e in estate è meta di cittadini e villeggianti in cerca di refrigerio. Gli argini sono stati ripristinati in modo da creare sentieri dove poter camminare a contatto con la natura in un percorso di circa 4 km. L’entrata consigliata è quella al Ponte di San Marziale, in località Gracciano. Lì si troveranno anche suggestive cascate.
Per raggiungere Colle Alta possiamo incamminarci a piedi, usare l’ascensore dal basso, oppure giungere comodamente con l’auto seguendo la circonvallazione che va verso Volterra. Lungo la strada si troveranno diversi parcheggi.
Entrando da Porta Nova e imboccando Via Gracco del Secco, si noteranno molti palazzi di epoca rinascimentale e barocca. Alcuni sono stati trasformati in hotel oppure ospitano musei, come l’ex Conservatorio di San Pietro, edificio progettato da Giorgio Vasari il Giovane, nipote del celebre storico delle Vite.
Mano a mano che procediamo avanti, le costruzioni si fanno più antiche, fino ad arrivare alla Piazzetta di Santa Caterina, da dove è consigliabile affacciarsi sulla panoramica Via Dietro le Mura.
Andando avanti per Via del Campana troveremo il cinquecentesco Palazzo Renieri, sede del Municipio, con il grande stemma Medici sulla facciata.
Al di là del ponte, fa da sfondo lo scenografico Palazzo Campana, preceduto da lunghissime “panche di via”. Era la residenza di Francesco Campana, ambasciatore presso l’imperatore Carlo V e consigliere di Alessandro e Cosimo I dei Medici.
Il palazzo fu realizzato nel 1539 su disegno di Giuliano di Bartolomeo d’Agnolo Baglioni, figlio di Baccio d’Agnolo. Rappresenta uno dei primi esempi di passaggio fra architettura rinascimentale e manierista.
Superato l’arco entreremo nella parte più antica della città, quella che un tempo si chiamava Piticciano e che in seguito prese il nome di Castrum Collis. Numerosi palazzi medievali e rinascimentali si susseguono lungo la centrale Via del Castello. Erano le dimore delle antiche famiglie aristocratiche colligiane, che avevano ricoperto incarichi importanti nel Granducato di Toscana e nell’amministrazione della città di Firenze.
La nostra visita successiva fu a Colle, una cittadina distesa su un crinale di un’erta collina. Qui visitammo la cattedrale, chiese, conventi e vecchi palazzotti dove una miserrima nobiltà tira avanti trincerata nella propria etichetta. Non trovammo nemmeno una locanda di cui potesse vantarsi quel luogo, pertanto tornammo al borgo sottostante dove trovammo le cartiere e un pranzo
Joseph Forsyth, 1802
Il Palazzo Pretorio, sede del Museo Archeologico, è riconoscibile dagli stemmi sulla facciata. A fianco c’è la seicentesca Cattedrale dei Santi Alberto e Marziale, sorta su una chiesa preesistente della quale si vedono le colonne sulla fiancata a ovest; nel seminterrato è presente anche una cripta.
La preziosa reliquia del Sacro Chiodo si trova nel transetto di destra della chiesa, all’interno di un tabernacolo in marmo attribuito alla bottega di Mino da Fiesole.
La reliquia si fermò nei pressi di Colle nel IX secolo, a causa dell’improvvisa morte di un vescovo franco che da Roma la stava trasportando lungo la Via Francigena. Fu consegnata nelle mani di un prete di campagna, nella zona fra Colle e San Gimignano, cosa che fece nascere qualche diverbio fra i due Comuni in relazione al luogo in cui avrebbe dovuto essere conservata.
Per il suo valore storico, il re Vittorio Emanuele III ha dichiarato la semplice Cattedrale di Colle “Monumento Nazionale” con Regio Decreto del 21 Novembre 1940. Nella chiesa si trovano un crocifisso in bronzo realizzato da Pietro Tacca su disegno del Giambologna, un pulpito del XV secolo e gli organi a canne, che come risulta dai documenti, sono stati presenti in questo luogo a partire dalle epoche medievali.
Il primo organo venne acquistato nel 1371, “ad onorandum cum sonu et pulsatione dietarum organorum Plebem Sancti Alberti…”
Nella seconda metà del 1500 nacque a Colle Val d’Elsa uno dei più grandi organisti italiani della storia: Domenico Benvenuti. Egli si stabilì in seguito a Roma dove produsse alcuni degli organi più rinomati del secolo XVI, come quello del duomo di Orvieto e quello a due tastiere di Santa Maria in Aracoeli in Campidoglio, creato con la collaborazione di Francesco Palmieri.
Suo figlio Benvenuto continuò con successo l’opera del padre fino a quando, disgustato dai giochi di potere per l’assegnazione delle opere, se ne andò da Roma, trasferendosi a vivere in campagna.
Nel secolo XVI era presente nella Cattedrale di Colle anche un organo a canne realizzato da Onofrio Zeffirini di Cortona, l’artista che ha prodotto gli organi di tutte le chiese più importanti di Firenze. La musica ha accompagnato la liturgia fin dai tempi del medioevo, come strumento privilegiato per lo “studio dell’armonia”.
Proseguendo la passeggiata lungo Via del Castello, troviamo sulla destra il Palazzo dei Priori e dalla parte opposta il Teatro dei Varii, antica costruzione rimaneggiata nel secolo XVII.
Arriviamo così alla piazzetta di Santa Maria in Canonica, con l’antica chiesa in posizione sopraelevata e intorno le vecchie case in pietra.
In fondo alla strada si raggruppano alcune case-torri ben conservate, fra queste c’è la casa di Arnolfo di Cambio, nato qui nel 1245.
Prendendo a destra dal cancello di Palazzo Masson giungiamo al Baluardo, un bel punto panoramico sulla città bassa.
Poi possiamo tornare indietro percorrendo Via delle Romite oppure la panoramica Via del Muro Lungo, concludendo così il nostro giro in questa bella e piuttosto sottovalutata cittadina toscana.
Fra le altre suggestive cittadine dei dintorni possiamo suggerire senza dubbio San Gimignano, Patrimonio Unesco dal 1990, Volterra, antica lucumonia etrusca, oppure il piccolo Monteriggioni, fortezza citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Se vi piacciono i borghi medievali campestri, è imperdibile Certaldo, paese di nascita del Boccaccio.