Il paese di Sirolo domina dall’alto le rupi calcaree del Conero, l’unico promontorio della costa Adriatica prima del Gargano. Dalla terrazza di Piazza Vittorio Veneto, il monte appare ricoperto dalla vegetazione di lecci, corbezzoli e pini, e un mare azzurro-verde lambisce le spiagge bianche di sassi e ghiaino.
Il Monte Conero nel suo semplice e grande lineamento, appare appena rosato con non so quale interiore luccichìo...
Così scriveva Gabriele d’Annunzio, che era spesso ospite nel Conero dallo scrittore Adolfo De Bosis, il fondatore della rivista Il Convito, manifesto dell’estetismo del secolo XIX.
I due, insieme a Giovanni Pascoli e altri poeti, furono importanti esponenti del decadentismo italiano. Tanto estroverso il primo, quanto riservato l’altro, essi contribuirono alla nascita in Italia di nuove tendenze letterarie e artistiche. La Torre di Portonovo, torre di vedetta settecentesca acquistata dal De Bosis a fine 800, era uno dei loro luoghi ideali per l’ispirazione, un posto isolato su quella costa adriatica che rappresentava per entrambi la patria di nascita.
La torre si trova nei pressi della baia di Portonovo, una delle più celebri spiagge del Conero. Oggi è sede di un’associazione culturale che ricorda Adolfo e il figlio Lauro De Bosis, lo scrittore rivoluzionario noto per il volo su Roma del 1931.
Il borgo di Sirolo, posto sulla cima del promontorio del Conero, ha origini medievali. Le mura poderose e quelle coste impervie contribuirono alla fama del castello, che nel Medioevo era considerato inespugnabile. Federico Barbarossa per tre giorni ne tentò inutilmente l’assedio.
La fortezza apparteneva ai Cortesi, una famiglia di feudatari, che nel 1225 lo cedettero alla città di Ancona. Poi passò allo Stato Pontificio, periodo in cui furono edificate le diverse chiesette del paese. Oggi dell’antico castello rimangono alcune parti di mura, qualche portale e l’Arco Gotico al termine del Corso Italia.
La settecentesca chiesa di San Nicolò di Bari costituisce il punto focale del paese. E’ in stile neoclassico, costruita su una preesistente medievale. Il campanile con la cupola a cuspide era anticamente una torre di difesa ben visibile dal mare.
La piazza antistante, Piazza Vittorio Veneto, è un luogo molto animato, soprattutto di sera, quando si riempie di bancarelle e gente ai tavoli di ristoranti e gelaterie, davanti alla bella terrazza sul promontorio.
Il Parco Regionale del Conero è divenuto un’area protetta nel 1987. Le spiagge di Sirolo si trovano ai piedi della zona abitata: sono la spiaggia Urbani, quella di San Michele e alcune più selvagge come i Sassi Neri, tutte belle insenature che frastagliano la costa del promontorio.
Possiamo raggiungerle attraverso i numerosi sentieri nel bosco oppure percorrendo la strada asfaltata che scende in basso, per poi parcheggiare nei pressi. Le navette comunali fanno avanti e indietro dalle spiagge durante tutte le ore del giorno, è comunque necessario percorrere alcuni tratti a piedi per arrivare al mare.
Nel tardo pomeriggio le coste sono piuttosto in ombra, è quindi preferibile sfruttare a pieno le ore mattutine.
Alcune spiagge dei dintorni sono molto famose, la più conosciuta è quella delle Due Sorelle, che si raggiunge esclusivamente via mare.
Dobbiamo recarci alla spiaggia di San Michele o al porto di Numana, da dove la compagnia dei Traghettatori del Conero ci condurrà a destinazione, intrattenendoci durante la navigazione con le descrizioni dei luoghi e i racconti delle vicende sul territorio.
Per una gita nei dintorni, oltre alle già citate escursioni in mare, è consigliabile visitare Ancona, detta il “gomito d’Italia”, per la particolare forma della costa che crea una rientranza ideale al riparo delle navi.
Il porto di Ancona, molto importante in epoca romana, fu ampliato da Traiano a proprie spese, per questo il Senato Romano gli dedicò l’Arco trionfale che vediamo sulle banchine. L’arco appare raffigurato anche nella scena 58 della Colonna Traiana, in Via del Corso a Roma.
Il bassorilievo rappresenta l’imperatore in partenza dal porto di Ancona con l’esercito romano. Si riconoscono l’Arco Trionfale con le doppie colonne, che in origine aveva tre statue sopra, e il Colle Guasco in alto con il Tempio di Venere, sulle cui fondamenta fu edificato nel medioevo il duomo di San Ciriaco.
Nella principale piazza di Ancona, Piazza del Plebiscito, lo spazio rettangolare e allungato ha al centro la statua di Clemente XII, il papa che nel 1700 si occupò della rinascita del porto, dopo la decadenza dei secoli medievali. L’altro arco sul molo, detto Arco Clementino, fu progettato per lui dall’architetto Luigi Vanvitelli.
Clemente XII è noto anche per essere stato il primo papa della storia a condannare le associazioni massoniche.
Che nessuno ardisca o presuma, sotto qualunque pretesto o apparenza, di istituire… di esortare, indurre, provocare o persuadere altri ad iscriversi o ad intervenire a simili Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole…
da In eminenti apostolatus specula, 28 Aprile 1728, Papa Clemente XII
Altro luogo da vedere ad Ancona è il lungomare del Passetto, una zona panoramica caratterizzata da scalinate che scendono fino al mare. Là sotto si trovano numerose grotte che furono scavate dai pescatori che abitavano la città. L’ideatore del complesso architettonico fu l’anconetano Guido Cirilli, allievo di Sacconi, l’architetto del Vittoriano al Campidoglio.
Il complesso monumentale, dedicato ai Caduti della prima Guerra Mondiale, fu iniziato nel 1923 e venne finanziato dai cittadini di Ancona. E’ realizzato in pietra d’Istria, la pietra proveniente dalla Croazia che caratterizza molti palazzi di Venezia. Nonostante la mastodontica mole, l’intera costruzione, con il tempietto in alto e le bianche scalinate, si inserisce armoniosamente nell’ambiente circostante, seguendo le linee naturali del pendio e risultando assai gradevole alla vista.
Il Passetto è praticamente la spiaggia di Ancona ed è il principale luogo d’incontro estivo degli abitanti. Il territorio fa già parte del Parco del Conero.
Altre visite interessanti per completare la nostra vacanza nel Conero, possono essere quelle dei paesini dell’interno, come Recanati, il borgo di Giacomo Leopardi.
Possiamo visitare il palazzo dove nacque e visse il poeta, la sua biblioteca, i Colli dell’Infinito e la piazzetta del Sabato del Villaggio con la casa di Silvia, sua musa ispiratrice d’infanzia.
Imperdibile anche la visita al Santuario di Loreto, dove all’interno di una splendida basilica è conservata una parte della casa di Nazareth dove crebbe Maria e che Gesù ha sicuramente frequentato quando era bambino.
La Santa Casa è composta da tre pareti in pietra che per le tecniche e le malte usate si sono dimostrate provenienti dalla Palestina dell’epoca storica in questione. Risulta inoltre perfettamente combaciante con la parte rimasta a Nazareth. La leggenda racconta che furono gli angeli a trasportarla dal cielo, e probabilmente si trattava degli Angeli di Costantinopoli, una famiglia discendente dagli imperatori bizantini, che durante le crociate trasportarono le “Sante Pietre” a bordo delle loro navi. Il documento di nozze di Margherita, figlia di Niceforo Angeli, con Filippo I d’Angiò, cita infatti le “Sante Pietre” come dote di nozze. Giunsero al porto di Recanati nel 1294.
La Basilica di Loreto è da sempre stata un luogo di pellegrinaggio importante visitato da migliaia di persone al mondo. Molti furono i Grandtourists che sulla via di Roma si fermarono a Loreto. Il francese Maximilien Misson riporta il suo dettagliato resoconto con talvolta le consuete ironiche critiche.
Non bisogna dimenticare altre due cose assai notevoli, che si dice siano state trasportate qui allo stesso tempo della casa. L’altare, che gli Apostoli hanno fatto con le loro mani, e la pietra sulla quale San Pietro avrebbe celebrato la sua prima messa… Il pavimento è di riquadri di marmo bianco e rosso. Non è il pavimento antico, perchè dicono che quello gli angeli, con le fondamenta della casa l’hanno lasciato a Nazareth. Per provare la storia della traslazione si insiste molto sul fatto che essa sembra in effetti non avere fondamenta e sia solo poggiata in terra, come se fosse caduta dal cielo
da Noveau Voyage di Maximilien Misson, lettera XX, 1688
Nel 1789 anche il libertino Giacomo Casanova si recò in pellegrinaggio a Loreto. Ce ne parla con il vivace e caratteristico stile, nel primo libro della storia della sua vita.
Arrivai nella santa città stanco da non poterne più, dato che per la prima volta in vita mia avevo fatto quindici miglia a piedi… Entrando nella città vidi venire verso di me un abate avanti negli anni e gli domandai dove potessi trovare un’onesta locanda… Un’ora dopo mi venne servita una deliziosa cena di magro e prima che mi coricassi mi domandarono se prendevo la cioccolata prima o dopo la messa…. L’indomani feci la comunione alla Santa Casa; il terzo giorno lo impiegai a vedere tutta la parte esterna di quel prodigioso santuario, e l’indomani assai per tempo mi rimisi in cammino, non avendo speso che tre paoli per il mio parrucchiere
da Storia della mia vita di Giacomo Casanova, 1789
Il Conero, con le belle spiagge, la gradevole campagna e le numerose iniziative turistiche, è sicuramente un luogo dove trascorrere una piacevole vacanza.
A Sirolo gli hotel non sono molti. Le case-vacanza o gli agriturismi dell’interno possono costituire una valida alternativa, quindi se siete interessati a una vacanza non fatevi scappare le occasioni.
Non so dove i gabbiani abbiano il nido, dove trovino pace.
Io sono come loro, in perpetuo volo…”
dalla poesia I Gabbiani scritta a Sirolo da Vincenzo Cardarelli nel 1942.