Portovenere è uno dei paesi più pittoreschi d’Italia. Si trova all’estremità ovest del Golfo di la Spezia, detto “Golfo dei Poeti” perchè amato e descritto da scrittori di tutto il mondo.

Nel pomeriggio entrammo attraverso Portovenere, nella baia o golfo di Spetia o Spezza, il Portus Lunae degli antichi… L’intero golfo è circondato da boschi di ulivi e aranci, e presenta uno spettacolo davvero delizioso
da Travels through France and Italy, di Tobias Smollet, 1766

In quel luogo, dove “fuoriesce il tritone dai flutti“, come scriveva Eugenio Montale, gli antichi Romani pensavano fosse nata Venere, la dea della bellezza, e da questo è derivato il nome della cittadina.

Essi immaginavano che la dea fosse nata dalle acque proprio là, dove avevano edificato un tempio.
Il tempio in seguito fu trasformato nella chiesa di San Pietro, il cristiano tempio del Montale.
Il suggestivo interno, racchiude nella parte a destra dell’ingresso, i resti della pavimentazione dell’antichissimo tempio pagano. Là sotto si trova la grotta dedicata al poeta Byron, anche lui amante di questo luogo.

Il borgo di Portovenere è costituito dalle coloratissime case di Liguria, che da semplici abitazioni di pescatori sono divenute immobili molto esclusivi.


La via principale è piena di negozi, con strette scalinate attraverso le quali si scende al mare, oppure si sale verso il Santuario di San Lorenzo e il Castello Doria.

Lungo il molo ci sono gelaterie e ristoranti di pesce. Il Castello Doria, nel punto più alto del paese, fu edificato intorno al 1100 dalla Repubblica di Genova. L’attuale aspetto risale al 1600.

Dal molo di Portovenere ci possiamo imbarcare per mini-crociere verso i paesi delle Cinque Terre, splendido tratto di mare della costa di levante, oppure in 10 minuti possiamo raggiungere l’Isola Palmaria, con coste alte fino a 180 metri e alcune grotte visitabili.
Sull’isola troveremo qualche ristorante, alcuni affittacamere e molti sentieri per camminare nella profumata macchia mediterranea.

Portovenere, le Cinque Terre, e le isolette di Palmaria, Tino e Tinetto sono Patrimonio Unesco dal 1997.