Conosciuta soprattutto per la produzione del vino Brunello, la cittadina di Montalcino, nella Toscana del sud, si trova in una bella posizione dominante le colline della Val d’Orcia e non molto distante dal massiccio del Monte Amiata.
Il centro storico del paese è quello caratteristico della zona: case in pietra, strette viuzze, qualche tipica piazzetta con notevoli elementi medievali. Nei dintorni tanti vigneti e bei boschi di lecci, il cui simbolo appare nello stemma della città.

Montalcino, di origini etrusche, ebbe un ruolo determinante nel 1550 dopo la caduta di Siena sotto il dominio dei Medici di Firenze.
Fu infatti sede della Repubblica di Siena riparata in Montalcino che molte famiglie importanti del senese capeggiate da Pietro Strozzi e appoggiate dall’imperatore Enrico II di Francia, vollero fondare nel tentativo di ripristinare la gloriosa Repubblica della città del Palio che era stata sconfitta da Firenze. La colonna con la lupa senese appare infatti vicino al palazzo dei priori.

All’ingresso del paese troviamo la fortezza a forma pentagonale eretta dai Senesi nel 1361. Dalle mura e dai bastioni si può ammirare un bel panorama sui territori circostanti. Lì, nel grande piazzale interno, si organizzano spettacoli e degustazioni di vini.


E’ stata infatti la produzione del vino Brunello l’elemento che ha permesso la grande rivalutazione della zona negli ultimi decenni.
I vini della zona di Montalcino sono noti fin dal periodo medievale; ne troviamo apprezzamenti in numerosi documenti storici e in alcuni trattati cinquecenteschi riguardanti appunto la Repubblica di Siena in Montalcino. Trattandosi di un prodotto DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) le regole di produzione, imbottigliamento e conservazione sono molto rigide e prevedono analisi chimico-fisiche e l’apposizione del sigillo di garanzia da parte dello Stato.


L’ideatore del Brunello fu Ferruccio Biondi Santi discendente da famiglie di medici e farmacisti appassionati di viticoltura. Egli alla fine del 1800, volle sperimentare sulla produzione di un vino realizzato unicamente con un singolo vitigno, il Sangiovese.
Il 1969 fu l’anno decisivo per l’ascesa del Brunello, che dopo aver ottenuto già numerosi riconoscimenti, decollò a livello internazionale. Fu l’anno in cui il Presidente della Repubblica Saragat decise di offrire vino Brunello al pranzo ufficiale in onore della regina d’Inghilterra Elisabetta.
Il successo fu memorabile e da allora non ha conosciuto crisi. Il Brunello non è commercializzato in damigiane o sfuso, ma venduto esclusivamente in bottiglie non superiori ai 5 litri di capacità.

In Piazza del Popolo, la principale del paese, e nelle zone limitrofe, ci sono taverne, osterie e ristoranti. C’è anche un’antica e famosa enoteca aperta dall’ideatore del Brunello, Ferruccio Biondi Santi: il Caffè Fiaschetteria Italiana 1888. Il locale è conosciuto anche come il Florian di Montalcino. E’ un punto di ritrovo importante per intenditori di vini, l’equivalente di quello che era lo storico caffè di Venezia per la cioccolata.

Il Palazzo dei Priori, con la sua esile mole e l’alta torre, troneggia sulla graziosa piazzetta e separa via Matteotti dalla costa del Municipio. Salendo in alto, nella posizione più alta del paese troviamo il Duomo del Santissimo Salvatore, interamente dedicato a Gesù e riportante sulla facciata, che ricorda gli antichi templi romani come il Pantheon a Roma, la scritta Non est in alio aliquo salus, “Non c’è salvezza in altro”.
La chiesa, costruita su una pieve dell’XI secolo, anche questa dedicata a Gesù, venne elevata a Cattedrale nel 1462 per volere del papa Pio II Piccolomini, ideatore del borgo di Pienza in Val d’Orcia.


L’antica chiesa venne poi demolita nel 1817 e ricostruita in stile neoclassico dall’architetto Agostino Fantastici. Caduta poi in degrado, fu restaurata per volere del vescovo Alfredo del Tomba nel 1934.
All’interno si notano scritte in latino dedicate a Gesù, così come la lunetta con Cristo benedicente in vetrata policroma sul portale d’ingresso. Al centro della cupola c’è il trigramma nel disco solare Jesus Hominum Salvator ideato da San Bernardino da Siena.


Le navate laterali sono dedicate alla Madonna e a San Giuseppe. Il grande fonte battesimale venne realizzato nel 1933 da Egesto Bellini.
Ai lati della cupola, le statue di San Michele arcangelo e San Giovanni evangelista sono opera di Antonio Maria Rossi, scultore di Gubbio.
Tutto in questa chiesa è dedicato e fa pensare al trionfo di Gesù Redentore.


Montalcino è un paese che ha una libertà endemica scrisse Alfonso Gatto, poeta ermetico nato a Salerno nel 1909, è un paese di confidenze e insieme un davanzale per l’apocalisse. Si riferiva probabilmente alle famiglie senesi, che non volendo sottostare al dominio fiorentino si spostarono a vivere quassù, su queste belle colline della Toscana del sud.
