Piazza del Duomo

La bellissima cattedrale di Siena, realizzata su disegno iniziale di Nicola e Giovanni Pisano, è interamente decorata da marmi bianchi e neri che richiamano i colori dell’antica balzana cittadina. I motivi in bianco e nero si ritrovano sul sagrato e nel campanile.

Duomo di Siena

La facciata in stile gotico italianizzato, sembra un ricamo prezioso. L’idea di costruire una nuova cattedrale che glorificasse l’accresciuta ricchezza della città, prese campo nella prima metà del secolo XIII, quando la repubblica senese ingaggiò i migliori maestri pisani e d’oltralpe per consulenze sulla nuova costruzione. Ma a differenza delle altre chiese, come l’immensa Abbazia di San Galgano, già costruita dai Cistercensi in terra di Siena e della quale ci rimangono le suggestive mura, fu deciso per questa cattedrale di procedere secondo l’estro dei maestri locali, che mal si piegavano a regole suggerite da fuori. Ognuno di loro volle dare il meglio e dimostrare la sua abilità.

La più incantevole fiorita gotica, ma d’un gotico nuovo, sbocciato in un clima migliore Ho trascorso in questa chiesa metà della mia giornata; vi si passerebbe con intenso godimento il giorno intero

da Viaggio in Italia di Hippolyte Taine, 1864

domo di siena particolari facciata
Particolari della facciata del Duomo di Siena

La chiesa si presenta assai ricca e decorata, sia esternamente che internamente. Il sagrato all’esterno della chiesa simboleggia Farisei e Pubblicani, mentre il pavimento in mosaico dell’interno rappresenta episodi biblici, miti e allegorie. I motivi in bianco e nero proseguono su pareti, colonne e pavimento. Il pavimento fu composto a partire dalla fine del 1300 da più di 40 artisti fra i quali il senese Domenico Beccafumi e Bernardino di Betto, conosciuto come Pinturicchio, nato a Perugia nel 1452. Per la realizzazione del Duomo di Siena non furono ingaggiate squadre di scalpellini e operai ad hoc, ma solo singoli magistri lapidum, quasi sempre della zona. Per questo l’insieme può risultare a volte disomogeneo, in quanto prodotto da individuali mentalità creative.

Come riporta Giorgio Vasari, l’idea iniziale di accostare i marmi chiari e scuri anche nel pavimento, fu di Duccio di Boninsegna.

Meritò dunque Duccio, pittore senese molto stimato, portare il vanto di quelli che dopo di lui sono stati molti anni, avendo nei pavimenti del duomo di Siena, dato principio di marmo ai rimessi delle figure di chiaro e scuro, nelle quali oggi i moderni artefici hanno fatto le meraviglie che oggi si vedono

da Vita di Duccio, di Giorgio Vasari, 1550

"Il Colle della Sapienza" di Pinturicchio, particolari dal pavimento del Duomo di Siena
“Il Colle della Sapienza” disegno di Pinturicchio, particolari dal pavimento del Duomo di Siena

L’impiantito è il più bello del mondo; addirittura troppo bello per poterlo calpestare, da qui la consuetudine di coprirne la maggior parte con assi ben connesse l’una all’altra… Confesso che non ho visto nulla in Italia che mi sia piaciuto più di questo pavimento

da Voyage of Italy di Richard Lassels, 1650

La cattedrale di Siena meriterebbe un intero volume… Il pavimento costituisce giusta materia di orgoglio dell’Italia ed è in grado di sfidare il mondo a produrre l’uguale… L’effetto è del tutto simile a quello di una bellissima e finissima tovaglia di damasco dal disegno perfetto

Hester Lynch Piozzi, scrittrice inglese, 1786

Gli incarichi affidati ai Magistri lapidum non erano cedibili o delegabili ad altri e chi aveva ottenuto l’incarico non poteva ricevere nessun’altra commissione (se non nel Comune) per la durata di tre anni. Essi erano sottoposti alla supervisione di un Operaio che aveva il compito di riferire al Comune che tutto procedesse senza frodi. Gli operai assunti per questa funzione erano dieci e avevano l’incarico per un anno.

Gli operai dovevano far giungere ai Maestri che avrebbero lavorato lealmente, senza ritardi e senza frodi, come se lavorassero per se stessi. Dovevano inoltre denunciare alla città le eventuali violazioni dei maestri…

da Scultori senesi nel Duomo Vecchio, Accademia senese degli Intronati, 1988

Duomo di Siena, vista dalla Cupola
Duomo di Siena, vista dalla Cupola

La chiesa, dal ricco e decoratissimo interno, custodisce tesori preziosi come il pulpito originale del Pisano del 1265 e alcune opere di DonatelloBernini e Michelangelo.

Il compositore Richard Wagner, in visita a Siena nel 1880, prese ispirazione dall’interno di questa chiesa per creare le scenografie del tempio del Graal per la sua opera Parsifal.

La visita del duomo lo commosse profondamente… Sentendosi molto rinvigorito, riprese con ardore la composizione del Parsifal, lavorando non solo al mattino, ma pure nelle ore del pomeriggio… Amava anche trattenersi con un frate benedettino, don Guido, che era stato precettore presso la famiglia Strozzi ed era addetto all’Ospedale Maggiore di Siena

da Wagner in Italia di Mario Panizzardi

Il bellissimo interno della cattedrale di Siena
Il bellissimo interno della cattedrale di Siena

Alcuni visitatori si dimostrarono invece meno entusiasti della decorazione della chiesa che poteva destabilizzare occhi meno affascinati dal dettaglio e più al risultato globale finale.

La Cattedrale è un curioso edificio gotico: i Senesi la considerano bella e son convinti che se fosse a Roma, verrebbe subito dopo San Pietro; da parte mia credo che sia più curiosa che bella… A prima vista questa variegazione colpisce, ma alla lunga ritengo non regga

Samuel Sharp, Lettere dall’Italia, 1766

La variegazione decorativa della chiesa, con gli appariscenti motivi in bianco e nero ad altezze e posizioni diverse, era semplicemente il prodotto delle singole mentalità e delle idee creative degli artisti, che lavoravano liberamente secondo il proprio estro personale.

Lo stridente contrasto si fa calmo e gli subentra un non so che d’armonico, del quale una calda tinta bruna può dirsi la nota dominante

Langton Douglas

Il Battistero nella parte sottostante del Duomo

Lungo la navata di sinistra della Cattedrale si trova la Libreria Piccolomini, un suggestivo ambiente interamente affrescato da Pinturicchio con i suoi assistenti. La libreria celebra la vita di Pio II Piccolomini, papa umanista e letterato nato a Pienza, in provincia di Siena, nel 1405. Fu voluta dal nipote, il cardinale Francesco Piccolomini Todeschini, in seguito divenuto anche lui papa con il nome di Pio III. La libreria doveva onorare il celebre zio e allo stesso tempo, custodire i preziosi volumi da lui raccolti.

duomo di Siena, pavimento e pulpito
Il Pulpito
Libreria Piccolomini, Duomo di Siena
Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena

Il coro ligneo dietro l’altare maggiore del Duomo ha parti medievali e altre provenienti dal coro di Monteoliveto Maggiore. Il leggio cinquecentesco è opera di Domenico Cafaggi, detto Capo, nato a Settignano, che operò in molte maniere nella Cattedrale, mentre nell’adiacente Museo dell’Opera potremo ammirare, a distanza molto ravvicinata, la vetrata originale dell’abside dedicata alla Madonna attribuita a Duccio di Boninsegna.

Nella visita agli edifici che compongono il Complesso Museale del Duomo di Siena, potremo ammirare anche il Battistero, sul retro del Duomo in basso, e la Cupola, detta Porta del Cielo per lo splendido panorama dall’alto verso l’interno e l’esterno della chiesa.

Il Duomo incompiuto

Parve poi in quel tempo ai Senesi che la loro cattedrale non fosse degna di una città così orgogliosa e ricca come Siena. Le vicine città di Firenze e Orvieto avevano già intrapreso la costruzione di chiese di ben più vaste dimensioni… Sulle prime decisero solo di fare aggiunte all’edificio esistente, e pensarono così di costruire un nuovo battistero

da Storia d’Arte Senese di Langton Douglas

Il vecchio Battistero, che si trovava inizialmente nella Piazza antistante la facciata principale, fu spostato nella direzione del pendio di Valle Piatta, anche in relazione all’eventuale ampliamento del Duomo che avrebbe previsto l’entrata principale nell’asse verso Piazza del Campo. Questo fu il motivo della realizzazione di una facciata vera e propria anche per il Battistero, che doveva essere collegato dall’interno al Coro della Cattedrale. Di nuovo furono chiamati esperti da fuori territorio per valutare il da farsi. Fra questi ci fu Lorenzo del Maitano, un senese che era all’epoca, nel 1322, capo architetto del duomo di Orvieto.

La nuova costruzione non era stata portata ancora molto innanzi, che una commissione di uomini esperti, a capo dei quali c’era Lorenzo del Maitano, capo architetto del Duomo di Orvieto ed uno fra i più grandi artisti che Siena abbia prodotto, la giudicò pericolosa, perchè poco solida. Gli architetti consultati consigliarono i cittadini di costruire una nuova chiesa “bella, grande e magnifica, ben proporzionata in lunghezza, altezza, larghezza e in tutte le sue parti”, proposta che non fu subito accettata.

da Storia d’Arte Senese di Langton Douglas

Il 23 agosto del 1339 il Governo si decise per la nuova edificazione di una chiesa che avesse come transetto la nave e il coro del vecchio duomo. A capo architetto fu chiamato il senese Lando di Pietro, che venne da Napoli, dove si trovava a servizio del re Roberto d’Angiò. Il re Roberto, che nel 1310 si era recato personalmente a Siena, aveva avuto modo di conoscere e apprezzare gli eccellenti artisti della città, i quali più volte chiamò a suo servizio. Fra questi Simone Martini, che fu uno dei più influenti artisti del Trecento, era all’epoca a capo di molti lavori nella città di Napoli ed ebbe da re Roberto una pensione di venti fiorini d’oro a vita.

duomo incompiuto siena
Il Duomo incompiuto, “facciatone

La prima pietra del nuovo duomo di Siena fu posata solennemente nel febbraio del 1340. Con il tempo e l’avanzare dei lavori si modificarono però varie volte i progetti, che furono poi arrestati dalla grande pestilenza del 1348. L’entusiasmo era ormai svanito, le lotte fra le fazioni indebolivano le energie dei cittadini e soprattutto, la nuova costruzione della chiesa dava segni di scarsa stabilità. Fu così che il nuovo capo-architetto Domenico d’Agostino, coadiuvato dal suo assistente Niccolò di Cecco, decisero fosse meglio al momento conservare la vecchia cattedrale ultimando il coro soprastante al battistero di San Giovanni.

Le parti pericolanti furono demolite e da allora in poi non si parlò più di dar compimento all’immensa cattedrale ideata da Lando di Pietro. I Senesi si accontentarono di ampliare e abbellire il vecchio Duomo.

da Storia d’Arte Senese di Langton Douglas

Nella piazza, sul lato est, sono ancora osservabili le parti dell’incompiuto Duomo Nuovo, il quale progetto non venne più terminato. Il camminamento sul facciatone è oggi accessibile passando dal Museo dell’Opera.

La vecchia chiesa, che sopravvisse a questa divenuta non più che una semplice rovina, personifica la città di Siena… Sensuali e mistici, sagaci e arguti e proclivi ad una piacevole follia, professanti una fede infantile nella tradizione e nei racconti leggendari, e tuttavia scevri da preconcetti e fervidi amatori della libertà, ardenti nell’amore come nell’odio, i Senesi, popolo singolare, hanno manifestato qui la propria anima nella pietra

da Storia d’Arte Senese di Langton Douglas

Panorama sulla Cattedrale dal Facciatone del Duomo incompiuto
Spedale di Santa Maria della Scala

Davanti al Duomo di Siena c’è il vecchio Spedale di Santa Maria della Scala, un importante ricovero per malati e pellegrini che transitavano per la Francigena. Ha svolto questo ruolo fino alla fine del XX secolo. Si tratta di uno degli ospedali medievali meglio conservati al mondo e sicuramente il più grande. Sono 4 piani di ambienti, una vera e propria cittadella per la città di Siena. Nei sotterranei ospita il Museo Archeologico, dove sono conservati reperti etruschi e romani trovati in zona. Al piano di ingresso si possono ammirare gli ambienti interamente affrescati del Pellegrinaio, immagini che documentano in modo minuzioso la vita dell’ospedale e i servizi offerti.

domenico di bartolo santa maria della scala affreschi
Affreschi nello Spedale di Santa Maria della Scala
Pellegrinaio Santa Maria della Scala Siena affreschi
Spedale di Santa Maria della Scala, Pellegrinaio

Un vero e proprio tesoro di informazioni storiche, che evidenziano i vari ruoli e le missioni svolte dal Santa Maria della Scala durante il Medioevo. Gli affreschi furono realizzati nel corso del 1400 da alcuni artisti fra i quali Domenico di Bartolo e Lorenzo Vecchietta.

All’esterno del Santa Maria della Scala, appoggiata alla facciata, una lunga panca di via accoglie da secoli, i turisti in ammirazione delle decorazioni del bellissimo Duomo.

Di fronte alla chiesa si innalza un antico ospedale con una banchina in pietra che corre lungo tutta la facciata. Qui sedetti per un po’ tutte le mattine per una settimana, come un convalescente filosofo, a guardare la lussureggiante facciata della cattedrale che scintillava contro il profondo azzurro del cielo…

da Italian Hours, di Henry James, Siena, 1873

Scale che portano al Battistero, Siena
Scale che portano al Battistero

L’Opera della Metropolitana di Siena si occupa del mantenimento e della conservazione di questi preziosi monumenti storici.

La visita al Complesso museale comprende anche l’Oratorio di San Bernardino, in Piazza San Francesco.

Piazza San Francesco
Piazza San Francesco

San Bernardino, insieme con Santa Caterina, è stata una figura determinante per la storia della città. Le sue prediche, tenute in Piazza del Campo agli inizi del 1400, gettarono le basi per un rinnovamento spirituale che sancì il passaggio fra il Medioevo e l’Età Moderna.

Il trigramma ideato da Bernardino, un sole con al centro le iniziali di Gesù, compare nella tavoletta in mano al santo dipinto sui bellissimi fondi oro senesi ed è rappresentato sulla facciata di molti fra i più importanti monumenti e chiese di Siena e del territorio, compreso il Palazzo Vecchio a Firenze.

La bellissima facciata del Duomo di Siena
La bellissima facciata del Duomo di Siena
Siena, Graduation Day

E’ scarsissimo il numero di critici della pittura che siano proprio indipendenti e la maggior parte della gente colta, cosciente o incosciente, forma il giudizio sull’opera di un artista, prendendolo in prestito da altri. Mentre la voce di Firenze è stata ascoltata da tutto il mondo incivilito, dal tempo di Dante a quello del Vasari e dal Vasari ai giorni nostri, non c’è stato uno storico o un critico senese che abbia potuto richiamare l’attenzione dell’Europa

Langton Douglas