Seduti sulle scale del Duomo o comodamente al tavolo di un ristorante di Piazza Garibaldi a Massa Marittima, possiamo goderci lo spettacolo delle deliziose architetture medievali come fossimo davanti a uno scenario teatrale. Lo spazio della piazza è asimmetrico, irregolare; la Basilica e i palazzi sono messi di sbieco, in modo da formare prospettive dinamiche e diversi angoli originali. Vista dall’alto la piazza ricorda la forma di una stella.


In questo luogo suggestivo della Maremma grossetana, gli edifici rappresentativi della vita del 1200 ci sono tutti: il Palazzo Comunale, la Basilica, la Loggia del Mercato, il Palazzo del Podestà, la Fonte Pubblica.
La fioritura architettonica di Massa Marittima iniziò intorno al secolo X, quando i Vescovi di Populonia, depredati dai pirati, trasferirono la loro sede in questo posto, in alto sulle Colline Metallifere.
Come a Populonia e successivamente a Piombino, anche a Massa Marittima si estraevano rame, ferro e argento e si coniava una moneta, il Grosso, la moneta d’argento più diffusa in Europa. La città era uno dei maggiori centri minerari dell’epoca medievale. Fu in quel periodo che a Massa venne promulgato un Codice Minerario, il primo e più antico del mondo.


Nello spazio insolito di questa deliziosa piazza, la bella Cattedrale è eretta sopra una gradinata per compensare il dislivello del terreno. Le linee sono maestose e aggraziate, ispirate al romanico che risente dell’influenza pisana, evidente nelle arcate cieche e nelle loggette ornate in facciata.
Tra le opere dell’interno si può citare un fonte battesimale in travertino e una bella Madonna con il Bambino di Duccio di Boninsegna.
Il Campanile forma un angolo con il Palazzo Vescovile. Di fronte c’è la colonna con la lupa, il simbolo di Siena, che dal 1337 si impossessò della cittadina. La Basilica è dedicata a San Cerbone, che fu vescovo di Populonia, il cui sepolcro si trova dietro l’altare maggiore della chiesa.
Nel 1940 la Cattedrale di Massa Marittima fu dichiarata Monumento Nazionale con Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele III.


Alla sinistra della Cattedrale c’è il Palazzo del Podestà, oggi sede di alcuni dei tanti musei che si possono visitare a Massa Marittima.
Sullo stesso lato c’è la casa dei Conti di Biserno, i feudatari maremmani che cedettero parte delle loro case torri ad uso del Palazzo Comunale (a fianco). Sulla facciata si nota lo stemma dei Medici che nel 1555 inglobarono questo territorio nel Granducato di Toscana.
Dalla parte opposta c’è la Loggia del Mercato, più volte rimaneggiata nel corso dei secoli.


Imboccando Via della Libertà giungeremo alla ex-chiesa di San Michele, oggi biblioteca comunale. Si troveranno negozi tipici, qualche albergo e caratteristiche osterie. Prima di giungere alla chiesa possiamo vedere il palazzo di nascita di Bernardino Albizzeschi, più noto come Bernardino da Siena, un frate francescano che rivoluzionò il modo di pensare degli Italiani nel Medioevo. L’abitazione fu modificata nel corso del XVI secolo ed adibita a convento.
Nato in questo palazzo nel 1380, Bernardino fu un grande riformatore della Chiesa Cattolica. Suo padre, Tollo degli Albizzeschi era un ricco propretario terriero di origine senese, padrone delle più importanti ferriere del territorio della Toscana del sud. Appartenente alla nobiltà cittadina, fu eletto governatore di Massa.



Il piccolo Bernardino si trasferì a Siena dopo la morte di entrambi i genitori e lì fu cresciuto amorevolmente dalle zie. A 22 anni si fece monaco e iniziò a predicare. Di solito lo faceva all’alba in Piazza del Campo, perché era l’unico posto capace di contenere tutti i suoi numerosi seguaci. A differenza dei Francescani, al cui Ordine apparteneva, forse in ricordo del padre, lui esaltava la figura dell’imprenditore onesto, colui che possedeva le quattro virtù essenziali: efficienza, responsabilità, laboriosità e assunzione del rischio.
Forte oppositore della corruzione del tempo e di pratiche frequenti come l’usura, Bernardino fu una figura rivoluzionaria e appare ancora oggi molto moderna e divertente. Non volle mai per sè cariche ecclesiastiche nonostante fosse stato invitato anche dal pontefice stesso. Venne fatto santo dal papa Niccolò V solo sei anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1444. Le sue prediche ironiche e vivaci ebbero fin dall’inizio un grande successo fra la popolazione.
O giovine, quando tu vai con la gamba tirata, stringato intorno, a gamba rotta e calza sbarlata e il farsettino al bellico, per certo da questi portamenti tu dimostri d’essere quello che sei… O donna se tornassero ai cavalli i crini che tu adoperi, se ogni cosa che tu hai tolta per tuo adornamento tornasse al principio, tu non aresti tanti lilli e tanti imbratti quanti tu n’hai e non faresti tanti peccati quanti tu ne fai… Questo mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale
da Così predicava Bernardino da Siena, Egidio Picucci
La figura di Gesù per Bernardino è il centro di ogni discorso. Egli lo identificava con il sole, che possiede splendore, calore e vigore, così come la Parola che è predicata a noi dal Nuovo Testamento. Il simbolo da lui ideato, un disco solare con 12 raggi con al centro le iniziali JHS, compare sulla facciata di molti edifici e in tantissime chiese italiane.
In onore di San Bernardino il Comune massetano edificò il convento di Vetreta, di cui rimane una piccola chiesa.

Nella parte alta della città di Massa Marittima troviamo la Fortezza senese. Arrivati alla Porta alle Silici entreremo nella cosiddetta “città nuova”, la zona nata dopo la conquista di Massa da parte di Siena e in seguito di Firenze, nel 1555. Nella Piazza Matteotti la Torre del Candeliere è collegata alla Fortezza attraverso un arco rampante, opera ardita dei competenti ingegneri medievali.
Salendo subito a fianco possiamo affacciarci dalle mura, per osservare il panorama che dalla città si estende fino al mare, distante 15 chilometri da Massa Marittima.
Scendendo di nuovo verso la città vecchia percorriamo questa volta la ripida Via Moncini, che ci riporterà direttamente in Piazza Garibaldi.



Altro personaggio assai legato a Massa Marittima è stato Giuseppe Garibaldi. Nel periodo risorgimentale Massa ebbe un ruolo di rilievo sulla scena italiana. Molti giovani del paese parteciparono alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini e furono attivi combattenti nei moti dal 1848 in avanti.

Giuseppe Garibaldi, che trovò rifugio in questa città, fu fatto cittadino onorario e rispose a questa onorificenza con parole di affetto scritte in una lettera conservata nell’Archivio del Comune. Alcune frasi sono incise in una lapide sulla parete dell’atrio del Palazzo Comunale:
“Ricorderò per tutta la vita l’asilo ospitale ricevuto da voi costì e l’assistenza generosa dei coraggiosi vostri figli…
Con profonda gratitudine sono per la vita vostro,
Giuseppe Garibaldi”
Caprera, 10 Ottobre 1861

Se siete in giro per la Toscana del sud, oppure state trascorrendo le vacanze al mare sulla costa tirrenica, venite a visitare questa bella cittadina dell’interno, sarà un’esperienza piacevole, esplorerete un luogo romantico pieno di storia, un posto da vedere.

Di molte cose dubbie io ho aspettato tempo, pregando Iddio che mi dimostri la vera e retta via da non poter errare. Esso m’ha dimostrato quello che debbo fare, non per un angiolo che non ne son degno, neanche per ispirazione, ma solo per aspettar tempo
Bernardino da Siena